A- A+
Esteri
Sull’orlo della mattanza, perché Israele non è una democrazia
Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele dal 29 dicembre 2022

Israele non è una democrazia

Il sogno di Israele è sempre stato quello di essere uno stato grande, democratico e ebraico. Ma per realizzarlo dovrebbe conglobare masse arabe mussulmane e cristiane che altererebbero l’assetto demografico. Anche per questo risultata ancora oggi una missione impossibile: o Israele accetta gli accordi di Oslo e limita il suo desiderio di espansione diventando uno stato piccolo, ebraico e democratico.

O si espande e garantisce a tutti cittadini eguali diritti, e in questo caso sarebbe grande e democratico ma non ebraico. O si espande e rifiuta a una larga parte della sua cittadinanza, come sta facendo, i fondamentali diritti civili e in questo caso è grande, ebraico ma non democratico. Nei progetti vagheggiati dagli attuali dirigenti israeliani, e purtroppo condivisi da una buona parte dell’opinione pubblica israeliana, si prefigura di poter far scomparire alcuni milioni di palestinesi.

Austin al Congresso, nessuna prova di genocidio a Gaza

Il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha respinto le argomentazioni secondo cui Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi a Gaza, affermando di non aver visto alcuna prova che lo suggerisca. "Non abbiamo alcuna prova che un genocidio sia stato commesso" da parte di Israele a Gaza, ha detto Austin alla Commissione per le Forze Armate del Senato durante un'udienza sul bilancio, dove la sua testimonianza è stata interrotta più volte dai manifestanti.

Qualche giorno fa la nota giornalista Fiamma Nirenstein, ex deputata del nostro Parlamento, nel corso del suo consueto collegamento da Gerusalemme su Radio Radicale, al culmine di una partigiana ricostruzione dei fatti nella quale, fra le varie cose, inneggiava alla necessità di più conoscenza e contezza da parte dei commentatori e della stampa, ha definito il milione e mezzo di palestinesi stipati come tonni nella camera della morte di Rafah un “conglomerato di persone”.

Conglomerato. Esattamente così li ha definiti. Grazie alla conoscenza e contezza da lei stessa invocata, è stato un attimo collegare il “Conglomerato” di Gaza con gli “Stücke”, i “pezzi”, termine con il quale i nazisti definivano gli ebrei, stipati anche loro come tonni nelle camere della morte dei vari campi di sterminio disseminati fra Germania e Polonia.

Per decenni ci hanno raccontato che Israele è l’unica democrazia del Medio Oriente. Ce lo hanno ripetuto sui libri di storia, nei documentari, nei telegiornali, sui quotidiani, alla radio, ovunque. Ora, gli stessi libri ci raccontano che la parola democrazia deriva da demos. I demoi erano i quartieri popolari di Atene divenuti sinonimo di Democrazia in seguito alla riforma di Clistene nel VI secolo a. C.

Una riforma che, per la prima volta nella storia, garantiva rappresentanza politica a tutti i cittadini ateniesi. Da qui deriva il concetto moderno di democrazia, inteso come diritto alla rappresentanza per tutti, senza eccezioni. In Israele tale diritto è stato negato, e continua ad essere negato, a milioni di palestinesi che da millenni vivono nei territori cosiddetti occupati. Sottoposti ad ogni genere di vessazione, sono privati dei diritti fondamentali come quelli di voto, libera circolazione, espressione, proprietà, sicurezza.

LEGGI ANCHE: Gli Stati democratici non si stanchino di indignarsi di Putin

Dunque, delle due l’una: o Israele sgombera i territori che ha occupato e continua a occupare illegalmente, accompagnando oltre il muro gli oltre 800 mila coloni che abusivamente vivono in terra palestinese, oppure concedono i legittimi diritti ai milioni di palestinesi che li abitano. Solo così potrà definirsi uno Stato Democratico.

Sull’orlo della mattanza mi torna in mente un documentario nel quale un giornalista chiedeva a un ebreo in Cisgiordania che cosa è un colono. Lui, sorridendo con amaro imbarazzo ha risposto così: “Un colono… è una persona che costruisce la sua casa in un’area dove lo stato di Israele non ha sovranità e che vive effettivamente una duplice realtà: è un cittadino di Israele che non vive sul territorio sovrano di Israele. Questo si traduce in un mondo completamente nuovo: ci sono cittadini israeliani che vivono in Territori occupati, mentre gli abitanti palestinesi vivono sotto il dominio israeliano senza i diritti di cittadini”.






in evidenza
La nuova paladina di Fratelli d'Italia. Francesca Giubelli insidia Giorgia Meloni

Protagonista alla convention di Pescara

La nuova paladina di Fratelli d'Italia. Francesca Giubelli insidia Giorgia Meloni


in vetrina
Meteo weekend, caldo in aumento (ma non per tutti). Poi colpo di scena...

Meteo weekend, caldo in aumento (ma non per tutti). Poi colpo di scena...


motori
Mercedes: Nuova CLE Cabrio Lusso e Tecnologia a Cielo Aperto

Mercedes: Nuova CLE Cabrio Lusso e Tecnologia a Cielo Aperto

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.