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Patologie neurologiche e oncologiche, in Lombardia allo studio nuovi farmaci

Patologie neurologiche e oncologiche, in Lombardia allo studio nuovi farmaci

Cancro, Alzheimer, Parkinson, Sclerosi Multipla, sono malattie che fanno paura. I numeri sono impressionanti: si stimano infatti circa 45 milioni di pazienti tra Alzheimer e Parkinson, indicativamente 2.2 milioni di pazienti con Sclerosi Multipla e per quanto riguarda il cancro ci sono circa 18 milioni di nuovi casi ogni anno (e i decessi sono circa la metà) con una probabilita’ di ammalarsi nel corso della vita che è di 1 su 5 o 6. Numeri tra l’altro in costante crescita per via del graduale invecchiamento della popolazione.

La necessità di identificare metodi per curare e contrastare gli effetti di queste malattie si fa sempre più forte.   Lombardia si sta muovendo in tal senso attraverso il progetto NeOn che vede come capofila di un ampio partenariato Dompé Farmaceutici SpA. L’obiettivo? Studiare e realizzare farmaci innovativi proprio per patologie del sistema nervoso centrale e oncologiche. Un progetto in cui Regione ha creduto fin da subito al punto da contribuire con un importante supporto economico quasi 4 milioni di euro che permetteranno l’avvio di un’iniziativa del valore di 7 milioni. NeOn rientra infatti tra i progetti cofinanziati con fondi POR FESR 2014-2020 messi a disposizione dall’assessorato per la Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia.

Affaritaliani.it Milano ha incontrato la dott.ssa Cinzia D’Ettorre, Research Funding Manager di Dompé Farmaceutici Spa, e il dott. Daniele Zacchetti, senior researcher dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano, per farci spiegare nel dettaglio i risultati che NeOn si prefissa di ottenere. 

“Il progetto – raccontano - nasce con l'idea di stabilire una piattaforma tecnologica collaborativa per sviluppare nuovi farmaci contro patologie neurologiche ed oncologiche. Questa piattaforma vede la partecipazione di enti di ricerca (Universita' Vita-Salute San Raffaele, Universita' degli Studi di Milano, Istituto di Neuroscienze del CNR, Politecnico di Milano, Istituto Italiano di Tecnologia) e aziende (Dompé Farmaceutici, Istituto Europeo di Oncologia, Neuro-Zone, Proxentia). Per quanto riguarda l'aspetto neurologico, il fine ultimo e' quello di poter fermare o addirittura revertire il processo neurodegenerativo responsabile di molte patologie invalidanti. Lo strumento che si vuole utilizzare e' il fattore di crescita delle cellule nervose (NGF) identificato da Rita Levi Montalcini, scoperta che le e' valsa il premio Nobel nel 1986 e che ha portato recentemente ad una prima applicazione clinica con l'approvazione di Oxervate, collirio per il trattamento delle ulcere corneali. Il modello biologico e clinico prevalente in questo studio e' l'occhio e la malattia che comporta compromissione delle fibre nervose è il glaucoma. Per quanto riguarda gli aspetti oncologici, il progetto si propone di sviluppare ulteriormente i concetti di chemioterapia "targeted" ovvero un approccio farmacologico alla terapia del cancro nel quale si identificano dei bersagli molecolari specifici della singola malattia e del singolo paziente, intervenendo poi con farmaci mirati dotati di maggior efficacia e minori effetti collaterali rispetto alla chemioterapia classica di tipo citotossico.”

“NeOn – continuano - si propone contemporaneamente e in forte sinergia, di aumentare le conoscenze dei meccanismi molecolari legati allo sviluppo delle malattie sotto esame e, al tempo stesso, di verificare l'efficacia dei trattamenti. In particolare, è previsto uno studio clinico con NGF su glaucoma, affiancato da studi sui meccanismi attraverso i quali NGF esercita la sua azione neuroprotettiva e neurorigenerativa. Il progetto si propone di incrementare i dati necessari a portare sul mercato, e quindi a disposizione dei pazienti, un nuovo prodotto per il glaucoma. Allo stesso tempo le conoscenze raccolte sui meccanismi molecolari potranno essere utili per valutare l'impiego di NGF in altre patologie neurodegenerative. Analogamente, in ambito oncologico, si mira ad aumentare le conoscenze dei meccanismi alterati nella patologia, permettendo così l'identificazione di nuovi bersagli farmacologici e nuove molecole utilizzabili nella terapia moderna dei tumori basata su selettività d'azione, minori effetti collaterali e personalizzazione della terapia.”

I benefici per la collettività potranno essere davvero importanti. Ma anche senza aspettare la scadenza del progetto si può dire che c'è già una prima ricaduta positiva: NeOn ha permesso di reclutare giovani ricercatori con contratto di collaborazione e c’è da aspettarsi che al termine della sperimentazione, buona parte dei ricercatori vedranno la loro posizione stabilizzata all'interno delle aziende o degli enti che partecipano al progetto stesso o in altre aziende ed enti, grazie alla formazione professionale ad alta specializzazione ottenuta nell'arco di tempo del progetto.

A seguito dell’adesione agli Accordi per la Ricerca dell’Assessorato alla Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia, NeOn non solo oggi rappresenta un virtuoso esempio di collaborazione tra imprese e enti di ricerca, ma c’è da scommettere che un domani questa riuscita sinergia – come sottolineano D’Ettorre e Zacchetti – potrà essere espandibile anche ad altri ambiti dell'industria della salute e ad altre malattie.

Regione, aziende ed enti, mettendo insieme le forze stanno creando le premesse per un futuro migliore. L’augurio è che NeOn sia solo il primo di una lunga serie di progetti che abbiano a cuore la salute e la qualità della vita dei cittadini, lombardi e non. Lombardia, grazie a questo progetto, può dire di aver messo in campo un esercito tanto forte da poter combattere con dei nemici, sì potenti, ma non per questo da considerare invincibili.

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