Opera, caos in carcere: detenuto dà fuoco a una cella. 3 agenti intossicati
Si è sfiorata la tragedia nel carcere di Opera
CARCERI: DETENUTO DA' FUOCO A CELLA, TRE AGENTI INTOSSICATI A OPERA
"Si è sfiorata la tragedia nel carcere di Opera. Colpa e conseguenza della protesta sconsiderata e incomprensibile di un detenuto straniero, che ha appiccato un incendio nella cella dov'era ristretto, dando fuoco a tutto quello che vi era all'interno'', spiega Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. ''Il tempestivo intervento dei poliziotti, con grande senso di responsabilità coraggio e professionalità, ha permesso di evitare più gravi e tragiche conseguenze. Un detenuto marocchino , di 40 anni circa, nel primo pomeriggio ha dato fuoco a un materasso nel carcere di Opera. Gli agenti di polizia penitenziaria hanno subito trasferito gli altri detenuti e hanno salvato il marocchino, che si era rifugiato nel bagno della cella. Tre agenti sono rimasti intossicati, di cui uno in prognosi riservata, dal fumo e sono finiti al pronto soccorso. Tuttavia, il detenuto è stato tratto in arresto per incendio doloso e violenza e minaccia a pubblico ufficiale dallo stesso personale di Polizia penitenziaria del reparto Opera. Un grazie di cuore a tutto il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Opera che con professionalità e abnegazione hanno evitato che tutte queste situazioni diventassero ancora più drammatiche''.
Solidarietà e parole di apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati di poliziotti penitenziari di Opera arriva da Donato Capece, segretario generale del Sappe: ''E' solamente grazie a loro, agli eroi silenziosi del quotidiano con il Basco Azzurro a cui va il ringraziamento del Sappe per quello che fanno ogni giorno, se le carceri reggono alle costanti criticità penitenziarie. La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. E da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, gli episodi di violenza contro i poliziotti sono aumentati. Eppure, è solamente grazie ai poliziotti penitenziari, gli eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del Sappe per quello che fanno ogni giorno, se il numero delle tragedie in carcere è fortunatamente contenuto. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria della Lombardia''.
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