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Politica
Manovra, via libera del Cdm al Dpb. Nodo pensioni, dubbi Lega. E' rinvio

Dal taglio del cuneo agli ammortizzatori "l'impianto della manovra di bilancio che è stato illustrato alle forze di maggioranza dal presidente Draghi e dal ministro Franco è molto convincente e condivisibile". Così il responsabile economico del Pd Antonio Misiani su Fb in vista del Cdm che approverà il Dpb, sottolineando che "la strategia di politica economica e gran parte delle scelte sono in sintonia e riflettono le priorità indicate dal Pd". "Nei prossimi giorni - aggiunge - il governo dettaglierà il tutto nel disegno di legge di bilancio. Il Pd darà il suo contributo - come sempre - con lealtà e spirito costruttivo".

"Stiamo lavorando per ridurre le tasse. A fronte di 22 miliardi disponibili è inconcepibile pensare di stanziare meno di 10 miliardi al taglio delle tasse", hanno annunciato fonti di Italia Viva prima dell'inizio della cabina di regia sul Documento programmatico di bilancio. "È necessario pensare alle prossime generazioni, in aggiunta a quanto già previsto nel Pnrr, investendo in istruzione, formazione e lavoro. Così come, per completare il piano previsto dal family act, si dovrà incentivare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro oltre che l'occupazione femminile", sottolineano le stesse fonti.

La prossima manovra dovrebbe rendere strutturale il congedo di paternità di dieci giorni. Lo si apprende al termine della riunione, nella quale Italia viva è tornata a insistere sulla misura. Iv avrebbe chiesto anche la riduzione dal 22% al 4% dell'Iva sugli assorbenti, la cosiddetta 'tampon tax', e di rendere strutturali il piano antiviolenza e la parità di genere, ivi compresa la premialità per la certificazione delle politiche di genere. Inoltre la richiesta è destinare risorse del taglio delle tasse a incentivare il lavoro femminile con una decontribuzione, in particolare per le donne che tornino al lavoro dopo la maternità.

"Adesso salute, istruzione e occupazione con la riduzione del costo del lavoro. Su queste questioni dobbiamo ripartire oggi a partire dalla legge di bilancio. E poi attenzione costante, più forte, alla sostenibilità e all'ambiente". Così il segretario Pd Enrico Letta, secondo quanto si apprende da fonti del Nazareno, nella riunione della segreteria in corso al Nazareno all'indomani del voto per le amministrative.

"Il reddito di cittadinanza di certo non si cancella, anzi viene rifinanziato e cambiato in meglio", ha scritto Giuseppe Conte su Facebook chiarendo che i 5 stelle si stanno battendo "per mettere più soldi in tasca ai lavoratori intervenendo sul cuneo fiscale".

Un miliardo per il taglio delle bollette energetiche. È lo stanziamento che, a quanto si apprende, è stato annunciato in cabina di regia sul Dpb. Le risorse dovrebbero confluire in un apposito fondo che sarà creato con la manovra.

"La proroga del Superbonus e incentivi per l'edilizia, l'innovazione tecnologica e la ricerca su un orizzonte temporale di medio periodo", ma anche "l'aumento dei fondi per la gratuità dei libri testo nella scuola dell'obbligo". Sono alcune delle misure della prossima manovra elencate dal responsabile economico del Pd Antonio Misiani, al termine della cabina di regia sul Dpb. Tra le misure che "riflettono le priorità del Pd", Misiani cita anche "più risorse per sanità, anziani non autosufficienti, scuola e trasporto pubblico. Un importante fondo pluriennale per gli investimenti pubblici".

I nodi - Non c'è ancora accordo sul nodo delle pensioni, in vista della legge di bilancio. Sul tavolo c'è infatti la proposta di una fase transitoria di due anni per il superamento di quota 100, con "quota 102". Ma questa idea da un lato non sembra piacere alla Lega, che si dice contraria alla misura e chiede ancor più flessibilità, dall'altro non sembra convincere del tutto il centrosinistra, che vorrebbe un meccanismo più selettivo di sostegno a chi svolga lavori usuranti e alle donne, con Italia viva che chiede di non destinare alle pensioni una parte 'sproporzionata' della manovra, puntando invece sul taglio delle tasse.

Applicare "quota 102" soltanto agli statali. E' quanto avrebbe proposto il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti nella cabina di regia a Palazzo Chigi. Giorgetti avrebbe proposto di distinguere, ai fini dell'anticipo della pensione, gli statali dagli altri lavoratori privati e applicare soltanto ai primi la "quota 102" proposta dal ministro Daniele Franco per la fase di transizione dopo la fine di quota 100.

La platea dei lavoratori che potrebbero andare in pensione con Quota 102 con un'età minima di 64 anni e almeno 38 anni di contributi è di poco meno di 50mila persone in due anni, si apprende da fonti vicine al dossier che precisano le stime arrivate da fonte sindacale. La misura dovrebbe valere due anni. L'età minima a 64 anni di fatto esclude almeno per quanto riguarda l'età tutti quelli che non erano riusciti ad accedere a Quota 100, ovvero i nati dal 1960 in poi.

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