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Beauty ed estetica in tempo di Covid: uno studio di Up Marketing e Marketers

Il fatturato del mercato della bellezza in Italia è stato di 7 miliardi di euro tra saloni di bellezza (circa 35mila su tutto il territorio) e parrucchieri, che hanno fatturato in totale oltre 771 milioni di euro. Nel 2020, per le restrizioni sanitarie, i consumi si sono contratti del 9,3% ed il fatturato complessivo ha perso l’11,6%. Proprio per analizzare il mercato, soprattutto alla luce dei recenti scenari di attualità, nasce il primo report italiano realizzato da Up Marketing, agenzia di marketing che aiuta dal 2014 centri estetici e protagoniste del mondo beauty a crescere e ad aumentare il proprio fatturato e marketers, il più grande movimento italiano di imprenditori digitali.

Gli effetti della pandemia e del lockdown sul mondo dell’estetica                                                               Il report di Up Marketing e Marketers evidenzia come siano diminuiti i trattamenti di lunga durata, come i percorsi dimagranti e altri trattamenti specifici che prevedono diverse sedute presso l'estetista di fiducia (come ad esempio il dimagrimento o l’epilazione laser). È invece in crescita l'attenzione per i trattamenti orientati al relax e alla cura di sé stessi a 360 gradi. È anche aumentata la richiesta di estetica di base, come ad esempio per cerette ed epilazione.

Nei primi sei mesi del 2020, per le chiusure nel mondo del beauty, le perdite hanno superato i 4 miliardi di euro. Nel dettaglio, il mondo dell’estetica ha subito una perdita del 47% (pari a 63 milioni di euro), così come il settore dell’acconciatura che ha altresì perso il 47% dei trattamenti, pari a 157 milioni di euro. Ancora, l’erboristeria è calata del 40% per un totale di 134 milioni, la profumeria del 38,5% per un totale di 520 milioni, le vendite dirette il 35%, pari a 155 milioni.

Al contrario, per il cambio delle abitudini degli italiani a causa delle chiusure, i volumi dell’e-commerce sono quasi quadruplicati nei primi sei mesi del 2020: da gennaio a giugno 2020 il mercato dell’online ha registrato un +38,8%, unico incremento positivo dei consumi nel settore.

In crescita gli acquisti online orientati verso prodotti per l'igiene e la cura della persona (44%), un'occasione per i centri estetici che vendono direttamente i propri prodotti. “Il successo dell’e-commerce riscontrato nel corso del 2020 non è però da interpretare come un invito, per chi ha un centro estetico, ad aprire un e-commerce inteso nel senso più tradizionale”, spiega Tony Balbi, ceo e co-fondatore di Up Marketing. “Infatti la gestione di un e-commerce (il che include anche la sua promozione, senza la quale il portale non potrebbe ottenere vendite) si configura come un’attività a parte rispetto all’attività di un centro  estetico e, nella maggior parte dei casi, non è compatibile, sia per fattori economici che logistici”.

Quali sono le implicazioni (e le opportunità), in questo periodo, per i centri estetici?                                       Il report evidenzia inoltre come alle soluzioni di vendita online alla propria clientela abbiano contribuiti i centri estetici. L'idea vincente è stata quella di agevolare l'acquisto di prodotti da parte delle clienti attraverso canali come Whatsapp, Gruppi Facebook o una vetrina su Instagram o Facebook Shop, così da mantenere un filo diretto con loro. 

Ancora, un’altra idea vincente è stata quella di creare dei format di contenuto in cui i centri estetici, tramite degli interventi in diretta sui propri canali social, parlano di uno specifico problema (ad esempio, legato alla cura della pelle o alla beauty routine per il corpo) con figure autorevoli, proponendo trattamenti specifici a un gruppo privato, da fare a casa in totale sicurezza.

“Ci siamo accorti che c’era grossa confusione riguardo gli effetti della pandemia sul settore dell’estetica. La quasi totalità dei dati disponibili riguardava le vendite online dei prodotti per la cura della persona, un dato fuorviante se proposto come ‘trend del settore beauty’. Basti pensare che ad aumentare il fatturato della categoria “cura della persona” ha influito, e non poco, anche l’amuchina. L’obiettivo dello studio - commenta Balbi- è proprio quello di analizzare i comportamenti dei clienti finali al fine di dare indicazioni chiare per il futuro. E questo estratto è solo una piccola parte del documento che abbiamo messo interamente a disposizione dei nostri clienti, della nostra community di estetiste e di marketers”.

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