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Zuckerberg si fa il bunker anti-atomico alle Hawaii da 270 milioni di dollari

Zuckerberg si fa il bunker anti-atomico alle Hawaii da 270 milioni di dollari

Mark Zuckerberg si è comprato un bel pezzo di un’isola delle Hawaii e sopra si è messo a costruire qualcosa perché c’è un enorme cantiere in corso con guardie che sorvegliano l’entrata e con camion che entrano ed escono di continuo. L’attività ferve a Kauai, l’isola geomorfologicamente più antica delle Hawaii, meglio nota come l’isola giardino e immersa in una sorta di paradiso tropicale. Un’isoletta vulcanica, la quarta più grande dell’arcipelago posto nell’oceano Pacifico. Naturalmente si tratterebbe di un segreto che più segreto non si può, tuttavia un ex dipendente del progetto ha spifferato tutto immaginiamo in cambio di una buona imbottitura di dollari.

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Quindi, tramite una testata giornalistica Usa, si è venuto a sapere che si tratta di un’area di ben 1.400 acri pari a 5.500 metri quadrati. Su Twitter circola pure una immagine di come sarà il bunker. Un’entrata a torretta abbastanza anonima in cemento armato, con un insediamento sotterraneo in profondità. Roba da far impallidire pure i tunnel di Hamas. Ovviamente l’impianto sarà una piccola cittadella provvista di risorse autonome di acqua, viveri e di energia, con complessi sistemi di filtraggio anti-contaminazione dell’aria. Il costo sarebbe di 270 milioni di dollari, quindi a buon mercato per il re di Facebook, novello Paperone moderno. 

Sempre il solito ex dipendente ciarliero e loquace parla di 30 camere da letto e 30 bagni a disposizione degli abitanti. Niente male per quattro persone che avrebbero solo l’imbarazzo di decidere dove farla. Poi ci sono ascensori, mega cucina industriali, sale per conferenze e una curiosa serie di casette arboree a forma discoidale, collegate una all’altra da liane e con Zuckerberg, la moglie Prisclilla e le figlie Augusta e Maxima che, novelle Tarzan o novelle cite, passerebbero da una all’altra, penzolandosi nella jungla.

Tuttavia il complesso è totalmente nascosto agli occhi indiscreti da un mega muro che fa molto mistero. All’interno mega schermi di controllo, telecamere ad altissima sensibilità, sensori a neutroni che scandagliano l’esterno in cerca di birbaccioni malintenzionati che tipo zombie contaminati cercano di entrare per rifugiarsi.

Ma a cosa serve questa mega - costruzione? Ovviamente a proteggere il vippone e famiglia da bombazze atomiche e similari che potrebbero metterli, come dire, a disagio. Dopo tutto che uno degli uomini più ricchi del mondo si faccia il super-bunker anti apocalisse ci sta. C’è da capire che cosa ci farebbe poi e se valesse la pena vivere in un mondo contaminato dentro un carcere dorato mentre la Terra sarebbe un deserto di fuoco e fiamme, con venti radioattivi che la spazzerebbero implacabilmente e gruppi di disperati all’esterno.

Ma si sa che questi vip tutti dolcezze, smancerie e politically correct sono spesso tra le persone più egoiste e insensibili del mondo, devoti solo a Dio Quattrino e degli altri a loro non interessa nulla. Diciamo che l’idea del bunker non è nuova. In Svizzera, ad esempio, ce ne sono molti sorti durante la Guerra Fredda ma uno così gigantesco non si era mai visto. I locali, nel frattempo, sono tutti contenti perché il mondo si è accorto di loro e sperano in un turismo pre-apocalittico che porti qualche spolveratina di dollari.

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