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Politica
Ambasciata russa nel mirino dell'Intelligence. Prelevati 4 milioni in contanti
Enrico Borghi (PD)

Ambasciata russa nel mirino dell'Intelligence. Prelevati 4 milioni in contanti

"C’è un fiume di denaro in contanti che l’Ambasciata russa a Roma muove da un anno e mezzo. Prelievi senza sosta che hanno destato l’interesse e i sospetti della nostra intelligence tanto che il Copasir è stato informato del caso. La nuova policy, in voga tra i diplomatici russi, ha inizio in un momento ben preciso: da quando Mosca ha dichiarato guerra a Kiev invadendo l’Ucraina". Lo rivela Repubblica. 

Secondo il quotidiano, "il volume dei soldi prelevati è notevole, si parla di una cifra che supera i 4 milioni di euro, in certi casi anche con richieste allo sportello intorno ai 100mila euro per volta". Repubblica scrive che "i diplomatici russi hanno prelevato da due conti correnti dell’ambasciata nella Capitale del nostro Paese. L’anomalia, perché di anomalia si tratta, ha fatto suonare tutti gli alert di Banca d’Italia, in particolare l’Ufficio di informazione finanziaria, meglio conosciuto come l’Uif. Ebbene, in poco più di 18 mesi, sono state inviate una ventina di segnalazioni per operazioni sospette, le famose Sos". 

Russia, Borghi (Iv al Copasir): "Necessario accertare i movimenti sospetti dell'ambasciata a scopo di disinformazione e guerra ibrida"

Aprire "un focus e un approfondimento" sul caso dei presunti movimenti e prelievi sospetti che avrebbero portato l’Unità di antiriciclaggio a svolgere accertamenti sull’ambasciata russa. Lo afferma all'Adnkronos il senatore Iv e membro del Copasir Enrico Borghi che a luglio scorso aveva sollevato la questione presentando un'interrogazione sul tema al ministri degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e dell'Economia e delle finanze.

"Il fatto che ci siano fiumi di denaro che vengono veicolati evidentemente pone un problema di carattere sistemico rispetto al quale è bene porsi l'interrogativo rispetto all'uso che se ne fa", continua Borghi. L'esponente del Copasir ricorda la telefonata fake dei comici russi alla premier Giorgia Meloni al centro delle polemiche alcuni giorni fa: "Siamo in un Paese in cui il governo ha denunciato un'attività di disinformazione nei confronti del primo ministro e quindi che la disinformazione venga portata avanti come veicolo della guerra ibrida da parte dei russi non è un mistero - precisa il senatore - La Russia sta svolgendo un'azione di destabilizzazione comunicativa e informativa, se dispone di ingenti risorse liquide, non tracciabili, questo tema pone un interrogativo".

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Il senatore ricorda che il tema "non è nuovo" tanto da spingerlo, a luglio scorso, a presentare un'interrogazione. Nell'atto Borghi faceva riferimento "all'attivismo estero del governo di Mosca di cui si ha avuto prova con la nota missione 'Dalla Russia con amore', concordata dall’allora governo Conte I e ufficialmente avviata per supporto ed aiuto nelle primissime fasi della pandemia nella provincia di Bergamo, su cui insistono, però, ancora numerosi dubbi, sia in relazione ai reali obiettivi del contingente russo, sia alle modalità ed entità di finanziamento della missione". Il senatore sottolineava inoltre che "proprio l’ambasciata russa sarebbe oggetto di accertamenti da parte dell’Unità di antiriciclaggio per movimenti sospetti sui propri conti correnti, tutti concomitanti con lo scoppio della crisi russo-ucraina".

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Borghi su movimenti sospetti ambasciata russa: "Nell'ultimo trimestre 2022 l'ufficio di Mosca a Roma ha mosso un milione di euro in contanti"

"Tra il 17 e 20 ottobre 2022 furono versati su uno dei conti intestati all’ambasciata circa 400.000 dollari - scriveva il senatore dell'atto di sindacato ispettivo - pochi giorni dopo, sul conto in euro dell’Ambasciata venne trasferita la stessa cifra, poi sparita a seguito di 5 prelievi in contanti nel giro di un mese; il 12 ottobre 2022 vengono consegnate all’Ambasciata seimila banconote da 100 euro, per un valore complessivo di 600.000 euro; solo nell’ultimo trimestre del 2022, dunque, l’ufficio diplomatico di Mosca a Roma ha mosso un milione di euro in contanti; dette movimentazioni, come il sospetto di sostegno finanziario della Federazione russa a esponenti e forze politiche in grado di destabilizzare altri Paesi e la stessa Unione europea rendono urgenti accertamenti e contromisure".

Borghi chiedeva quindi ai ministri se fossero "a conoscenza dei fatti esposti" e quali iniziative avessero intenzione di "adottare per accertare la regolarità delle movimentazioni finanziarie della Federazione russa nel nostro Paese e impedire trasferimenti di denaro illecito e col chiaro intento di destabilizzare la collocazione internazionale dell’Italia".

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