A- A+
MediaTech
Palinsesti Rai: "Fazio internazionalizza Rai2". Torna Fiorello. Nuove fiction

Si è  conclusa la conferenza stampa di presentazione dei palinsesti Rai 2019-2020: Fazio confermato in prima serata su Rai 2. Fiorello con un nuovo programma su RaiPlay 

"La Rai cambia passo". Così l'amministratore delegato Rai, Fabrizio Salini, apre la conferenza stampa di presentazione dei palinsesti 2019, oggi a Milano. "Il percorso per cambiare passo - dice - è già avviato e siamo sicuri di farcela". Si parte dalla trasformazione della tv pubblica da broadcaster a media company. "La Rai - spiega Salini - passa da broadcaster, quindi da distributore, a ideatore e produttore di contenuti originali". E si apre all'on demand, per andare oltre la tv: "Al centro della nuova offerta - continua l'ad - c'è Rai Play, per intercettare un nuovo modello di fruizione on demand".

L’amministratore delegato ad Affaritaliani.it ha sottolineato:” “Partiamo da un’offerta che va dalla fiction, alla cultura, alla formazione. quest’offerta non ha eguali al mondo e quindi bisogna partire da qua: bisogna valorizzare, raccontare meglio e far emergere tutto quello che la Rai è e fa.”

Salini, Rai:"Parte oggi un nuovo racconto"

 

Palinsesti Rai, Salini, da broadcaster a ideatore e produttore contenuti

“La Rai vuole cambiare passo: è un’azienda di servizio pubblico, non deve dimenticare nessuno e si deve proporre a tutti, digitale e contemporanea. Spesso non siamo capaci di comunicare la Rai per quello che fa, il racconto va cambiato dalla prossima stagione”. Lo ha detto l’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, oggi presentando i palinsesti autunnali del 2019 a Milano.     “A marzo abbiamo approvato  una piano ambizioso spostando il modello organizzativo da broadcaster a ideatore e produttore di contenuti” ha aggiunto l’ad.

Carlo Freccero:” Aggettivo sovranista usato a sproposito ”

“A livello televisivo chiunque sa che la tv generalista è profondamente identitaria, legata profondamente al proprio Paese. È un errore quindi definire una TV generalista come sovranista, perché è nella sua natura.  L’Alpha e l’Omega della tv di oggi è proprio da una parte la tv local, che è la tv generalista, e dall’altra l’omega che è la tv globalizzata, delle grandi multinazionali della comunicazione che arriveranno a essere poi solo sei o sette tv online generaliste: il sovranismo è nel DNA della tv generalista”.

Freccero, Rai:"Sbagliato definire sovranista una tv generalista"

PALINSESTI RAI, ELEONORA ANDREATTA: "RAI FICTION PIU' GRANDE FABBRICA DEL RACCONTO DEL PAESE"

