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Milano
Risiko bancario a casa di Guerini. Guerra tra Bcc, tra fusioni e liti

di Fabio Massa

E chi l’ha detto che a Lodi c’è solo il caso Uggetti? Certo, l’arresto del sindaco per una questione legata alle piscine fa indubbiamente molto rumore. Ma nella provincia padana, quella che non fa notizia se non per casi del genere, ci sono storie da raccontare e anche piccoli risiko bancari che la dicono lunga su come la politica e la sua longa manus, a volte, si tendano su realtà piccole ma “appetitose”. Il caso in questione è quello di Lodi, e delle banche di credito cooperativo. Di fatto, in città ne esistono due. Una è la CentroPadana. Praticamente, un colosso molto diffuso nella provincia. L’altro è la Laudense, concentrata nel centro cittadino, dove ha praticamente tutti i suoi sportelli. Ha tentato, in questi anni, un po’ di aperture fuori dalle mura, ma non con grandissimo successo. Domenica prossima, presso il Parco tecnologico padano, ci sarà l’assemblea per il rinnovo del cda della Laudense. E come ogni volta da 15 anni a questa parte, la Centro Padana proverà a mangiarsi la piccola banca. A opporsi il presidente uscente, Giancarlo Geroni, che si ripresenta con la sua lista. Il problema è che questa volta, a differenza delle altre, la strategia della Centro Padana si esplicita nella presentazione di una seconda lista per il controllo della banca, che poi dovrebbe essere - diciamo così - secondo rumors, “facilitatrice” delle operazioni di fusione. La seconda lista si chiama Laudense Protagonista, e ha tra i suoi ispiratori il direttore generale della BCC Fabrizio Periti e tra i suoi candidati anche una vecchia conoscenza di Lodi, già onorevole e uomo indubbiamente di grande forza in città, ovvero Lino Osvaldo Felissari. Uno che la città la conosce bene, e che sul curriculum ha, per esempio, il fatto di essere stato presidente della provincia e sindaco di Lodi Vecchio per tre volte. Oggi Geroni ha messo al centro della sua proposta proprio il no all’annegamento nella Centro Padana, proponendo invece la fusione con altre Bcc più piccole e l’apertura di qualche sportello nel sud Milano. Difficile dire come finirà. Di certo, dopo 15 anni di tentativi, pare proprio che la Centro Padana abbia lanciato l’assalto finale.

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it

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