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Lombardia, Bussolati (Pd): "Perchè siamo più credibili di Fontana e Moratti"
Pietro Bussolati

Lombardia, Bussolati (Pd): "Noi più credibili di Fontana e Moratti: ecco perchè"

"Alle regionali di cinque anni fa il più votato a Milano e provincia fu Giulio Gallera. Spero che i cittadini mi aiutino a mandarlo sotto nelle preferenze". Pietro Bussolati, consigliere regionale del Pd ricandidato per il Pirellone, in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano lancia quella che definisce "una sfida nella sfida" con l'ex assessore al Welfare di Forza Italia. Intanto Bussolati ha deciso di raccontare la sua campagna elettorale attraverso una sorta di serie tv a puntate: "È una cosa simile a quella che fece Macron in Francia. E venerdì chiudiamo con Pizza e Sanremo".

Bussolati, si è parlato tanto di sanità. Ma qual è la priorità assoluta?  
Abbattere le liste d'attesa, la risposta che darebbero tutti. Ma noi siamo gli unici credibili, più di Fontana, Gallera e Moratti, nel dire che dobbiamo riequilibrare il sistema in modo che tutti gli attori della sanità, compreso il privato accreditato, non si concentrino sulle prestazioni a più alto valore remunerativo.

Il sogno nel cassetto?
Mi piacerebbe portare l'assistenza ostetrica a domicilio. Una misura, presente già in alcuni Paesi europei, che costerebbe sette milioni di euro, non una cifra irraggiungibile. Sogno una Lombardia vicina a chi decide di diventare genitore.

Il centrodestra dice che siete ossessionati dalla sanità privata.
La sanità deve svolgere un ruolo, anche perché non coinvolgerli in Lombardia sarebbe impossibile. Ma vorrei che lo svolgesse all'interno di un interesse pubblico. Il sistema creato da Fontana è disequilibrato, con la completa libertà di scelta degli operatori di effettuare le prestazioni che ritengono più vantaggiose.

Affitti sempre più cari, specie a Milano. Giusto equiparare gli stipendi anche al costo della vita?
Non mi spaventa una contrattazione secondaria che cerchi di affrontare il tema salariale rispetto al costo della vita, specie nelle grandi città. Il costo fisso che tutti i lavoratori hanno è la casa e ci sono leve in Regione che possono essere attivate. La rigenerazione urbana dovrà essere pensata prevedendo quote convenzionate di affitto e vendita. E buona parte dei 15mila alloggi sfitti di Aler Milano non ristrutturati deve essere assegnata a lavoratori a basso reddito, offrendo loro la possibilità di ristrutturarli spalmando i costi sull'affitto. Il centrodestra è contrario, credono sia meglio continuare a seguire le graduatorie. Ma così riempi le case popolari di indigenti e non si crea il giusto mix abitativo.

La soluzione per i trasporti?
Dall'ultimo anno di Roberto Maroni fino a oggi il servizio è peggiorato pesantemente, sia come soppressioni sia come ritardi. Questo perché la governance di Trenord non funziona e deresponsabilizza i soci Trenitalia e Fnm. Dobbiamo creare una struttura credibile, o affidando a Trenitalia il servizio chiedendo investimenti in cambio, o costruendo un grande soggetto regionale.

Tra i vostri alleati c'è anche il M5s.
In Regione, sui dossier importanti, abbiamo sempre detto cose molti simili sia ai 5Stelle sia ad Azione e non trovavo sbagliato l'intento di fare opposizione insieme. Sui temi nazionali io ho divergenze di vedute su alcune questioni con il M5s ma a livello regionale si può governare insieme. Anche perché sui temi più spinosi, come sulla gestione dei rifiuti, è rimasto l'impianto della proposta del Pd.

Letizia Moratti spera nel voto disgiunto degli elettori riformisti del Pd.
Sta facendo una campagna da Alice nel paese delle meraviglie, completamente incoerente con quello che ha fatto negli anni. Voleva fare la candidata del centrodestra e si presenta come l'alternativa: è alla ricerca del bianconiglio e non è credibile per tanti elettori. È confusa più che riformista. La mia candidatura lo dimostra, un elettore riformista che non vuole votare Moratti può scrivere Bussolati vicino al simbolo del Pd.

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