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A2A, utile netto a 319 milioni di euro: +14% rispetto al 2016
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Si è riunito oggi il Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. che, sotto la Presidenza del Professor Giovanni Valotti, ha esaminato e approvato l’Informativa trimestrale al 30 settembre 2017.

Questa la nota del gruppo:

I risultati economico-finanziari dei primi nove mesi del 2017 continuano ad essere soddisfacenti e robusti. Il Margine Operativo Lordo (EBITDA), pari a 888 milioni di euro (+2% rispetto al corrispondente valore nei primi nove mesi del 2016), ha beneficiato delle condizioni dei mercati energetici, del contributo delle società di nuova acquisizione e di una buona crescita organica in tutte le Business Units. Tali apporti positivi hanno parzialmente compensato la minore marginalità derivante dai più bassi livelli di produzione idroelettrica e dal mancato contributo della marginalità del gruppo EPCG nel terzo trimestre 2017 a seguito del passaggio dal consolidamento integrale al consolidamento ad equity.

Lo scenario dei primi nove mesi del 2017 è stato caratterizzato da elevate quotazioni dell’energia elettrica e del gas, sebbene in leggera riduzione rispetto a quanto osservato nei primi mesi dell’anno: il PUN Base Load pari a 51,3 €/MWh, è salito del 34% rispetto ai 38,3 €/MWh dello stesso periodo dell’anno precedente ed il prezzo medio del gas al PSV è stato pari a 18,8 €/MWh, in aumento del 29% rispetto ai primi nove mesi del 2016.
Tali livelli di prezzo nel mercato all’ingrosso italiano sono stati influenzati da molteplici fattori fra cui:

- il fermo di numerose centrali nucleari francesi durante i primi mesi dell’anno;
- le temperature particolarmente rigide registrate principalmente nel mese di gennaio;
- l’ondata di caldo che ha investito la penisola italiana nel corso dei mesi estivi.

Gli spread, sia sui CCGT che sulle produzioni a carbone, si sono ampliati. Le scarsa piovosità di fine 2016 e dei primi nove mesi del 2017 ha invece influito molto negativamente sulle produzioni idroelettriche (sia in Italia che in Montenegro) che si sono ridotte complessivamente di quasi il 30%.

L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo nei primi nove mesi del 2017 ha raggiunto i 226 milioni di euro (323 milioni di euro al 30 settembre 2016) ed è stato significativamente influenzato dagli effetti conseguenti l’esercizio, in data 1° luglio 2017, della PUT Option sull’intera quota del capitale sociale detenuta da A2A S.p.A. nella società montenegrina EPCG (41,75%). Dal primo luglio 2017, conseguentemente all’esercizio della PUT Option, la partecipazione in EPCG è stata infatti riclassificata da investimento in continuità ad investimento disponibile alla vendita con conseguente variazione del criterio di valutazione. A2A ha valutato le attività e passività di EPCG, in accordo con il principio IAS 36, al minore tra il valore di carico e il loro “fair value”, così come desumibile dal corrispettivo conseguente all’esercizio della PUT Option. La nuova valutazione ha determinato una svalutazione complessiva di 93 milioni di euro corrispondenti, per 60 milioni di euro all’adeguamento del valore degli asset al valore della PUT Option (pari a 250 milioni di euro) e per 33 milioni di euro agli effetti dell’attualizzazione delle sette rate equivalenti annuali di cessione e incasso.

A partire dal 1° Luglio 2017 la partecipazione in EPCG risulta quindi consolidata ad equity ed iscritta nelle “Attività destinate alla vendita”. La contrazione dell’Utile Netto di pertinenza del Gruppo dei primi nove mesi del 2017, pari a 97 milioni di euro (-30%), è principalmente attribuibile a due poste straordinarie (una positiva del 2016 e una negativa del 2017):

• la contabilizzazione nel 2016 di una plusvalenza non monetaria pari a 52 milioni di euro in relazione alla scissione parziale non proporzionale di Edipower con efficacia dal 1° gennaio 2016 a favore di Cellina Energy;

• la svalutazione nel 2017 per complessivi 93 milioni di euro degli asset di EPCG registrata nel
2017.

