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Lombardia, il riscaldamento del futuro? Quello che abbatte emissioni e consumi

Lombardia, il riscaldamento del futuro? Quello che abbatte emissioni e consumi

Le nostre abitazioni sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni atmosferiche di gas climalteranti. Un dato che non può essere trascurato in un momento storico in cui l’attenzione per l’ambiente è una priorità. Se i vecchi edifici, quelli più inquinanti, riescono ad essere sostituiti da quelli nuovi molto lentamente, non resta che concentrare gli sforzi sulla riqualificazione degli edifici esistenti riscaldati con caldaie a gas, responsabili di gran parte del consumo energetico per riscaldamento in Italia ed Europa. L’obiettivo non può che essere quello di offrire al mercato soluzioni a basse emissioni.

‘Efficienza energetica’ è la parola d’ordine e il principio ispiratore del progetto i-GAP che punta a sviluppare delle tecnologie che concorrono alla produzione di sistemi di riscaldamento basati su un particolare tipo di pompa di calore: la pompa di calore ad attivazione termica o, più specificamente, pompa di calore ad assorbimento di gas. Una tecnologia che ha un elevato potenziale di applicazione in tutta Europa e anche in Regione Lombardia. Non a caso i-GAP ha ottenuto un sostegno economico di 4,3 milioni di euro da parte dell’Assessorato Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia, attraverso i Fondi Europei POR FESR 2014-2020, su un totale di oltre 8 milioni di costi complessivi; risorse stanziate tramite gli Accordi per la Ricerca, lo sviluppo e l’innovazione.

“Il nome del progetto può essere letto in diversi modi – spiega ad Affaritaliani.it Milano Luigi Tischer, R&D Senior Director di AristonThermo Innovative Technologies - La lettura più ufficiale è ‘Innovative Gas Absorption Heat Pump’, ma ci sono molte altre interpretazioni della “i” dell’acronimo i-GAP, come ad esempio Italian o Intelligent.”

“Secondo la Commissione Europea – continua Tischer - il settore della climatizzazione degli edifici assorbe il 40% dell’energia destinata ai consumi finali. Negli edifici esistenti, il consumo di energia per il riscaldamento e la produzione di acqua calda è pari circa all’ 80% del totale dell’energia consumata dall’intero edificio. In Europa (e quindi anche in Lombardia), gli edifici esistenti sono prevalentemente riscaldati tramite sistemi ad alta temperatura (radiatori), i quali riducono le prestazioni delle pompe di calore elettriche. Per ridurre le emissioni non possiamo semplicemente aspettare la lenta evoluzione del parco immobiliare (cosa che richiederebbe centinaia di anni), ma dobbiamo trovare tecnologie ancora più performanti da utilizzare negli edifici e nelle infrastrutture esistenti. A tal proposito, il particolare ciclo termodinamico della pompa di calore ad assorbimento di gas rende la pompa particolarmente adatta a questo tipo di applicazione (edifici esistenti), senza la necessità di creare nuove infrastrutture (reti elettriche). La tecnologia GAHP può essere applicata ad una quota rilevante di consumi e consente di ridurre anche più del 30% dei consumi di energia rispetto ad un impianto di riscaldamento tradizionale. Oltre a ridurre il consumo energetico, la tecnologia GAHP permette anche di diminuire le emissioni CO2 (clima-alteranti) e quelle di NOx e di PM (dannose alla salute e che spesso inducono le autorità a decretare i blocchi alla circolazione dei veicoli).”

Partner capofila del progetto è Ariston Thermo Innovative Technologies che ha il ruolo di guidare il partenariato nello sviluppo della tecnologia sia negli aspetti di formulazione, che in quelli di applicazione e di impatto di sistema. Le altre realtà coinvolte sono: D&P, società di ingegneria italiana che supporta la progettazione meccanica di alcuni organi e dei sistemi di validazione; Gefran, operante nel settore della strumentazione e della sensoristica che fornisce al consorzio competenze e prototipi di sistemi di misura; Politecnico di Milano che offre le sue competenze in ambito di modellistica termodinamica e, attraverso i suoi laboratori accreditati, è di supporto nei test delle prestazioni dei prototipi; Sintea che collabora nella progettazione e nel commissioning delle installazioni dimostrative; SNAM, leader europeo nel trasporto di gas metano, che supporta l’analisi di impatto a livello di sistema energetico nazionale per valutarne i benefici a livello infrastrutturale in coordinamento con il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano.

E se il ruolo delle aziende private e dei centri di ricerca è chiaro, quale è stato quello di Regione Lombardia nella realizzazione del progetto i-GAP? “La Lombardia – spiega Tischer - è caratterizzata da una forte presenza di aziende operanti nel settore Energy, testimoniata dal maggiore e più attivo cluster italiano sull’energia (LE2C). Questa specializzazione regionale sull’energia, insieme alla presenza del Politecnico di Miano e al ruolo di supporto alla filiera dell’energia e delle rinnovabili (S3 -Smart Specialization Strategy), che la Regione ha assunto, hanno influenzato la localizzazione degli investimenti di ATIT e la genesi del consorzio stesso. Attraverso la pubblicazione di bandi a supporto dell’innovazione, Regione Lombardia ha, inoltre, creato un contesto in cui mondo economico e mondo accademico possano trovare una ragione in più per fare ricerca e sviluppo sul territorio regionale. Per un partenariato come il nostro, chiamato ad affrontare sfide fortemente innovative, il concreto supporto di Regione Lombardia ha consentito di facilitare ed accelerare la genesi del consorzio lungo l’intera value-chain (dalla trasmissione del gas alla progettazione termotecnica passando per università, fornitori di componentistica e costruttori di apparecchiature da riscaldamento). In questo momento ci sono nel mondo diversi gruppi di lavoro (industrie e università supportate dai rispettivi governi locali) che stanno lavorando su soluzioni simili a quella in studio nel progetto i-GAP. Non sappiamo quale gruppo di lavoro arriverà per primo, ma sappiamo che vincerà l’ambiente e la salute di tutti noi. La sfida è lanciata!”

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