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Agi a Angelucci, giornalisti in rivolta: l'agenzia stampa proclama lo sciopero

Agi a Angelucci, giornalisti in rivolta: l'agenzia stampa proclama lo sciopero fino a sabato 

L'agenzia di stampa Agi ha annunciato uno sciopero di due giorni in protesta contro la potenziale cessione della testata al gruppo guidato dal deputato leghista e magnate delle cliniche nel Lazio, Antonio Angelucci. L'ENI, attuale proprietaria dell'agenzia, cerca di calmare le acque dicendo: "Come già avvenuto in passato, l'ENI ha ricevuto un'offerta informale da parte di un potenziale acquirente per l'Agi, che ha portato a discussioni preliminari. Tuttavia, al momento non sono in corso trattative ufficiali".

Questo riporta Repubblica. Tuttavia, le voci riguardo alla possibile cessione hanno già suscitato preoccupazioni tra i partiti politici, con il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle che annunciano interrogazioni parlamentari. Si teme un potenziale conflitto di interessi nell'operazione, che vedrebbe la seconda agenzia di stampa del Paese finire sotto il controllo di un gruppo editoriale guidato da un membro della Lega, che già possiede tre quotidiani: Libero, Il Giornale e Il Tempo. Le discussioni sono in corso e si ipotizza anche una riduzione del numero di giornalisti impiegati, con la conferma di circa quindici uscite attraverso un meccanismo di incentivi già approvato da azienda e FNSI.

LEGGI ANCHE: Angelucci punta anche all'Agi. La Sinistra insorge: "Conflitto d'interesse"

Il Pd e il M5S sollevano dubbi riguardo a un possibile conflitto di interessi, sia per quanto riguarda l'ENI, considerando che tra gli azionisti c'è anche il Ministero dell'Economia guidato da Giancarlo Giorgetti, che fa parte dello stesso partito di Angelucci, sia per l'allargamento del potere di veto da parte del Consiglio dei Ministri, recentemente introdotto dal governo Draghi anche nel settore editoriale. L'attenzione si concentra sull'impero di Angelucci, con la holding lussemburghese della famiglia, Latigos Sca, che controlla Tosinvest. Si sottolinea il ruolo centrale che il polo editoriale di Angelucci ha nel panorama politico, come punto di riferimento per il centrodestra e il governo attuale guidato da Giorgia Meloni.

Mario Sechi, ex portavoce di Meloni e ex direttore dell'Agi ora alla guida di Libero, è il principale artefice dell'acquisizione dell'Agi e si prevede il suo ritorno alla guida dell'agenzia, mentre Daniele Capezzone sarebbe destinato alla direzione di Libero. I giornalisti dell'ANSA sono preoccupati e sottolineano l'importanza di garantire il pluralismo nell'informazione, mentre la FNSI richiama all'attenzione sul rischio di conflitti di interesse. Il Pd, tramite Giuseppe Provenzano, ha sollevato dubbi su potenziali conflitti di interesse in questa operazione, mentre il M5S esprime preoccupazione per il possibile impatto sulla libertà di stampa. Solidarietà viene espressa anche da Angelo Bonelli di Avs e Carlo Calenda.






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