Pubblicità hard su Palazzo Regione, De Corato: "Ente è vittima"
L'assessore regionale De Corato sul caso della pubblicità hard proiettata su Palazzo Regione: "L'Ente è vittima di quanto accaduto, nessuna autorizzazione"
Pubblicità hard su Palazzo Regione, De Corato: "Ente è vittima"
"Chiariamo subito un concetto, sgomberando il campo da ogni equivoco: Regione Lombardia è vittima di quanto è accaduto. Ovviamente non ne sapevamo nulla e non abbiamo mai avuto alcun tipo di contatto con chi ha compiuto questa azione. Chi prova a ipotizzare ogni altro tipo di interpretazione dell'accaduto è in malafede. E probabilmente non si rende conto che a Milano la sicurezza è sempre più un optional". Così Riccardo De Corato, assessore alla Sicurezza, Polizia Locale e Immigrazione della Regione Lombardia, interviene in merito alla manifestazione promossa mercoledì 22 gennaio da Escort Advisor: per incoronare le tre sex workers meglio recensite dai clienti nel 2019, infatti, il sito ha proiettato le immagini delle ragazze su tre edifici milanesi. Un palazzo in costruzione in zona Porta Garibaldi in via Tocqueville, quello di Eataly in via Gaspare Rosales e il Palazzo della Regione Lombardia in via Melchiorre Gioia. E proprio su quest'ultimo si sono accesi anche i riflettori dell'opposizione. Con Pietro Bussolati, Pd, che presenterà una interrogazione in consiglio per sapere se la proiezione era stata in qualche modo autorizzata e se qualcuno aveva il dovere di verificare il contenuto del materiale che sarebbe stato proiettato.
Prosegue nella sua spiegazione De Corato: "I nostri Uffici, delegati alla sicurezza 'interna' hanno preso contatto con le Forze dell'ordine e ci siamo attivati per procedere per vie legali per tutelare la nostra immagine". In merito all'interrogazione preannunciata dal consigliere regionale del Pd, Pietro Bussolati, l'assessore De Corato commenta: "Questa sinistra non finirà mai di stupirci. Vorrebbero addirittura far passare il concetto che la colpa è riconducibile al proprietario dell'immobile. Siamo alla follia: è come se, portando un altro caso di stretta attualità, si teorizzasse che il proprietario dell'appartamento di Mondovì, sulla cui porta è apparsa una scritta antisemita, fosse responsabile dell'accaduto per non aver vigilato". "Se proprio si vuole trovare un corresponsabile, oltre all'autore dell'azione - conclude l'assessore De Corato - bisogna ricercarlo in chi governa Milano e continua a trattare il tema della sicurezza e della presenza degli agenti delle Forze dell'ordine, Polizia locale compresa, con scarsa incisività e poca convinzione"
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