Roma, 7 lug. (Labitalia) - "Siamo di fronte ad un bivio: le nostre imprese devono scegliere tra la strada del protezionismo e del declino, oppure essere globali con un’agricoltura vincente, che sa valorizzare il proprio territorio e che vuole raccogliere le nuove sfide del futuro". Un vero e proprio monito quello lanciato dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all'Assemblea generale della confederazione che si svolge a Roma all’Auditorium Parco della Musica, intitolata “Coltiviamo l’Italia” con hashtag #noisiamoconfagricoltura. "Confagricoltura - che ha nel proprio Dna le parole 'innovazione' e 'progresso' - non può sottrarsi alla responsabilità di indicare un modello di sviluppo che punti al 'mondo', attraverso un’agricoltura che sappia essere al passo con i tempi, sempre forte nei suoi valori ma posta in condizione di vincere tutte le prossime sfide che troverà davanti" ha detto Giansanti sostenendo che "oltre la tradizione c’è l’innovazione. L’agricoltura odierna è smart, digitale e tecnologica"."Con il titolo scelto, 'Coltiviamo l’Italia' – ha aggiunto - abbiamo voluto ricordare che il territorio è il perno delle politiche agricole comunitarie e nazionali. Ma una cosa è il territorio, un’altra il localismo. Solo un’agricoltura attiva, competitiva, che guarda lontano e che produce reddito, a cui si offrono più opportunità che vincoli, sarà in grado di assicurare un idoneo presidio del territorio e dell’ambiente". Giansanti è partito dalle cinque "parole d’ordine" indicate al momento della sua nomina: agribusiness, competitività, lavoro, salute e territorio. Ora divengono un programma operativo. "Se si pensa a quanto contino per l’uomo il cibo, il nutrimento, la salute, si comprende – ha osservato - quanto sia fondamentale l’agribusiness, valorizzando un territorio unico nel suo genere in Europa. Il tema però non è quali traguardi hanno raggiunto le imprese agricole, ma quanto saranno in grado di andare oltre"."La realizzazione di un progetto è sempre un viaggio di scoperta" ha affermato il presidente di Confagricoltura, che poi ha citato Marcel Proust: "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi". Giansanti si è rivolto quindi alla politica invitandola a guardare con occhi nuovi il settore primario. "Le aziende sono frenate da limiti strutturali inaccettabili – ha commentato - mi riferisco all’eccesso di burocrazia, al deficit del sistema infrastrutturale, all’insostenibilità del costo del lavoro che grava sulle imprese. Tutto ciò non esclude che anche le aziende - ha rimarcato - debbano fare la loro parte, anzi. Vogliamo che crescano con strumenti che possano portare ad un aumento della loro competitività".
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