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Politica
Pd, Renzi scaricato? Si lavora. Gentiloni-Minniti si tengono pronti. Grasso...

"Cercano di mettermi da parte ma non mollo. Alleanze e arriviamo al 40%" scrive Matteo Renzi nella sua e-news. Ma ai più attenti osservatori non è sfuggito che il leader dem non ha scritto che il candidato premier alle prossime elezioni è il segretario, come prevede lo statuto. E' la conferma di quanto scritto stamattina (leggi qui) da Affaritaliani.it ovvero che, dopo la debacle elettorale in Sicilia e a Ostia, tra i renziani non si esclude più l'ipotesi di 'cambiare cavallo', ovviamente modificando lo statuto dato che l'ex premier non ha alcuna intenzione di lasciare la guida del Pd e si prepara alla nuova edizione della Leopolda a fine mese.

Tra i parlamentari del Partito Democratico si ragiona sulle prossime tappe in attesa della Direzione del 13 novembre. Al momento le ipotesi in campo sono due. La prima prevede un accordo tra le varie anime del Pd - e a chiedere un passo indietro all'ex premier non solo solo Orlando ed Emiliano ma anche l'area di Franceschini e in parte di Martina - che individui insieme a Renzi un candidato premier condiviso e in grado potenzialmente di costruire una coalizione più ampia, forse aperta anche ai bersaniani di Articolo 1. I nomi in campo sono sostanzialmente due: il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro dell'Interno Marco Minniti, con il primo favorito sul secondo.

L'altra strada allo strada sulla quale si lavora dietro le quinte è quella di primarie di coalizione da organizzare appena prima o appena dopo le vacanze di Natale aperte anche alla sinistra di Mdp, SI e Possibile che in Sicilia ha sostenuto la candidatura di Claudio Fava. In quel caso, quasi sicuramente, Renzi sarebbe in campo, così come Pietro Grasso per la sinistra. Il punto interrogativo è capire chi tra Gentiloni e Minniti sia disposto a confrontarsi con l'ex premier appoggiato da tutta quella parte del Pd che non si sente vicinissima al segretario. Comunque vada a finire, quella di Renzi non sarà una capitolazione e, assicurano al Nazareno, venderà cara la pelle. Sicuramente resterà alla guida del Pd e, anche se si arrivasse a Gentiloni o Minniti candidato premier, è sicuro che nelle liste elettorali la maggioranza sarà di renziani doc. Almeno queste sono le intenzioni dell'ex premier. La partita è appena iniziata e la sfida è ancora tutta da giocare.

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