A- A+
Milano
Monza, Cappato: "Il mio nome può unire opposizioni diverse"

Monza, Cappato: "Il mio nome può unire opposizioni diverse"

"Sul mio nome si potrebbe trovare un'unità tra opposizioni diverse, andando oltre i bacini dei singoli partiti". Il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, il radicale Marco Cappato, è candidato alle elezioni suppletive di ottobre per il seggio del collegio di Monza in Senato, vacante dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi. Nonostante l'appoggio di Azione, +Europa e Volt, non è ancora arrivato il sostegno del Pd e del M5s. In un'intervista ad Affaritaliani.it Milano, Cappato, che ha vissuto a Monza "tutta la prima metà della mia giovinezza", rimanda al mittente le accuse di non essere un esponente del territorio: "E comunque il mio radicamento è nella vita delle persone".

Cappato, contro di lei il centrodestra candida l'amministratore delegato del Monza Calcio Adriano Galliani. Come si batte una figura così?

Le suppletive sono elezioni particolari e strane. Non c'è il traino dell'informazione nazionale e contano di meno i partiti. Questo a volte può anche portare a una bassa affluenza. Ma la cosa positiva è che c'è più spazio per la storia delle persone che si candidano e per le loro proposte. Galliani è una personalità conosciuta e riconosciuta per quello che ha fatto nel mondo dello sport. Ciò per cui io sono conosciuto sono le battaglie che ho fatto per i diritti e le libertà delle persone. Più sarà possibile per me portare il confronto su questo piano, più penso di poter convincere gli elettori ad andare a votarmi.

Nel centrodestra dicono di non averla mai vista a Monza...

Ho vissuto tutta la prima metà della mia vita a Monza, dove ho la famiglia e gli affetti. Sicuramente da un punto di vista politico non ho frequentato i partiti della Brianza. Ho fatto politica altrove in un altro modo. Forse, però, queste persone avranno visto referendum, leggi di iniziativa popolare e decine di migliaia di firmatari, cose che sono radicate sul territorio tanto quanto lo sono gli appalti e gli stipendi di consiglieri comunali e regionali. Il mio radicamento è nella vita delle persone, molto più che negli apparati e nelle vita dei partiti.

Altri sostengono che il suo profilo e le sue battaglie non riescono a unire forze politiche diverse.

Ma i partiti che immediatamente mi hanno sostenuto hanno almeno due o tre posizioni diverse. Da Carlo Calenda e i liberaldemocratici a +Europa, i Socialisti, Volt e i Radicali. C'è stata subito trasversalità, anche se la mia candidatura non ha ancora coinvolto i partiti maggiori. Questo mi pare indichi una grande potenzialità di unione delle forze alternative alla destra. Alle politiche le opposizioni si erano presentate tutte divise. C'era la coalizione del Pd, che ha preso la metà dei voti della destra, poi c'era Azione-Iv e il M5s. Diciamo che forse è vero il contrario: sul mio nome si potrebbe trovare un'unità che va oltre i confini delle attuali forze di opposizione.

Si aspettava il sostegno del Pd e del M5s?

Io spero ancora che possa arrivare. In questi giorni le persone erano in vacanza, io ho dato disponibilità al confronto e l'ho anche cercato attivamente. Ma non sto qui a fare previsioni: agisco per realizzare ciò che ritengo urgente. Più che stupirmi o meno, sto lavorando per ottenere il sostegno di tutti coloro che si considerano opposizione alla destra. Se il consenso arriverà molto meglio, vorrà dire che la partita diventa contendibile. Se invece ci fossero tutta una serie di candidati delle opposizioni è chiaro che diventerebbe più probabile che vada a finire come è già andata alle politiche.

Qualcuno nel centrosinistra ha vissuto la sua come una fuga in avanti.

Questa è un'elezione all'americana. Non ci sono coalizioni, si sceglie tra i nomi. Negli Stati Uniti ci sono i democratici e i repubblicani che fanno le primarie e decidono il loro candidato. Quello che manca da noi è un'organizzazione che esprima un profilo di opposizione alla destra. Loro, al governo e in Parlamento, sono uniti. Le minoranze no. Quando mi sono candidato non c'era - e non c'è ancora adesso - una coalizione a cui potere chiedere un consenso preventivo. Avrei dovuto mettere intorno al tavolo persone e partiti che non si considerano alleati, ottenendo il via libera da responsabili nazionali e locali. Credo che questo non sarebbe stato possibile.

E quindi?

Ho agito in modo diverso e continuo a ripetere: questa è la mia storia, ho delle urgenze sui cambiamenti climatici, sulle libertà individuali e sulla democrazia. Senza la pretesa di mettere d'accordo tutti, la mia candidatura è a disposizione di chi ritiene di portare queste battaglie in Parlamento rispetto alla consegna ereditaria del collegio che fu di Berlusconi. Non credo che sarebbe stato possibile o efficace, per me, procedere in un altro modo.

Il Pd brianzolo non le ha perdonato il mancato appoggio alle scorse comunali di Monza...

Un ragionamento che comprendo ma la mia candidatura serve anche ad andare oltre. Se questo fosse un seggio sicuro del Pd nell'Appennino tosco-emiliano, potrebbero tranquillamente dire: se possiamo eleggere una persona nostra, perché mai dovremmo appoggiare te? Ma qui il candidato del Pd alle politiche ha preso la meta dei voti di Berlusconi. Questo è un seggio che, sulla carta, se si resta dentro al recinto dell'attuali coalizioni, è già vinto della destra. Per cambiare questo scenario bisogna provare a fare di questa competizione una cosa diversa. Guardi mi faccia dire una cosa.

Prego.

C'è un sondaggio sull'eutanasia che esce ogni anno sul Gazzettino. Più dell’80% si dice favorevole. Tra gli elettori di FdI è d'accordo l'80%, il 78% tra quelli della Lega. Il Veneto del leghista Luca Zaia è la prima Regione ad aver garantito aiuto medico alla morte volontaria con il sistema sanitario regionale. Questi temi possono anche convincere un elettore del centrodestra o uno che magari si sarebbe astenuto e che riconosce il fatto che mi batto per ciò che credo. Ma non me lo devo dire da solo: se altri partiti in Brianza ritengono che il mio nome posa attirare un consenso che va oltre il bacino di ciascun partito, e se l'obiettivo è quello di vincere, allora io sono a disposizione.

Come declinare queste battaglie a livello locale?

Libertà individuali, ecologia e democrazia: sono tutti temi declinabili sul territorio. Pensiamo alla questione ambientale: quello che porto avanti a livello europeo è lo spostamento delle tasse dal lavoro al consumo delle risorse ambientali. Il progetto della Pedemontana è un caso emblematico di consumo di suolo che non dà il necessario valore alla risorsa. E poi la partecipazione democratica: la tecnologia e l'intelligenza artificiale devono essere utilizzate per rafforzare la partecipazione. In altri Paesi europei fanno assemblee di cittadini estratte a sorte, una modalità di partecipazione civica che si può declinare anche su cose territoriali.

Iscriviti alla newsletter
Tags:
berlusconicappatogallianimonzasenatosupplettive







Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.