Rai Fiction è la più grande fabbrica di racconto del nostro Paese. Gli eccellenti numeri di quest'anno testimoniano la fiducia degli spettatori nell'offerta di fiction della Rai e la capacità del nostro racconto di entrare in sintonia con il sentire del Paese. Inoltre le grandi coproduzioni internazionali che abbiamo realizzato hanno iscritto la nostra azienda nella major league della fiction internazionale. Per le prossime stagioni, accanto alle serie più amate, i nostri “gioielli di famiglia” (Il Commissario Montalbano, Don Matteo, ma anche Un Passo dal Cielo, La strada di casa, La vita promessa, Nero a metà), abbiamo puntato sull’inedito e creato racconti nuovi che introducono una forte scommessa di cambiamento e di investimento sul futuro, grazie alla creazione di nuovi punti di vista, nuovi formati, nuove contaminazioni di genere, mettendo sempre al centro la risorsa dei talenti, quelli più conosciuti che valorizzano la nostra offerta e quelli giovani, che contribuiamo a scoprire. E poi c’è il talento che viene dal cinema, attratto dalla maggiore complessità e ambizione della nostra serialità. Abbiamo reso ancor più ricca e suggestiva l’articolazione del nostro racconto a partire da Rai1, la rete degli eventi, dove vedremo la terza stagione de I Medici e L’Amica geniale – Storia del nuovo cognome, in cui accanto a Saverio Costanzo che firma la regia della serie, due episodi sono diretti da Alice Rohrwacher. Forte, tra la varietà dei generi, è la scelta verso il coming of age, un genere cardine per l’offerta del servizio pubblico perché intercetta il punto di vista dei più giovani e il loro desiderio di futuro, con tre titoli importanti: Pezzi unici che vede il ritorno di Sergio Castellitto alla serialità televisiva, con la regia di Cinzia TH Torrini, ambientato nel mondo delle botteghe artigiane fiorentine e del made in Italy, Ognuno è perfetto, una storia di emancipazione di un gruppo di ragazzi down con Edoardo Leo e Cristiana Capotondi e la regia di Giacomo Campiotti, La guerra è finita, con la regia di Michele Soavi, storia di rinascita e speranza nell’Italia del dopoguerra con Michele Riondino e Isabella Ragonese che in un istituto improvvisato cercano di ridare fiducia e forza a ragazzi e bambini sopravvissuti ai campi di concentramento e rimasti senza famiglia. Si amplia anche il perimetro del crime d’autore uno dei fiori all’occhiello di Rai Fiction, un genere che si alimenta dello spessore e della profondità dei protagonisti letterari: Rocco Schiavone dai romanzi di Antonio Manzini, Imma Tataranni – Sostituto procuratore dai romanzi di Mariolina Venezia, nell’acceso sfondo del paesaggio di Matera una protagonista che fa del suo carattere spigoloso e poco accondiscendente la sua forza, Il Commissario Ricciardi, dal fortunatissimo ciclo di romanzi di Maurizio de Giovanni, tradotti in tutto il mondo. Il thriller e l’action affrontano dilemmi e problematiche di grande attualità: Gli orologi del diavolo, interpretato da Giuseppe Fiorello con la regia di Alessandro Angelini, un racconto teso ed emozionante, ispirato ad una storia vera su un infiltrato nel mondo del narcotraffico; Bella da morire, con Cristiana Capotondi, diretto da Andrea Molaioli, su un tema forte come la violenza contro le donne, che scava nella carne e nelle paure della società di oggi; Io ti cercherò, con Alessandro Gassman e la regia di Gianluca Maria Tavarelli, la ricerca della verità su una morte che non è ciò che sembra e Angela con Vanessa Incontrada e la regia di Andrea Porporati in una favola moderna che racconta l’esperienza riparativa di una donna rispetto alla sua maternità negata. Rai 2 permette un differenziale di irregolarità e rottura rispetto ai percorsi più tradizionali. Accanto al thriller e al crime, si amplia il ventaglio dei generi restando coerenti alla fisionomia della Rete con un family disfunzionale ambientato nel nord-est, Volevo fare la rockstar, con Valentina Bellè e Giuseppe Battiston e la regia di Matteo Oleotto. Per Rai3, infine, abbiamo sviluppato una linea di prodotti coerenti con la vocazione al racconto del reale, che identifica l’attenzione della Rete ai temi della contemporaneità. Dall’autunno l’offerta della fabbrica di Rai Fiction sarà ancor più inclusiva, grazie a Rai Play, piattaforma di destinazione per il lancio di prodotto originale in prima visione assoluta. La ricchezza e la varietà delle nostre storie sono la nostra risorsa più importante. Con un’ispirazione trasversale: la speciale attenzione all’identità del nostro Paese che ci permette, attraverso le nostre serie di ristabilire un legame con la diversità dei territori, di suggerire nuove chiavi di accesso ai temi della memoria, di dare voce al paese profondo, quello della provincia, quello delle città, quello delle periferie, intercettando il presente e provando ad immaginare il futuro.

