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Libri & Editori
Il ritorno di Dugin in Italia con un nuovo libro: "La mia visione del mondo"

Di Claudio Bernieri

È Dugin Mania: in arrivo filmati, interviste, libri, docufilm, performance, tra le probabili polemiche mondialiste e post-moderne; tutte per il filosofo Aleksandr Dugin, presto a Milano: sovranisti contro post-moderni e turboliberali. Per i curiosi e per i fans si prospetta un mega appuntamento. Si pensa a un antipasto culturale, una diretta Rai alla Corte dei Brut, un pensatoio-ristorante su lago di Varese gestito dall’organizzatore del tour di Dugin lo scorso giugno, Rainaldo Graziani. E poi, il mega raduno in clima natalizio sotto gli auspici della Madonnina, a Milano. Una sala vicino al Duomo, naturalmente.

Il ritorno del filosofo e politologo russo, poco amato da Amazon, è previsto a  fine novembre per il lancio di un suo nuovo saggio, “Soggetto Radicale” (Aga Edizioni) che per la complessità dell’opera ha dovuto essere preceduto da un volumetto propedeutico, “Il Sole di Mezzanotte”, 48 pagine, quasi un manuale, già in libreria. In preparazione, quindi, convegni, incontri e manifestazioni dedicate a uno dei libri più importanti scritti dal filosofo russo, opera filosofica e metapolitica fondamentale, contenente la sua visione del mondo. Rivela ad Affari l’editore Maurizio Murelli: “Nel frattempo presenteremo il saggio «Soggetto Radicale», che sarà in libreria tra una decina di giorni, ad Aprilia, il 15 novembre: è una anticipazione”.

Intanto si nuove la Rai: Report presenterà lunedì una intervista al filosofo girata a Roma nello scorso tour di Dugin, della quale Affari anticipa la versione integrale: 48 minuti in cui Dugin spiega la sua visione del mondo, dal fascismo al femminismo a Dio a Putin alla immigrazione al post liberalismo.

In attesa di “Dugin in tour”, il docufim che racconta il giro d’Italia del filosofo nella scorsa primavera, tra conventi e librerie alternative. E spunta infine lo zampino di Radio Radicale:  il regista Umberto Baccolo intervista Rainaldo Graziani giovedì alle 14 e alle 21: Graziani rivela in video un Dugin segreto, protagonista della guerra culturale che vede contrapposti sovranisti e turboliberali. Una chicca da non perdere, in attesa del viaggio di Dugin in Italia.

 

LA REPLICA DI AMAZON

Gentile direttore,

Spero tutto bene. Scrivo a te per affrontare un caso controverso a cui vorrei dare un esito definitivamente risolutivo.

Anche oggi leggo Amazon citata in questo servizio senza alcun motivo e sempre dallo stesso redattore. Come ho già spiegato in passato (con rettifica nel precedente servizio), è falso, inutile e tendenzioso dire che il filosofo e politologo russo Dugin sia “poco amato da Amazon”.

Amazon non ha a catalogo i suoi libri solamente perché il U.S. Department of the Treasury’s Office of Foreign Assets Control ha inserito Dugin nella lista della “Sanctioned Persons”. Amazon Inc. e tutte le sue società correlate (così come tutte le altre società americane) non possono, secondo la legge americana, avere relazioni di business con una persona che rientra in questa lista senza una specifica autorizzazione.

Mi auguro di aver chiarito il punto e ti chiederei di poter rimuovere quell’inutile inciso o di integrare nuovamente una rettifica, chiedendo al redattore di non percorrere più questa strada sbagliata.

Federico Filippa

 

LA CONTROREPLICA DI CLAUDIO BERNIERI

Come era già avvenuto con un mio reportage pubblicato nel giugno scorso ( quando  Dugin venne in Italia per presentare i suoi libri e protestò perchè Amazon non metteva in commercio i suoi titoli) , la rappresentante italiana di Amazon  segnalò che la supposta censura non dipendeva da Amazon ma dalla legge americana. Al che replicò Camilla Scarpa, editor della casa editrice che commercializzava il libro di Dugin, la quarta teoria politica, Ripropongo la sua risposta al quesito che riguarda anche altri titoli di Dugin pubblicati in Italia ( e non in America) da Amazon e tolti dal catalogo, come quelli di Aga editore, Mi sembrava perciò  corretto affermare  simpaticaticamente che Amazon non ama molto Dugin. Nulla di offensivo:spero che la controversia venga risolta , semplicemente rimettendo in catalogo in Italia i libri di Dugin stampati da case editrici italiane.Magari partendo proprio da Soggetto radicale,  tra pochi giorni in edicola.

Claudio Bernieri

P.s.: ecco la replica di Camilla Scarpa, di Novaeuropa:

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