Turismo, per Milano un tesoretto da 40 milioni. Sala frena sulla tassa
Il trend del turismo a Milano è in continua crescita e Sala non vuole interromperlo alzando la tassa di soggiorno
TURISMO A MILANO, SALA STOPPA L'AUMENTO DELLA TASSA DI SOGGIORNO
Alberghi e affiti brevi, ora Milano comincia davvero a volare. Per il 2018 sono previsti incassi per oltre 40 milioni per Palazzo Marino derivanti dalla tassa di soggiorno per i turisti che visiteranno il capoluogo lombardo. E le stime continuano a salire. Ma Beppe Sala, come spiega il Corriere della Sera, non è intenzionato ad alzare l'imposta di soggiorno portandola al livello di città come Roma. Il motivo è semplice: Milano vuole e deve attrarre turisti, ancora di più. In particolare durante i fine settimana. Alzare la tassa per i turisti potrebbe essere un disincentivo a visitare una città che deve comunque lavorare per attrarre al contrario delle evergreen Roma, Firenze e Venezia.
TURISMO A MILANO, TREND IN CRESCITA
Il trend è in continua crescita dai tempi di Expo e Sala vuole evitare di interromperlo. Tra l'altro, come ricorda il Corriere, con l’accordo in dirittura d’arrivo con Airbnb e le altre piattaforme che affittano appartamenti o stanze private, Palazzo Marino porterà nelle casse comunali una cifra che varia dai due milioni e mezzo ai tre.
TURISMO A MILANO, I NUMERI
Milano vuole insomma diventare una città turistica al 100 per cento e non può permettersi passi falsi che rischino di compromettere la parabola virtuosa che nel 2017 ha finora portato quasi 400 mila visitatori in più rispetto ai primi otto mesi del 2016. Un aumento del 12,32 per cento, con una punta di 57.323 turisti in più nel mese di agosto, un incremento delle visite del 14,38 per cento in un mese considerato tradizionalmente di deserto metropolitano.