Rai Radio2: programma di Fiorello, 12 puntate tra novembre e dicembre

"RaiRadio2 ospitera' un programma di Fiorello per 12 puntate nei week end tra il 16 novembre e il 22 dicembre". Roberto Sergio, Direttore di Rai Radio lo ha confermato in occasione della presentazione dei palinsesti Rai. Fiorello e' la novita' piu' attesa in radio e non solo. Lo showman sara' infatti 'ospitato' a Via Asiago per l'intero progetto multipiattaforma che comprendera' web, app, tv e - appunto - radio. "La sede di Rai Radio sara' la casa di Fiorello nei prossimi mesi per la realizzazione del suo prodotto multimediale - spiega il Direttore, Roberto Sergio -: come radio ci e' sembrato naturale proporre la nostra sede per ospitare il suo grande ritorno in Rai. Le sale di Via Asiago, a cominciare dalla storica sala A, sono state tutte rifatte in modalita' radio-televisiva e saranno quindi il luogo da cui prendera' il via lo show fluido che Fiorello sta progettando. E ovviamente tanto di quel che sara' prodotto andra' in onda sui nostri canali. Siamo felici di questa operazione e credo che sara' il nostro fiore all'occhiello del prossimo autunno, oltre che una conferma della scelta fatta di investire sul polo produttivo di via Asiago". Il progetto prevede che Fiorello utilizzi diversi spazi della sede Rai Radio. Ovviamente, le sale di registrazione (le storiche ma oggi supertecnologiche sala A e sala B), ma non solo. In pieno 'stile Fiorello', anche i corridoi, le scale e gli androni del palazzo saranno luogo di performance e di riprese. Cosi' come il bar e ogni altra zona del palazzo, dentro e fuori. "Sara' un progetto divertente, innovativo, che portera' i riflettori di tutto il mondo dei media su Rai e sulle nostre strutture produttive", conclude Sergio, "come radio, in particolare, vorremmo contaminare quanto piu' possibile tutti i nostri canali con l'effetto Fiore. E sono sicuro che assisteremo a sorprese di cui si parlera' molto". 

PALINSESTI RAI FICTION: TANTI TALENTI, TANTE STORIE, UN PAESE UNICO

L’offerta di Rai Fiction si caratterizza per la varietà e la ricchezza dei suoi prodotti, nello sforzo di intercettare i bisogni e i desideri di racconto di tutti, condividendo l’immaginario del Paese. Quello presente, ma cercando di immaginare anche quello futuro. Negli ultimi anni Rai Fiction ha diversificato l'offerta allargando il perimetro generalista di Rai1 e sviluppando la produzione per Rai2 e Rai3. Una svolta che ha permesso di articolare e differenziare il lavoro sui generi, sulla densità delle storie e i profili dei personaggi. E, quindi, di mirare sul più ampio ventaglio di spettatori e confermare la propria vocazione di servizio pubblico universale. A chiudere il cerchio, l’impegno sul mercato internazionale che ci ha permesso di realizzare serie coprodotte e vendute in giro per il mondo. Un impegno che è stato reso possibile dalla forza di una "fabbrica" e dalla credibilità del nostro marchio. Quindi, per la prossima stagione e quella successiva non possiamo che rilanciare la sfida, cercare di rendere ancora più ricca e suggestiva l’articolazione del nostro racconto non solo su Rai1, ma anche su Rai2 e Rai3, Reti che permettono di integrare l’offerta con prodotti innovativi nei linguaggi e nella diversificazione dei generi e dei formati. Ma la grande novità di quest’anno è anche un diverso approccio rispetto al modello di fruizione: per corrispondere veramente alla necessità di essere servizio pubblico universale, la Rai rivoluziona l’offerta della piattaforma Rai Play, non più e non solo replay e punto di approdo per l’offerta lineare, ma ora destinata anche al lancio di prodotto originale in prima visione assoluta e per il pubblico ormai esterno alla televisione. Continua ovviamente anche la sfida internazionale: le nostre storie hanno l’ambizione di portare l’immaginario italiano nel mondo e dare al pubblico nazionale le sollecitazioni e le suggestioni che oggi motivano e rendono potenti i flussi mainstream. Ponendo comunque il vissuto del nostro Paese come bussola orientativa della nostra narrazione. Per mantenere e alzare la qualità del nostro prodotto abbiamo attratto i migliori talenti. È un differenziale ormai strategico. È quello che inizia ad identificare il nostro brand. L’abbiamo perseguito negli scorsi anni, lo facciamo adesso in modo ancor più sistematico. È con il talento che ci si rinnova, è sul talento che si costruisce il rapporto con il sistema produttivo nazionale e il successo sul mercato internazionale. Scrittori, registi, attori, scenografi, costumisti, musicisti, montatori ma anche le maestranze sono la nostra ricchezza e il futuro dell’industria audiovisiva italiana. Mai come per le prossime stagioni, l’offerta di Rai Fiction ha potuto contare su una ricchezza di talenti che vengono dal mondo del cinema, che hanno stretto da tempo un rapporto di collaborazione con noi o che per la prima volta si cimentano con il linguaggio televisivo. Talenti riconosciuti, talenti giovani o da portare alla luce. Nuova linfa in un albero che continua a crescere.

