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Roma
Piazza dei Navigatori, Catarci boccia la delibera: “Regalo M5S a imprenditori"

Piazza dei Navigatori, Raggi annuncia maxi riqualificazione da 30mln ma l'ex mini-sindaco Catarci svela il bluff: “La delibera? Un mega regalo dell'M5S agli imprenditori inadempienti”.

 

Nuovo accordo tra Comune e costruttori privati sul  quadrante compreso tra Piazza dei Navigatori e Viale Giustiniano Imperatore, discussa area al centro del progetto di riqualificazione dell'VIII Municipio. Nella polemica finisce la delibera approvata lunedì scorso dalla giunta capitolina, che ridiscute la convenzione stipulata tra Amministrazione ed imprenditori, firmata nel 2004, che autorizzò 184.000 mc di edificazione privata in cambio di importanti opere di urbanizzazione. Opere di interesse pubblico mai realizzate, contrariamente a quelle di utilizzo privato. Oggi, la rinnovata intesa garantirebbe al Campidoglio oltre 16 milioni di euro dalle società proponenti come “risarcimento” per i lavori del primo atto mai realizzati, nonché l'esecuzione delle opere previste e il completamento di quelle avviate ma ancora incompiute. Nell’insieme, oltre 30 milioni di euro sbloccati tra oneri, tasse e opere pubbliche.


A guidare la rivolta di cittadini e comitati locali contro la nuova convenzione è Andrea Catarci, ex presidente del Municipio VIII, da sempre attento alla vicenda di Piazza dei Navigatori. Attraverso la propria pagina Facebook, Catarci “smonta” infatti l'operato della giunta Raggi, accusandola apertamente di “mega regalo agli imprenditori inadempienti”. La Deliberazione 4497/2018, secondo Catarci, “taglierebbe” infatti opere pubbliche fondamentali per il quadrante, come il sottopasso in Viale Cristoforo Colombo, essenziale per l'adeguamento della viabilità, impianti di illuminazione ed un asilo nido. Inoltre “Viene sottaciuto che la finalità della deliberazione è quella di consentire ai costruttori la realizzazione del terzo palazzo – si legge nel post di Catarci - un enorme edificio a Piazza dei Navigatori di ben 66.760 metri cubi, di cui 15.000 conseguenza diretta del Piano Casa, per un’altezza di 13 piani - che supererebbe quindi di ulteriori 4 piani l’edificio in vetro esistente, stravolgendo pertanto l’attuale skyline”. In breve, la classica colata di cemento contro la quale i grillini si sono sempre battuti. “La deliberazione, infine – prosegue l'ex mini-sindaco capitolino - stravolge la finalità della originale Convenzione: infatti l’Amministrazione Comunale ha ceduto aree e diritti edificatori ai privati - mutando peraltro la destinazione d’uso di aree pubbliche e private, incrementandone l’indice di edificabilità e rinunciando ai contributi obbligatori milionari relativi ai costi di costruzione, necessari per il rilascio dei Permessi di Costruire - affinché questi provvedessero alla realizzazione diretta delle opere pubbliche”.

La soluzione migliore? Tanto semplice sulla carta quando difficile nel realizzarla, secondo Catarci: ”L’unica possibilità per ristabilire un livello accettabile di legalità è la risoluzione in danno dei privati inadempienti, con l’acquisizione dei beni da parte di Roma Capitale, con lo stesso rigore con cui si interviene ordinariamente per i comuni cittadini ma che sembra venir meno di fronte ad interessi forti”.

Un vero e proprio atto d'accusa verso il sindaco Raggi, l'assessore all'Urbanistica Montuori e il M5S capitolino, che “scelgono di tutelare gli interessi forti e condannano il territorio a subire anche la beffa”. Ma non solo, anche una chiamata a raccolta per associazioni comitati territoriali, nonché le promessa di rinnovare le denunce alla Procura e alla Corte dei Conti sulla “truffa capitale” già effettuate in passato.“Forza, non arrendiamoci di fronte a chi a parole intendeva cambiare Roma e nei fatti la sta svendendo al cemento ed alle gru e la sta affossando definitivamente – conclude Catarci - Ovviamente al grido di ‘onestà’ ‘onestà'...”.

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