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Roma
Regione Lazio, nuovi attacchi a De Angelis: a settembre la resa dei conti

Nuovi attacchi a Marcello De Angelis. Il passato del responsabile della comunicazione istituzionale di Francesco Rocca in Regione viene scandagliato come il relitto del Titanic. E ogni giorno emergono nuovi elementi per chiedere le sue dimissioni. Dopo il posto sulla strage di Bologna, l'assunzione del cognato nello staff, ora è la volta della sua vena musicale: le canzoni del suo gruppo 270 bis con riferimenti al fascismo e agli attacchi agli ebrei sono davvero da brividi.

Sotto accusa

E l'opposizione in Regione porta alla ribalta anche i testi per screditare la figura di De Angelis e per chiederne le dimissioni. Ormai è una guerra. E a settembre è attesa la resa dei conti con una presa di posizione anche del Governatore. Tante, troppe, polemiche stanno minando la professionalità (indiscussa) di Marcello De Angelis. Per questo motivo la sua poltrona inizia a tremare e a settembre potrebbe arrivare la resa dei conti su chiamata proprio del partito di maggioranza che sostiene Rocca.

Mattia a gamba tesa

Una serie di gaffe che stanno rendendo indifendibile l'uomo scelto da Rocca. "Dopo il post negazionista sulla matrice neofascista della strage di Bologna" di Marcello De Angelis "ora spuntano le frasi sugli ebrei definiti 'una razza di mercanti' in una sua canzone". Attacca la consigliera del Pd del Lazio, Eleonora Mattia. "Ecco chi è De Angelis responsabile della comunicazione della Regione Lazio a guida Rocca", aggiunge.

L'assessore Zevi attacca

Più duro l'assessore al Patrimonio del Comune, Tobia Zevi: "Marcello De Angelis dopo le dichiarazioni fasciste sulla strage di Bologna, si ripete e sporca nuovamente le istituzioni del nostro Paese, definendo gli ebrei 'una razza di mercanti, che cantano pace ma stuprano donne'. Di fatto rispolverando la vecchia propaganda antisemita, nazista e fascista, che l'Italia ha conosciuto fin troppo bene". "La canzone, cantata dal gruppo di cui è front-man e autore 270 bis è stata reinserita addirittura nel 2003 nel 'best of' della banda, quindi tutt'altro che rinnegata. Caro De Angelis - prosegue - io sono ebreo, ma non sono un mercante, come se fosse un insulto esserlo, non appartengo a nessuna 'razza' e non sono uno stupratore di donne. Con quale supponenza il portavoce della Regione Lazio tenta di giustificare le azioni dei terroristi di Settembre Nero dando responsabilità inesistenti agli ebrei? Mi auguro - sottolinea - che il governatore Francesco Rocca, davanti a un episodio così chiaro di antisemitismo, prenda subito le distanze da De Angelis e lo allontani definitivamente dalla Regione Lazio e da qualsiasi altro incarico istituzionale".

Le scuse di De Angelis

«Il testo della canzone “Settembre Nero”risale a un periodo della mia vita in cui non mi riconosco. A rileggere quelle parole oggi provo imbarazzo e orrore, così come oggi non riscriverei altre canzoni realizzate in passato». Così Marcello De Angelis, Responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, in merito alle polemiche sollevate da alcuni organi di stampa e rilanciate da diversi esponenti politici. «Negli ultimi vent’anni anni la mia vita è radicalmente cambiata, anche e soprattutto grazie alla mia esperienza umanitaria in Croce Rossa - prosegue De Angelis - Ho dedicato anni al rispetto dei valori dell’imparzialità e della neutralità, porta di aiuto a chi soffre e facendo del mio meglio per mettermi al servizio del prossimo senza distinzioni. In questi vent’anni ho radicalmente cambiato la visione della vita, dell’umanità e di me stesso. Sono consapevole che il testo di quella canzone possa provocare ancora oggi offese e sofferenza. Non posso purtroppo tornare indietro e cancellare il passato. Posso solo impegnarmi ogni giorno per riparare», Conclude Marcello De Angelis.

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