RAI1

Teresa de Santis, direttore di Rai1, ha messo in evidenza:” Rai1 è abituata ad entrare con garbo e delicatezza in casa degli italiani. Si confermano quindi gli elementi classici ma in autunno registriamo un alto tasso di novità. Abbiamo anche cercato di ricostruire l'eccellenza italiane dei cantautori mettendo in piedi una narrazione con Enrico Ruggeri”.

Ai microfoni di Affaritaliani.it la direttrice ha altresì sottolineato: “Rai1 ha una preferenza di pubblico femminile e per definizione è la tv che narra i sentimenti. Rai1 è anche fatta strutturalmente da donne, anche se poi c’è stato il limite che non sempre sono riuscite a salire ai massimi livelli della dirigenza. Io in questo momento rappresento un’eccezione e sono onorata di poterla rappresentare. Spero di farcela al meglio, anche perché a noi donne non si perdona nulla”.

L’offerta di fiction per Rai1 mantiene il suo carattere poliedrico, combinando formati e generi diversi per accontentare l’ampia platea generalista mescolando, rispetto alla serialità, titoli evento, high concept innovativi, prodotti classici e sequel di successo.

LE SERIE EVENTO

Nelle ultime stagioni il riconoscimento della qualità della produzione di fiction della Rai all’estero è oggettivamente cresciuto grazie ad alcuni titoli che hanno reso la Rai non solo un broadcaster forte sulla scena domestica, ma un partner ricercato e attendibile. Le grandi coproduzioni internazionali che abbiamo realizzato e stiamo realizzando hanno iscritto la nostra azienda nella major league della fiction internazionale. In autunno un nuovo capitolo della saga de I Medici, scritta da Frank Spotnitz con la regia di Christian Duguay, e in primavera L’amica geniale - Storia del nuovo cognome, coprodotta con HBO, dal secondo romanzo della tetralogia di Elena Ferrante con la regia di Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher. Progetti prodotti e girati nel nostro Paese che utilizzano il meglio delle forze artistiche italiane e sono basati sulla nostra storia, la nostra cultura, la grande letteratura. Evento vuol dire anche la forza di una serie che cattura per potenza drammatica e valore universale, storie in cui si rispecchia la nostra identità. Per il prossimo anno due titoli importanti: la seconda stagione della saga storica La vita promessa, con Luisa Ranieri e la regia di Ricky Tognazzi, che racconta l’emigrazione italiana in America e ripercorre la nostra memoria attraverso un melò fiammeggiante; La guerra è finita, una storia di rinascita e speranza, nell’Italia uscita dalla seconda guerra mondiale con Michele Riondino, Isabella Ragonese e la regia di Michele Soavi. Arena del racconto, un istituto improvvisato e privo di risorse dove, guidati da pochi adulti, bambini e ragazzi sopravvissuti ai campi di concentramento e rimasti senza una famiglia scoprono il rispetto reciproco, la solidarietà, la voglia di giocare e quella di vivere. E si annunciano come un evento i nuovi episodi de Il Commissario Montalbano, la serie dai grandi numeri che ha fatto da apripista nelle vendite internazionali del nostro prodotto.

LA SERIALITÀ

Gli eccellenti numeri di quest'anno testimoniano la fiducia degli spettatori nell'offerta di fiction della Rai e la capacità del nostro racconto di entrare in sintonia con il sentire del Paese, di costruire un’offerta in cui tutti possano riconoscersi. Nelle prossime stagioni si amplia ancora la gamma dei generi, con ibridazioni nuove, in grado di attirare fasce di pubblico diverse, grazie ad uno storytelling originale, concept inediti e tematiche avvincenti. Prima di tutto il coming of age, un genere che propone con forza temi essenziali alla missione di servizio pubblico: l’attenzione a un incerto passaggio dell'età, al mondo dell’adolescenza e al desiderio di futuro dei giovani. Per l’autunno diamo spazio a vissuti diversi: dal percorso di crescita ed emancipazione di un gruppo di ragazzi down in un road movie poetico e vitale (Ognuno è perfetto) con Edoardo Leo, Cristiana Capotondi e la regia di Giacomo Campiotti, alla declinazione mistery di una storia di crescita attraverso il riscatto del lavoro in una bottega artigianale di un gruppo di ragazzi difficili guidati da un maestro dell’intaglio del legno interpretato da Sergio Castellitto per la regia di Cinzia TH Torrini (Pezzi unici). L’offerta del prossimo autunno e della primavera rilancia il family, usandolo come la base su cui costruire narrazioni più ricche e sfaccettate, grazie alla mescolanza con altri generi.

