I Hate Milano

di Mister Milano

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Arcuri, il supercommissario fantasma. Intanto il caos fa più danni del virus
Domenico Arcuri

Arcuri, il supercommissario fantasma. Intanto il caos fa più danni del virus

"Accoronati", la  nuova rubrica di Affaritaliani.it Milano. Di Francesco Francio Mazza

Ci sono gli esperti che dicono che da fine aprile si potrà cominciare a riaprire, quelli che dicono da metà maggio, quelli che dicono da giugno e quelli che dicono “impossibile tornare alla normalità a giugno o luglio”.
Ci sono quelli che dicono che bisogna riaprire per scaglioni di fascia di età, quelli che dicono che bisogna riaprire su base regionale e quelli secondo cui riapriamo per tutti ovunque. C’è chi dice che bisogna riaprire per ultima la Lombardia e chi dice che la Lombardia va riaperta per prima.
E se tutti sono d’accordo che per riaprire bisogna fare prima i test a tutti, sul come fare i test c’è tutto tranne che consenso: c’è chi dice che basta il tampone ma non ci sono abbastanza tamponi, chi dice che bisogna fare l’esame sierologico ma quest’ultimo è affidabile nel 95% dei casi e questo potrebbe essere un problema, chi dice che le regioni devono seguire l’esempio del Veneto che ha già cominciato a fare i test a tutti e chi dice che le fughe in avanti come quella del Veneto sono dannose perché falsano il dato generale e su questo il Paese dovrebbe muoversi tutto insieme.
Insomma: anche in questa fase, come per tutte le altre, la confusione sotto il cielo è tanta, ma con buona pace di Mao la situazione è tutto tranne che eccellente.
Ed è in questa fase cruciale che raccogliamo l’appello della famiglia di Domenico Arcuri, di professione “Supercommissario per l’emergenza coronavirus”, molto preoccupata dopo che del congiunto si sono perse le tracce da giorni.
Doveva essere il Signor Wolf di Pulp Fiction, lo Sceriffo che avrebbe fatto ordine nel casino in cui siamo precipitati, a partire da questa cacofonia di messaggi che da giorni si sovrappongono l’uno con gli altri, creando una confusione che ha l’unico effetto di moltiplicare l’incertezza e la disinformazione. Il problema è che più che essere sparito dai radar, Arcuri nei radar non c’è proprio mai entrato tanto che ormai sul suo conto circolano le teorie più disparate.
C’è chi dice si aggiri la notte nelle segrete di Palazzo Chigi, e passi il tempo suonando un organo con il viso avvolto da una mascherina.
Chi sostiene di averlo visto e giura sia un essere mitologico, metà uomo e metà unicorno. Chi invece crede sia come Omero, una figura mitologica in realtà mai esistita.
Aldilà degli scherzi (ormai bisogna specificare se si scherza, altrimenti David Puente pubblica un articolo per dire che gli unicorni NON esistono), la verità è che l’Arcuri è stato nominato proprio per la sua abilità di fare come Kaiser Soze nei Soliti Sospetti:convincere tutti che lui non esiste.
Con cinismo spietato, Conte-Casalino lo hanno preferito a gente come Guido Bertolaso o Gianni De Gennaro non per merito o curriculum, ma proprio per la sua naturale tendenza a rimanere defilato e non esserne oscurati mediaticamente così da non perdere nemmeno un like.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un manicomio di annunci e controannunci, di fughe di notizie, anticipazioni, smentite, una sarabanda rumorosa che non fa altro che peggiorare la situazione.
Cosa pensa il Supercommissario del decreto della Lombardia sulle mascherine, per esempio? E della riapertura delle Chiese a Pasqua? Dei villeggianti già in marcia verso la Liguria per Pasqua?
Mistero.
Sarebbe da farci un film: “il Supercommissario Fantasma”.

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