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Tifoso morto dopo Inter-Napoli. Salgono a 23 gli indagati

Tifoso morto dopo Inter-Napoli: salgono a 23 gli indagati per omicidio

Il numero degli indagati (al momento 23 che corrispondono agli identificati per gli scontri), nell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Michela Bordieri e condotta dalla Digos, e' comunque destinato a salire, anche perche' le indagini per individuare tutti gli ultras che hanno preso parte alla rissa (oltre 100 tra interisti e ultras gemellati di Varese e Nizza e un'ottantina di napoletani) nella quale e' morto Belardinelli stanno andando avanti.

Nelle prossime ore, da quanto si e' saputo, gli inquirenti notificheranno informazioni di garanzia con le contestazioni di omicidio volontario e rissa aggravata dalla morte a tutti gli indagati, affinche' con i loro legali e i loro consulenti possano partecipare agli accertamenti, anche irripetibili, come l'autopsia sul cadavere dell'ultra' del Varese e le analisi scientifiche sulle vetture (la Volvo gia' sequestrata e l'altra auto bloccata e che verra' sequestrata).

L'ipotesi al momento e' che Belardinelli sia stato prima investito da una macchina della carovana dei tifosi napoletani e poi un'altra auto gli sia passata sopra, ma dato che allo stato non ci sono certezze investigative sulla dinamica dell'investimento e che 'Dede' e' arrivato in ospedale ancora vivo, gli inquirenti a garanzia hanno iscritto tutti i partecipanti agli scontri anche per omicidio.

Tra i 23 indagati, ci sono anche gli otto napoletani che erano sulle due macchine. Quella bloccata nelle scorse ore, tra l'altro, presenterebbe delle ammaccature, ma e' da accertare il fatto che siano riferibili ad un investimento. Gli investigatori, infine, stanno ancora lavorando per identificare gli ultras napoletani che avrebbero sollevato il corpo di Belardinelli dopo l'investimento, alla fine degli scontri, consegnandolo, poi, ai tifosi interisti. Questi ultimi, che hanno preso il corpo per poi caricarlo su un'auto e portarlo in ospedale, invece, sono stati individuati. Lo stesso MarcoPiovella, capo curva interista arrestato, ha messo a verbale di aver caricato il corpo su una macchina. 

Inter: "No ricorso a porte chiuse, ma fate entrare i bimbi"

L'Inter non presentera' alcun ricorso contro la decisione del giudice sportivo di chiudere San Siro per due giornate a causa dei cori razzisti contro il difensore del Napoli Koulibaly durante la partita del 26 dicembre. Lo comunica il club attraverso una nota sul proprio sito. L'Inter, allo stesso tempo, ha inoltrato richiesta alla Federcalcio e alla Lega Nazionale di Serie A per offrire la possibilita' a bambine e bambini delle scuole calcio nerazzurre e a ragazze e ragazzi del Centro sportivo italiano di assistere alla gara contro il Sassuolo, in programma il prossimo 19 gennaio e valevole per la 20esima giornata di Serie A, dal Primo Anello Arancio. "Un'iniziativa importante per lanciare un segnale forte e chiaro contro ogni forma di discriminazione e violenza", sostiene il club neroazzurro.

Sala: "Condivido la proposta dell'Inter"

 "Condivido totalmente questa proposta dell'Inter. Mi auguro che Figc e Serie A colgano questa grande opportunita' per il calcio e per Milano". Lo ha scritto su Twitter il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, taggando la squadra nerazzurra, di cui peraltro e' tifoso. Il riferimento e' alla decisione dell'Inter - comunicata in una nota - di "dare la possibilita' alle bambine e ai bambini delle scuole calcio nerazzurre e alle ragazze e ragazzi del Centro sportivo italiano di assistere alla gara contro il Sassuolo in programma per il prossimo 19 gennaio e valida per la 20esima giornata di Serie A". La richiesta e' stata inoltrata dal club alla Federcalcio e alla Lega Nazionale Serie A ed e' quindi sostenuta anche dal primo cittadino milanese. I piccoli potranno quindi sedere nel primo anello arancio dello Stadio Meazza a San Siro e partecipare cosi' ad un'iniziativa che intende, nelle intenzioni della societa', dare "un segnale forte e chiaro contro ogni forma di violenza e discriminazione". Con questa opportunita' l'Inter ha anche comunicato di non voler presentare ricorso contro le decisioni assunte dal giudice sportivo per i fatti accaduti durante la partita Inter Napoli dello scorso 26 dicembre, ovvero l'interdizione della tifoseria dai match contro Sassuolo e Benevento. I biglietti delle due partite - comunica la societa' - saranno rimborsati.

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