La seconda stagione de La strada di casa, interpretata da Alessio Boni e diretta da Riccardo Donna, si apre con nuovi misteri da svelare per Fausto Morra e la sua famiglia, in un crescendo di emozioni e colpi di scena con un racconto dal ritmo incalzante e un finale sorprendente. Vivi e lascia vivere è invece una storia di rinascita femminile, un light drama ambientato a Napoli che contamina il family classico con venature noir, con il tocco di un regista dalla forte personalità come Pappi Corsicato che rilegge il protagonismo di Elena Sofia Ricci in una chiave inattesa e antieroica. Angela, con Vanessa Incontrada, diretto da Andrea Porporati, è una storia popolare moderna, a metà tra road movie e favola nera, che racconta l’esperienza riparativa di una donna rispetto alla sua maternità perduta. Vite in fuga, con Anna Valle e Claudio Gioè e la regia di Luca Ribuoli, infine, è un family-thriller che per la prima volta ibrida due generi apparentemente distanti, dove le tenerezze della vita quotidiana e domestica si fondono con un alto grado di suspense e dove il vero pericolo si nasconde nei rapporti familiari.

Ricca è anche l’offerta del thriller e del crime, generi che se affrontati con consapevolezza permettono di leggere nel profondo i meccanismi e la complessità della contemporaneità. Quelle delle prossime stagioni sono serie high concept, che sperimentano meccanismi narrativi originali e mettono in scena personaggi complessi; che insieme all’originalità narrativa, affrontano dilemmi e problematiche di grande attualità: Gli orologi del diavolo, interpretato da Giuseppe Fiorello con la regia di Alessandro Angelini, un racconto teso ed emozionante, ispirato alla storia vera di un uomo semplice, un meccanico nautico della costa ligure, costretto a infiltrarsi nel mondo del narcotraffico; Bella da morire, con Cristiana Capotondi, diretto da Andrea Molaioli, su un tema forte come la violenza contro le donne, che scava nella carne e nelle paure della società di oggi; Io ti cercherò, con Alessandro Gassman e la regia di Gianluca Maria Tavarelli, un modernissimo dramma poliziesco che racconta la ricerca della verità su una morte che non è ciò che sembra, il recupero di una paternità perduta e una dolorosa storia di rinascita per ritrovare un legame che nemmeno la morte può spezzare.

Sotto il profilo del poliziesco d’autore fanno il loro ingresso nuovi personaggi, nuove storie, nuovi misteri su cui indagare, che si trovino nell’assolata Matera dei nostri giorni di Imma Tataranni - Sostituto Procuratore, dai romanzi di Mariolina Venezia con Vanessa Scalera e la regia di Francesco Amato, o nella Napoli anni ’30 de Il Commissario Ricciardi, dai romanzi di Maurizio de Giovanni con Lino Guanciale e la regia di Alessandro D’Alatri. E in questa logica sbarca sulla Rete Ammiraglia anche Rocco Schiavone, dai romanzi di Antonio Manzini, con Marco Giallini e la regia di Simone Spada.

Tante novità si accompagnano al ritorno di serie che rappresentano un patrimonio importante della fiction Rai con personaggi-testimonial: da Don Matteo, che a vent’anni dal suo esordio si rinnova proponendo dieci film da 100’ che hanno come tema conduttore i dieci comandamenti, al comandante forestale di Un passo dal cielo interpretato da Daniele Liotti, all’Ispettore Carlo Guerrieri di Nero a metà interpretato da Claudio Amendola. Serie riproposte con un attento lavoro di innovazione del sistema dei personaggi e delle trame.

LA SERIALITÀ DAILY

Nell’autunno anche la seconda stagione della serie daily Il Paradiso delle Signore, che si è via via conquistata un significativo interesse da parte del pubblico in una fascia di forte competizione come il pomeriggio. Ormai, un appuntamento nel palinsesto.

