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Esteri
Aiuti all'Ucraina, nuove crepe in Ue. Orban: "Kiev non vincerà la guerra"
Vladimir Putin e Victor Orban

Ungheria blocca aiuti a Kiev e la Grecia la segue nella svolta "dissidente". Orban: "Kiev non vincerà questa guerra"

L'Ungheria fa muro contro l'Unione europea sulla decisione di inviare nuovi aiuti militari in Ucraina, del valore di 500 milioni di euro. Il ministro degli Esteri Péter Szijjártó, ha bloccato il provvedimento al Consiglio degli Esteri, chiedendo di rimuovere la banca ungherese Otp dalla lista nera dell’Europa che include tutte le aziende considerate sostenitrici della guerra russa.

Come riporta Il sussidiario, si tratta del principale istituto di credito del paese e per questo un boicottaggio da parte dell’Ue provocherebbe un “grave danno di immagine” ha dichiarato Szijjártó affermando che “Ci opporremo al pagamento di un nuovo mezzo miliardo di euro dallo European Peace Facility, fino a che l’Ucraina manterrà la banca Otp nell’elenco degli sponsor internazionali della guerra“. Non è certo - aggiunge il Sussidiario - quale sarà l’evoluzione di questo mancato accordo, ma è molto probabile che temporaneamente i 26 stati anticipino la quota dell’Ungheria in attesa di una decisione.

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Questo fare controcorrente sta aprendo la breccia della "dissidenza" anche in altri Paesi. Lo stesso veto infatti è stato posto da Budapest nei confronti di un nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia.   A seguire anche la Grecia, che ha chiesto che alcune sue aziende vengano rimosse dalla lista nera in cui figura anche la banca ungherese Otp. Si tratta in larga parte di compagnie per il trasporto marittimo, che dopo lo scoppio della guerra hanno continuato a lavorare anche su territorio russo, venendo dunque inserite nell’elenco delle compagnie “sgradite”. 

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Il consiglio europeo, dal canto suo, cerca di mediare e ha proposto di lasciare in elenco soltanto la filiale dell’istituto che si trova a Mosca, nel tentativo di mediare e velocizzate l’approvazione del fondo EPF European Peace facility. Soldi che in ogni caso l’Ungheria ha espressamente richiesto di non destinare unicamente a Kiev, ma di includere anche altri paesi. Lo stesso Orban,  in un’intervista rilasciata a Bloomberg, ha affermato che “Kiev non può riuscire a vincere questa guerra“. A suffragio di questa tesi il capo ungherese ha aggiunto anche che “La Nato non è pronta ad inviare le truppe, e questo comporterà una sconfitta del popolo ucraino“.

Immediata la reazione di Kiev, con una risposta del portavoce del ministro degli esteri ucraino che ha commentato su Facebook le parole di Orban  “Il Cremlino dovrebbe rallegrarsi: il capo del governo ungherese ha sollevato la Russia dalla propria responsabilità per la sua aggressione contro l’Ucraina. L’anno scorso gli stessi politici affermavano che l’Ucraina non avrebbe resistito per più di 72 ore. Si sbagliavano allora e si sbagliano adesso“.

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