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Roma
Appalti Enav, reato prescritto: “Guido Pugliesi voglio giustizia farò ricorso”

di Fabio Carosi

 

 

Processo appalti Enav, l'incubo di Guido Pugliesi, per anni Ad della società pubblica, si chiude con una prescrizione.

 

E nel giorno in cui la vicenda dell'accusa della dazione di 200.000 euro corrisposta nelle mani del tesoriere dell'Udc Giuseppe Naro da parte dell'imprenditore Tommaso Di Lernia per conto della Società Selex di Finmeccanica, sparisce dall'aula del Tribunale, Pugliesi passa al contrattacco.

Dottor Pugliesi, il reato prescritto equivale alla fine del processo. Non è soddisfatto?
“No, la prescrizione è una decisione che equivale a un colpo di spugna da parte della giustizia italiana perché chiude il procedimento senza una pronuncia chiara di innocenza o di colpevolezza”.

Quindi farà ricorso?
“Intanto è bene sottolineare che la prescrizione avrebbe potuto facilmente essere evitata”.

Quasi fosse studiata a tavolino?
“Una cosa è certa: se la Presidente Forleo avesse presieduto l'udienza fissata per il 21 settembre scorso senza rinviarla al successivo 19 ottobre, e cioè a due giorni dopo la scadenza del termine di prescrizione (17 ottobre), questa non sarebbe intervenuta in quanto saremmo rientrati nei termini di legge. Per questo motivo rimango fortemente
perplesso e pieno di seri e fondati dubbi di fronte a questa incredibile conclusione del Tribunale, unitamente al ruolo svolto dal PM al riguardo”.

Tribunale e pm uniti nella decisione?
“Guardi, io rivendico l'assoluta trasparenza con cui ho operato nei miei 9 anni di Enav, messa in dubbio dalle evidenti falsità di un imprenditore disonesto che si è voluto vendicare per averlo io escluso, in epoca non sospetta, dai fornitori di Enav. Il colmo è che lo stesso PM Ielo aveva definito questo imprenditore – in occasione di un altro procedimento in cui era stato coinvolto in precedenza – come "persona di assoluta inattendibilità; di elevato spessore criminale; che riesce a mentire anche quando dice la verità". Non mi sembra pertanto giusto essere messo, in termini di attendibilità, sullo stesso piano di un simile personaggio, avendo io alle spalle 50 anni di onorato lavoro senza essere stato mai sfiorato da macchie o ombre di alcun genere”.

Dunque ricorso contro la prescrizione?
“La storia non finisce qui, voglio giustizia piena ho chiesto ai miei avvocati, che concordano, di presentare ricorso contro questa sentenza di prescrizione. Infatti, nonostante questa negativa esperienza, continuo ad avere fiducia nella giustizia italiana. Il tribunale non è stato in grado di concludere il mio processo in primo grado provocandomi enormi danni morali ed economici per cause non dipendenti da me. È stata emessa una sentenza che non mi riconosce una esplicita pronuncia di innocenza per un reato che ho dimostrato ampiamente in quasi otto lunghissimi anni, di non aver commesso”.

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