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Politica
M5s, Raggi-Romeo. Lei l'ha scaricato o il sodalizio continua dietro le quinte?

Mentre Beppe Grillo è atteso a Roma per sedare le liti interne sull’annosa questione dello Stadio della Roma, costata alla giunta Raggi l’ennesimo assessore, Virginia Raggi tenta di capitalizzare la recente manifestazione di solidarietà in Campidoglio a suo favore da parte di un manipolo di attivisti sedando definitivamente le polemiche sull’affaire Romeo. Incassato il sostegno del comico sull’infinita querelle con la sua acerrima nemica Roberta Lombardi - zittita coram populo da Grillo in uno dei suoi famigerati PS sul blog - la Raggi ha preso per l’ennesima volta le distanze dal suo ex caposegreteria, minacciando querele e addirittura un TSO. Alla scoperta dell’intestazione di una terza polizza a suo nome e del provvidenziale e tempestivo svuotamento di una cassetta di sicurezza da parte di una misteriosa amica di Romeo il giorno successivo all’arresto di Raffaele Marra, la sindaca pentastellata ha perfino dichiarato alla stampa di ritenerlo un possibile infiltrato, colorando la vicenda di connotati da spy-story de noantri.

Peccato però che, più Virginia Raggi attacchi pubblicamente Salvatore Romeo, più invece quest’ultimo continui a sperticarsi in attestati di solidarietà e sostegno indefesso verso di lei, come si evince dall’articolo di Brunella Bolloli per Libero di qualche giorno fa. Malgrado gli venga rivolto ogni epiteto possibile e immaginabile, benché venga smentito in ogni dichiarazione, nonostante venga accusato di essere addirittura un infiltrato (dopo aver lavorato per tre anni fianco a fianco con Raggi, Frongia e De Vito), Romeo insiste infatti imperterrito ad appoggiare la sindaca e la “squadra” capitolina, composta da lei, dall’ex vicesindaco Frongia, da Raffaele Marra e dallo stesso Romeo. Una squadra che, a tutti gli effetti, non esiste più, visto che oggi Raffaele Marra è in carcere, Daniele Frongia è stato fortemente ridimensionato e lo stesso Romeo è stato “gentilmente messo alla porta”, malgrado lui sostenga di essersene andato di sua spontanea volontà.

La narrazione attorno a Romeo e i commenti dell’opinione pubblica alimentati anche dalla linea dura della Raggi lo dipingono come un “innamorato non corrisposto”, un “intestatore seriale di polizze”, uno “sprovveduto per non dire coglione” (cit. Marco Travaglio), o nella peggiore delle ipotesi un “losco figuro”, un “troll piddino” insinuatosi nella vita professionale della sindaca per danneggiare lei e il movimento. L’elemento peculiare che desta sospetti, tuttavia, è il fatto che Romeo, sulla sua pagina Facebook, continui a condividere i video della Raggi (ma lei non l’ha denunciato?) e i suoi amici lo difendano a spada tratta dal “furbo lavoro dei media” senza spendere una sola parola sul trattamento che egli subisce dal m5s e dalla stessa Raggi. A leggere i post degli amici di Romeo, infatti, a parte inorridire nel veder liquidata come “poco più di un pensiero” una polizza di trentamila euro a favore della sindaca, si evince una sorta di “ordine di squadra”, quasi fossero stati invitati a non attaccare il movimento e la Raggi, neanche per sollevare la benché minima obiezione sulle accuse da lei rivolte in pubblico all’ex caposegreteria, ora tornato nel suo dipartimento e al suo lavoro di funzionario comunale con delega alle Partecipate.

Ricordando come la Raggi fosse aggrappata a Romeo e intenzionata a non privarsene finendo addirittura per sfidare lo stesso Grillo e la base pentastellata, a pensar male, si potrebbe ritenere che l’allontanamento di Romeo sia in realtà a tutti gli effetti un pro forma e che quest’ultimo continui, proprio dal suo dipartimento e grazie alla sua delega, a collaborare con la Raggi. Che insomma, tutta la querelle mediatica sull’infiltrato, sul TSO e sulla denuncia, sia una cortina fumogena per coprire la continuazione del lavoro dei “quattro amici al bar”, ora rimasti in tre dopo l’arresto di Raffaele Marra. Stando a questa ipotesi che circola insistentemente negli ambienti capitolini e non solo, Romeo, quindi, lungi dall’essere l’innamorato respinto e il “coglione” della situazione, sempre citando Travaglio, sarebbe ancora ufficiosamente in carica e attivo al fianco della sindaca, benché ridimensionato nello stipendio - il cui passato triplicamento egli continua a tutt’oggi a considerare equo - e lontano dal Campidoglio. 

Un’ipotesi del tutto plausibile, vista la peculiare condotta benevola di Romeo nei confronti della sindaca che ormai - apparentemente, almeno - dovrebbe essere sua nemica pubblica. Fra Romeo e la Raggi è quindi professionalmente finita, oppure è lecito pensare che la loro collaborazione continui dietro le quinte? Chissà se Beppe Grillo e l’ala lombardiana del m5s romano avversa a Virginia Raggi si sono posti lo stesso interrogativo, e il fatto che Marcello De Vito, protégé della Lombardi e rivale della Raggi, non sia stato invitato all'incontro con il comico genovese la dice lunga sull'atmosfera di lunghi coltelli che regna a Roma...

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