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AlphaZero, il sistema di Google invincibile negli ‘scacchi’ e nel ‘go’.

‘Un grande fratello, invincibile su i tre giochi più difficili al mondo: gli scacchi, il shogi (versione giapponese degli scacchi) e il go, l’antichissimo e complicatissimo gioco cinese’ è nato dal lavoro degli scienziati di DeepMind , la divisione di intelligenza artificiale di Google.   

 

Il nuovo programma, denominato AlphaZero, ha memorizzato milioni di giocate e partite reali e, in breve tempo, con il suo silicio ha scelto in maniera autonoma la migliore strategia di gioco. In questo modo il computer ha battuto il campione del mondo di scacchi Garri Kasparov e pure Lee Sedol, il famoso goista sudcoreano.

Alphazero, un avversario imbattibile. Un computer pensante

 

L’intelligenza artificiale del nuovo programma ha avuto bisogno soltanto di una decima parte del tempo di ragionamento di un qualsiasi super giocatore per ragionare e muovere.

E non si tratta questa volta solo della potenza del computer. La vera novità è la nuova capacità, quasi umana, di Alphazero di ragionare in maniera molto più profonda e selettiva.

 

Per capire la potenza del nuovo programma basta compararlo con il suo rivale più potente, Stockfish, in grado di processare 60 mila opzioni per secondo contro i 60 milioni del suo rivale.

Però AlphaZero non solo vince, ma rivoluziona il gioco.

Alphazero,un avversario imbattibile. Un sistema superevoluto per gestire le complessità

Impressionante è stato vedere la velocità di apprendimento di Alphazero : in appena quattro ore è riuscito a diventare il migliore giocatore della storia negli scacchi.  In due ore è riuscito a battere la migliore intelligenza artificiale nel shogi e in 30 ore ha sconfitto nel Go il suo avversario computer AlphaGo.

 

L’obiettivo principale della ricerca di DeepMind è di costruire un sistema superevoluto in grado di risolvere problemi complessi della vita reale.

 

Infatti, e questo ci fa tirare un po’ il fiato e un sospiro di sollievo, un computer può’ superare facilmente l’intelligenza umana ma, ad esempio, non possiede ancora le capacità motorie e percettive di un bimbo di un anno.

Questo significa che una decisione complessa ma normale per un umano, come acquistare e preparare un piatto tipico, mettendo i diversi ingredienti e cucinandoli con i tempi dovuti, è sicuramente molto complessa per un sistema computerizzato dell’attuale generazione.

 

E questa considerazione, ci lascia tranquilli.

Per un po’, ma non per molto.

L’intelligenza artificiale sta avanzando e, la maggioranza dell’umanità, non se ne sta rendendo conto.

 

 

 

 

 

 

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    googleintelligenza artificiale





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