Al lordo di tutti gli effetti straordinari, l’Utile Netto “Ordinario”, risulterebbe quindi in crescita di 38 milioni di euro, dai 281 milioni di euro al 30 settembre 2016 ai 319 milioni di euro al 30 settembre 2017. La Posizione Finanziaria Netta al 30 settembre 2017 si è attestata a 3.252 milioni di euro (3.136 milioni di euro a fine 2016). Al netto degli effetti derivanti dal deconsolidamento del gruppo EPCG (206 milioni di euro di attivi finanziari deconsolidati) e dall’acquisizione delle 5 società proprietarie di impianti fotovoltaici (per un ammontare complessivo di 34 milioni di euro), la generazione di cassa netta del periodo è risultata positiva per 124 milioni di euro, dopo investimenti per 271 milioni di euro e il pagamento di 153 milioni di euro di dividendi.

Nei primi nove mesi del 2017, i Ricavi del Gruppo A2A, sono risultati pari a 4.261 milioni di euro, in aumento di 779 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente (+22%). Al netto del contributo di LGH (circa il 40% della variazione), l’aumento dei ricavi è prevalentemente riconducibile ai maggiori ricavi di vendita di energia elettrica e gas sui mercati all’ingrosso e alle maggiori vendite di energia elettrica su Ipex a seguito dei maggiori volumi intermediati e dei prezzi crescenti registrati nei primi nove mesi dell’anno in corso rispetto al 2016. Il Margine Operativo Lordo si è attestato a 888 milioni di euro, in crescita di 16 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+2%). Il Margine Operativo Lordo prima delle componenti non ricorrenti (pari rispettivamente a 82 milioni di euro nei primi nove mesi del 2016 e a 54 milioni al 30 settembre 2017) e al netto del contributo di EPCG del terzo trimestre 2016 (pari a 13 milioni di euro), è cresciuto di 57 milioni di euro (+7%). Alla crescita hanno contribuito anche l’ampliamento del perimetro dovuto al consolidamento del Gruppo LGH e delle altre società minori acquisite (contributo complessivo nel 2017 pari a circa 70 milioni di euro), l’ottima performance della Business Unit Generazione e Trading realizzata dagli impianti a ciclo combinato, nonché gli incrementi di redditività delle Business Unit Reti, Calore e Ambiente. Tali apporti hanno più che compensato gli effetti negativi derivanti dalle minori produzioni idroelettriche per la scarsa piovosità registrata nel 2017, la mancata marginalità (registrata invece nel corso del terzo trimestre del 2016) dai gruppi non più essenziali dell’impianto di San Filippo del Mela e i risultati negativi del gruppo EPCG nel periodo del consolidamento integrale.

Il Risultato Operativo Netto, pari a 495 milioni di euro, nonostante l’incremento derivante dal margine operativo lordo, risulta in diminuzione di 29 milioni euro rispetto ai primi nove mesi del 2016 (524 milioni di euro) principalmente a seguito della svalutazione sopra menzionata pari a 60 milioni di euro necessaria per adeguare al fair value il valore degli asset di EPCG. Gli ammortamenti del periodo risultano in linea rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: i maggiori ammortamenti derivanti dal consolidamento del gruppo LGH sono stati infatti compensati dai minori ammortamenti conseguenti alle svalutazioni degli impianti di Monfalcone, Gissi e Piacenza effettuate al 31 dicembre 2016. Gli accantonamenti a fondi rischi, invece, nel periodo hanno registrato una riduzione di circa 16 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2016.

L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo nei primi nove mesi del 2017 ha raggiunto 226 milioni di euro (323 milioni di euro al 30 settembre 2016) in contrazione di 97 milioni di euro oltre che per i motivi sopra esposti riconducibili al risultato operativo netto (-29 milioni di euro), anche per le seguenti motivazioni:

• maggiori oneri netti della gestione finanziaria (25 milioni di euro in aumento rispetto al 30 settembre 2016), riconducibili agli oneri di attualizzazione della PUT option esercitata sul gruppo  EPCG per 33 milioni di euro e alla variazione del perimetro di consolidamento per 16 milioni di euro. Escludendo tali effetti, l’ottimizzazione della struttura finanziaria ha invece consentito di realizzare, complessivamente, risparmi per 24 milioni di euro;

• maggior carico fiscale nel 2017 (circa 8 milioni di euro di imposte in più rispetto ai primi nove mesi del 2016);

• effetto positivo derivante da minore risultato attribuibile alle minoranze per 16 milioni di euro (EPCG);

• contabilizzazione nel primo trimestre dell’anno 2016 di una plusvalenza non monetaria pari a 52 milioni di euro in relazione alla scissione parziale non proporzionale di Edipower con efficacia dal 1° gennaio 2016 a favore di Cellina Energy, società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina S.p.A..

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