I FORMATI BREVI

Se il peso della serialità è preponderante, il ruolo delle fiction di formato breve, come i tv movie, rimane comunque essenziale nell’offerta di un grande broadcaster pubblico come la Rai. La maggior parte dei titoli racconta storie vere con connotazione civile, storica o sociale, ma anche miti della cultura popolare (I ragazzi dello Zecchino d’Oro, Enrico Piaggio). Alcuni tv movie declinano temi di attualità attraverso il filone della commedia (anche raccolta in collection) che ben si adatta al formato e vi trova la misura per il gioco di scambi, equivoci, incastri che lo caratterizza.

Completa l’offerta della Rete un pacchetto di docufiction di ispirazione civile, basate su materiali e testimonianze inedite e con la presenza di attori importanti. Ricordano momenti decisivi e drammatici della storia nazionale che si proiettano sull’attualità e figure simboliche della storia delle istituzioni e del Paese (Giorgio Ambrosoli - Il prezzo del coraggio, Storia di Nilde, Piazza Fontana. Io ricordo).

RAI2 

Nella logica della complementarietà e dell’integrazione dei pubblici, Rai2 si rivolge ai telespettatori più giovani e abituati alla serialità internazionale. Per questo la fiction destinata alla Rete rimane coerente con una linea editoriale volta all'innovazione, dinamica e moderna. Serie legate a nuovi high concept e al loro inusuale algoritmo narrativo o dal ‘what-if’ ardito, che riscrivono la carta dei generi. Decisivo per la fisionomia della Rete, un differenziale di irregolarità e rottura rispetto ai percorsi più tradizionali.
Personaggi e storie scorretti, perciò, fortemente connotati e individualizzati, legati all'attualità del contesto e capaci di imprimersi nel sistema di attese di un pubblico desideroso di essere sorpreso e incuriosito. Accanto al thriller e al crime che abbiamo coltivato in questi anni con protagonisti fuori dalle regole – come Il Cacciatore - Seconda stagione con Francesco Montanari e la regia di Davide Marengo – si amplia il ventaglio dei generi restando sempre coerenti alla fisionomia della Rete. Volevo fare la rockstar, con Valentina Bellè e Giuseppe Battiston, è un family innovativo e disfunzionale, ambientato nella provincia del Nord-Est e diretto da Matteo Oleotto, mentre Mare fuori è un coming of age in un contesto estremo come quello di un carcere minorile, con Carolina Crescentini e Carmine Recano e la regia di Carmine Elia. La connotazione innovativa della Rete ne fa anche la destinazione broadcasting più adeguata per i prodotti pensati per il web e dunque sintonici con la cultura del pubblico più dinamico e giovane.

RAI3

“Siamo un po' come la grande madre di Woody Allen”, ha esordito Coletta, direttore Rai3, aggiungendo :" partorisce sempre più creature, dato che ci piace l'innovazione non ci perdiamo di coraggio e creiamo nuovi figliocci. Un nuovo acquisto è un attore straordinario, ovvero Filippo Fini che condurrà “Schianto”, un programma davvero nuovo per la tv generaliste. Poi il ritorno della grande Raffaella Carrà.”  Per quanto riguarda l’informazione Coletta ha evidenziato:” Rai 3 è la casa dell'informazione e quest'anno cambierà con un codice immersivo al contrario. Inoltre Giorgio Zanchini prenderà il posto di Corrado Augias nella conduzione di “Quante storie”.” Ad Affaritaliani.it il direttore: “Abbiamo tanto marchi fidelizzati e in ognuno di quelli opereremo una trasformazione di linguaggio: Lucia Annunziata passa da mezz’ora a un’ora, allunghiamo quindi il programma perché oltre alle interviste tee a tete faremo entrare in studio la realtà. Non solo quindi le istituzioni e i politici ma anche la cittadinanza attiva che entra in studio ha confrontarsi sui temi più urgenti. Inoltre una grande attenzione sarà riservata agli esteri”.

 

Coletta, Rai:"Come cambierà l'informazione su Rai3"

L’offerta su Rai3 asseconda l’esplorazione e il racconto del reale che caratterizzano la Rete, con prodotti di formati e linguaggi diversi. Anzitutto la conferma di un appuntamento ormai più che ventennale, la più longeva serie italiana, Un posto al sole, che ogni giorno riesce a parlare di sentimenti e temi sociali a un pubblico appassionato di tutte le età. Poi si parla di realtà con le docufiction che intrecciano i linguaggi della finzione con quelli del documentario e le documentary- series (Dottori in corsia 2019 - Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Boez - Andiamo via), montaggio di esperienze fortemente coinvolgenti, per la tipologia e la condizione dei protagonisti e per il contesto ambientale.

