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Esteri
L'ambientalista Carlo III e il disagio del discorso da re: "Sì alle trivelle"
Incoronazione Re Carlo III

Uk, il discorso di Carlo III e gli imbarazzi per il testo scritto da altri. Ecco che cosa ha dovuto dire il convinto ambientalista

In tutto il Regno Unito c'era grande attesa per il primo discorso da re di Carlo III davanti a tutto il Parlamento riunito, ma il suo "King’s Speech" in realtà si è rivelato un clamoroso autogol. Il re, come da tradizione, ha letto un testo già preparato e scritto dal primo ministro. Ma le parole che il governo gli ha messo in bocca - si legge su Il Corriere della Sera - cozzavano con tutto ciò per cui lui si batte da una vita. Il tema che gli è più caro, si sa, è l'ambiente: ma un passaggio-chiave del programma di Sunak, che il re è stato costretto a leggere, era il via libera a nuove trivellazioni di gas e petrolio nel Mare del Nord, qualcosa che Carlo ha sempre avversato. Tutti gli occhi erano puntati sul sovrano, per vedere se con una smorfia, una alzata di sopracciglio, una pausa studiata, avrebbe tradito i suoi pensieri: e quando ha letto il brano sulla politica energetica, ha lanciato un’occhiata verso Lord e deputati che poteva anche apparire come velata di scetticismo.

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Durante tutto il discorso, Carlo si è chiaramente sforzato di sembrare il più impersonale possibile: ma nel suo tono, in certe esitazioni, si avvertiva la fatica di chi deve recitare una parte in cui non sta davvero credendo. È stata - prosegue Il Corriere - una giornata storica a Westminster: il primo discorso del Re da più di settant’anni. Era infatti il 1950 quando Giorgio VI prese per l’ultima volta la parola in Parlamento: da allora è sempre stato il discorso della Regina. E anche l’anno scorso, quando Elisabetta era ormai incapacitata e a pronunciarlo in sua vece fu Carlo, la Corona adagiata su un cuscino era lì a ricordare la presenza della sovrana. Come è noto, il discorso de re è in realtà scritto dal primo ministro e serve a illustrare l’agenda legislativa del governo per la nuova sessione parlamentare: il sovrano è solo uno "speaker", tenuto a essere imparziale e impassibile. Ma se della defunta regina non si è mai saputo cosa veramente pensasse — e mai lei ha lasciato trapelare le sue opinioni — al contrario le vedute di Carlo sono risapute da tutti e dover parlare di nuove trivellazioni gli ha creato parecchio disagio.

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