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Milano
Regionali, Mirabelli: "Gori uomo giusto. Porto a Milano i big della politica"
franco mirabelli pd

di Fabio Massa

Franco Mirabelli, senatore del Partito Democratico, è ottimista sulle Regionali. "Più che altro sono realista - spiega ad Affaritaliani.it Milano - Con Giorgio Gori abbiamo una persona che può riuscire nel risultato di abbattere il grigio governo di Maroni". E a Roma? "Proviamo a chiudere una legge elettorale che non ci piace ma che è l'unica opzione. Intanto con una serie di eventi porto sul territorio la realtà delle tante cose che abbiamo fatto in questi quattro anni..." L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO

Senatore Mirabelli, iniziamo dalla vicenda delle regionali.
Io credo che ci siano tutte le condizioni per mettere in campo un centrosinistra largo e competitivo, che ha trovato un candidato che può allargare nell'opinione pubblica. Si badi bene: non parlo di geometrie politiche, ma di capacità di interlocuzione del centrosinistra anche con un popolo con cui non abbiamo canali aperti da tempo. E questo lo dico guardando i risultati di tutte le ultime elezioni, dalle scorse regionali ad oggi, alle difficoltà che abbiamo riscontrato nei piccoli comuni. Giorgio Gori è una figura che può, per la popolarità che ha, aprire un canale con quei territori e con quel popolo.

Intanto però le primarie stanno ferme al palo. Si attende la sinistra. 
Io ritengo che abbiamo l'occasione di sconfiggere il centrodestra e la Lega Nord in Lombardia perché credo che questo governo regionale sia stato grigio. Non ha prodotto alcunché ed è costretto oggi a inventarsi un referendum propagandista. Credo che sarebbe sbagliato e grave se il centrosinistra si dividesse. Anche perché ci sono le condizioni per stare insieme. Se servono le primarie facciamo le primarie. Ma comunque qui c'è un'occasione che non va persa.

Primarie sì o primarie no. Si faranno?
Questo non glielo so dire. Io penso che l primarie siano uno strumento importante nel momento in cui c'è la scelta tra due candidati e due ipotesi politiche. Ad oggi, c'è in campo una sola proposta forte.

Parliamo di quello che accade a Roma.
Intanto stiamo governando il Paese. I risultati sono importanti, e il rilancio del Paese è in atto. Negli ultimi quattro anni, con Renzi e Gentiloni si sono fatte cose importanti e utili Siamo stati capaci di intervenire su cose come nessuno prima di noi: penso alla povertà, al reddito d'inclusione, faremo una finanziaria nella quale daremo più opportunità di occupazione stabile anche per i giovani. A me piacerebbe discutere anche di questo. Si parla molto del futuro. Ma la nostra campagna elettorale deve costituire una proposta politica che valorizzi le cose che abbiamo fatto e stiamo facendo ora. Non solo quelle che faremo, in caso vincessimo. 

E la legge elettorale?
E' importante capire se in questo mese e mezzo riusciamo a fare una sistema elettorale con una quota di maggioritario che può favorire la costruzione delle coalizioni. Non è una legge elettorale perfetta, né quella che vorremmo. Ma perlomeno c'è una proposta da considerare.

Lei sta promuovendo una serie di eventi sul territorio lombardo.  Il prossimo due ottobre ci saranno Alfieri, il segretario Cgil Bonini, Lorenzo Guerini, Ettore Rosato, Patrizia Toia, Marina Sereni. Il 9, invece, Pier Paolo Baretta (Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze), Pietro Bussolati (Segretario PD Metropolitano), Arianna Censi (Vicesindaca della Città Metropolitana di Milano), Emanuele Fiano (Capogruppo PD in Commissione Affari Costituzionali alla Camera dei Deputati), Lorenzo Gaiani (Sindaco di Cusano Milanino), Giorgio Gori (Sindaco di Bergamo), Enrico Morando (Viceministro dell’Economia e delle Finanze). Insomma, parterre molto ricchi. Che senso ha questo attivismo sul territorio?
Io penso che tutte le forze politiche di centrosinistra debbano uscire da un trip completamente autoreferenziale e iniziare a dire che questi quattro anni si sono fatte cose importanti. Io penso che rassegnandoci al fatto che sia diventato la norma parlare di questo Paese come costantemente in declino, noi non aiutiamo né il Paese né noi stessi. Ecco perché vogliamo iniziare a dire quel che abbiamo fatto con orgoglio. Le iniziative su welfare, sanità e ambiente che abbiamo già organizzato lo dimostrano.

fabio.massa@affaritaliani.it

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