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Politica
Conte: "Giorgia ha messo all'Italia un cappio al collo. Pacco di instabilità"
Giuseppe Conte alla Camera dei Deputati durante la discussione legge delega su salario minimo

M5s, Conte si prende la sinistra: "Andrò alla mostra su Berlinguer, i suoi messaggi vanno rilanciati"

Giuseppe Conte attacca il governo Meloni per la decisione di cedere all'accordo franco-tedesco sul Patto di stabilità e subito dopo aver affossato (anche con i voti del M5s il Mes). "Non confonderei le linee politiche. La nostra - dice Conte a Il Fatto Quotidiano - è una posizione di coerenza rispetto alla risoluzione del Parlamento del dicembre 2020, che collegava il futuro voto di ratifica sulla riforma del Mes ad altri obiettivi: la profonda modifica del Patto di stabilità e crescita, la realizzazione del sistema di assicurazione dei depositi bancari (Edis) e la revisione del carattere inter-governativo del fondo per renderlo comunitario. A questi obiettivi se ne è aggiunto un altro, ossia rendere strutturale un piano di finanziamento straordinario basato sul debito pubblico comune, cioè il Pnrr. Ma chi è andato a trattare, dopo che siamo stati fatti fuori da Chigi, non ha raggiunto questi risultati".

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"Non è andata male, è andata molto peggio. Meloni - prosegue Conte a Il Fatto - aveva preannunciato che per l’Europa sarebbe finita la pacchia e invece se ne torna in Italia con un pacco di instabilità e decrescita. In ragione di una flessibilità irrisoria solo fino al 2027, ossia fino alla scadenza del governo, si prevede un percorso dolorosissimo con parametri che potranno imporci tagli fino a 10-15 miliardi l’anno. I patrioti della domenica hanno messo un cappio al collo all'Italia e si sono impegnati solo nel difendere le spese militari". Conte ne ha anche per il Pd, che invece ha votato a favore del Mes. "Quanto ai dem, hanno fatto una scelta diversa dalla nostra ma ci sono battaglie che possiamo condurre insieme. Spero che si convincano della centralità della questione morale, nuovamente sollevata dal M5S. Per questo andrò alla Mostra di Enrico Berlinguer, in omaggio a una loro antica tradizione che oggi va più che mai rilanciata".

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