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Politica
Blitz francese sulla finanza italiana. Mediobanca e Generali nel mirino


Di Giulio Centemero, capogruppo della Lega in Commissione Finanze alla Camera

IL TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE DI CENTEMERO

Secondo le ultime notizie di stampa, il presidente di Luxottica, avrebbe messo a punto una squadra di advisor dando mandato a Jp Morgan di studiare possibili soluzioni per valorizzare Piazzetta Cuccia. In attesa del piano industriale, il titolo di Mediobanca è salito ancora dell’1% da 10,43€, tornando sopra i prezzi di carico sia di Unicredit (10,2€), sia di Vincent Bolloré (9,3€). Secondo alcune notizie di stampa l'attività di banca d’affari produrrebbe utili non sufficienti per giustificare i costi di struttura di un gruppo diversificato. Fonti finanziare riferiscono che Del Vecchio avrebbe già avuto un incontro positivo in Bankitalia, pur non avendo ancora inviato alla Bce la richiesta per salire sopra il 10% di Mediobanca. Ad oggi, secondo ulteriori notizie di stampa, si intravede un piano di Delfin su Generali i cui contorni, finanziari e personali, dipenderanno da molti elementi. In questa chiave è centrale il ruolo di Unicredit, la banca guidata dal francese Jean Pierre Mustier, che di Mediobanca è primo azionista, con l’8,8% e che con Del Vecchio è in ottimi rapporti. Ho deciso dunque di interrogare il governo per capire quali misure si vogliano intraprendere, poiché non si corre solo il rischio di indebolire il nostro sistema imprenditoriale, ma anche di depotenziare il sistema finanziario italiano consegnando in mani francesi il controllo di due entità fondamentali per l'ecosistema finanziario italiano.

giulio centemeroGiulio Centemero
 

La politica deve garantire alle imprese stabilità e crescita, attuare misure che favoriscano lo sviluppo e incrementare i livelli occupazionali. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di implementare strategie improntate a garantire un ecosistema compatibile alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, senza perdere di vista il sistema paese e le sue peculiarità. La tutela dei nostri imprenditori, dei lavoratori e la stabilità sono stati solo alcuni dei punti cardine dai quali siamo partiti per attuare il dl crescita, quota 100 e altri strumenti per il rilancio delle nostre imprese e dell’occupazione. La tutela delle nostre infrastrutture economiche è sempre stata un elemento prioritario che ha caratterizzato tutti i nostri processi decisionali. Trovarsi al Governo con chi non voleva ascoltare i bisogni di un paese stremato dai precedenti governi, ci ha portato ad assumerci la responsabilità di chiudere un'esperienza che non rendeva giustizia agli italiani. Volevamo dare loro la possibilità di esprimersi, possibilità che gli è stata negata per protervia, ostilità nei confronti della Lega e incapacità politica. La politica del non fare, contro quella della concretezza. Un Governo precario ed in costante tensione: come dimostra quanto accaduto questa settimana in commissione finanze, dove rappresentanti dei 5S hanno chiesto tempi maggiori per la revisione della proposta di DL fiscale presentata dal loro stesso governo. Per questo oggi non vogliamo perdere di vista il mondo e l’economia reali. È necessario tenere alta l’attenzione e fare in modo che i nostri asset, siano essi industriali, finanziari o di altra natura vengano valorizzati e non diventino facili prede di chi sta davvero distruggendo lo spirito di un’Europa dei valori facendo “dumping” intracomunitario invece che puntare a creare sinergie con i nostri partner vicini e lontani, e tra chi vuole offrire le nostre infrastrutture a prezzi da saldo estivo temo ci sia proprio lui, “ the Giuseppi”.

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    lega finanza francia italia





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