Scissione Dem, Errani scappa via da Renzi con Bersani. E i terremotati?
Il gesto di Errani conferma che il manuale Cencelli della spartizione lottizzatoria si è spinto fino alla gestione delle tragedie nazionali
Vasco Errani lascia il Pd. "Non ci sono le condizioni politiche", dice schierandosi rumorosamente contro Matteo Renzi. L'ex governatore dell'Emilia se ne andrà con Pierluigi Bersani: parlano da sempre la stessa lingua, sono pappa e ciccia, come si dice a Milano.
Fin qui nulla di rimarchevole, si sapeva del loro legame, ordinaria amministrazione. Se non fosse che Errani è stato nominato ed ha accettato di fare il commissario straordinario del terremoto. E li ce lo ha messo Renzi scegliendolo come suo referente e braccio destro. Lascerà anche questo incarico, accettato con parole solenni e commosse?
Le correnti e le appartenenze partitiche vengono prima della tragedia dei terremotati, le cui speranze e il cui futuro sono stati affidati alle cure del secondo Vasco più famoso d'Emilia? E che cosa ne sarà di quelle foto di gruppo tra le macerie di rappresentanti delle istituzioni contrite, commosse e solidali coi caschi gialli in testa, i giacconi e gli stivali, la voce tremula e lo sguardo pensoso? Una brutta pagina di brutta politica, di mancanza di responsabilità e di senso dello Stato e delle istituzioni.
La conferma che l'ex premier Renzi nello sceglierlo come commissario non aveva premiato le qualità dell'uomo ma la sua appartenenza all'area riottosa di Bersani. Un contentino, un premio alla corrente per tenersi buona la minoranza Pd, si insinuò con cinica, machiavellica diffidenza. Nessuno poteva credere che il manuale Cencelli della spartizione lottizzatoria si spingesse fino alla gestione delle tragedie nazionali. E invece si, era proprio così, e lo stesso Errani che col suo gesto lo conferma.
Detesta e disistima Renzi a tal punto da non poter attendere neanche un minuto per annunciare la sua personale scissione. Le conferenze stampa in tandem, i sopralluoghi, le riunioni con la Protezione civile erano dunque una farsa. Poveri terremotati.