 

UN NUOVO APPROCCIO ALL’OFFERTA, RAI PLAY

Rai Play, da pura piattaforma di streaming e catch up del contenuto lineare, diventa gradualmente anche una piattaforma di destinazione, con una dignità di offerta propria, in prima visione e quindi complementare a quella tradizionale, in grado di raggiungere, attrarre e coinvolgere i nativi digitali innovando i prodotti di fiction della Rai sotto il profilo dei contenuti, del linguaggio e dei formati. La fruizione lineare e non lineare vivono, infatti, in un rapporto dialettico in grado di rispondere alle abitudini complementari di un pubblico che si sta trasformando. La prima operazione è una serie comedy ironica e tagliente nel formato dei 30’: Il Nido, con Giorgio Tirabassi e Anita Caprioli e la regia di Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, in cui un avvocato scorretto e maneggione finisce agli arresti domiciliari nel cohousing dove vivono l’ex-moglie e la figlia, un luogo che appare come la sublimazione del politically correct (la serie sarà poi trasmessa su Rai2). Sempre in autunno Passeggeri notturni, dai racconti di Gianrico Carofiglio con Claudio Gioè e Nicole Grimaudo per la regia di Riccardo Grandi. Una serie in dieci capitoli che parte dal materiale letterario di un grande narratore contemporaneo e unisce l’intreccio noir al racconto psicologico, sullo sfondo di una Bari in chiaroscuro. Sono i prodromi di una trasformazione che prevede serie evento di “genere” in una dialettica tra piattaforma e Rai2 pensata per una doppia programmazione lineare e non lineare e una forte spinta verso possibilità di esportazione fuori dai confini nazionali. Il prodotto esclusivo di Rai Play, inoltre, in prospettiva sarà anche un campo aperto alla creatività e alla sorpresa, volto a marcare il proprio differenziale che punta sulla ricerca e la valorizzazione dei talenti più giovani.

I titoli indicati qui di seguito verranno trasmessi in autunno e nel prossimo anno in un palinsesto ampio e variegato: coproduzioni internazionali, serie evento che riannodano i fili del nostro passato e aiutano a leggere il presente, storie emozionanti che si confrontano con la realtà in cui viviamo, racconti appassionanti che non dimenticano mai l'ancoraggio con le problematiche del quotidiano e vogliono rappresentare le tante diversità che attraversano il Paese.

Palinsesti Rai, Freccero: "Ritorno Fazio serve a internazionalizzare Rai 2"

“Il ritorno di Fabio Fazio a Rai 2 porta un elemento che la rete non ha: apre le porte all’internazionale perché lui è capace di portare grandi personaggi di letteratura e cinema: davanti a una tv ripiegata nel reality e nel pettegolezzo, lui riesce sempre ad aprire, a volte accontentando e a volte scontentando”. Lo ha detto il direttore di Rai2, Carlo Freccero, commentando il ritorno di Che Tempo Che Fa alla seconda rete a partire dal prossimo autunno, oggi alla presentazione dei palinsesti a Milano.

 

Sanremo: Mogol, nessuna offerta da parte della Rai per direzione

Il presidente della Siae, Giulio Rapetti in arte Mogol, smentisce le indiscrezioni che lo vorrebbero come nuovo direttore artistico del Festival di Sanremo: “Non c’è stata alcuna offerta specifica da parte della Rai”. Secondo Mogol, autore entrato nella storia della musica italiana grazie soprattutto all’attività a fianco di Lucio Battisti, il ruolo di direttore artistico del festival risulterebbe comunque incompatibile con quello attuale di presidente della Società Italiana degli Autori ed Editori. 

Commenti
    Tags:
    palinsesti raipalinesesti rai 2019palinsesti rai 1palinsesti rai 2palinsesti rai 3





    in evidenza
    Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa

    Ritratto di Francesco Muglia

    Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa

    
    in vetrina
    Affari in rete

    Affari in rete


    motori
    Citroen Traction Avant: 90 anni di storia automobilistica

    Citroen Traction Avant: 90 anni di storia automobilistica

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.