Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

I blog riportano opinioni degli autori e non necessariamente notizie, in ossequio al pluralismo che caratterizza la nostra Testata.
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Pillole d'Europa
FONDI PER SPAZIO, PER AUDIOVISIVI, RICOSTRUZIONE, RISPARMIO ENERGETICO
Astronauta Roberto Vittori e i progetti ESA

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: ci sono progetti europei per la ricerca spaziale o siamo indietro in Europa?  Francesco Ghiridello

Risposta: la ricerca spaziale è l’unico ambito in cui si coopera ancora a livello transnaionale ed europeo malgrado le guerre. Per il periodo 2022-2023 nell'ambito del programma comunitario Horizon Europe sono stati destinati ad essa  166 milioni di euro a sostegno di 54 progetti di ricerca spaziale attuati dall' Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale (HaDEA) e dall'Agenzia dell'UE per il programma spaziale (EUSPA). I progetti selezionati apporteranno innovazioni pionieristiche e contribuiranno a rafforzare sia il programma spaziale dell'Unione europea sia altre priorità di ricerca spaziale in diversi settori, dall'osservazione della Terra al sistema globale di navigazione satellitare europeo (EGNSS), dalle telecomunicazioni sicure all'accesso autonomo allo spazio. I progetti riguardano un ampio ventaglio di applicazioni, dal monitoraggio dei gas a effetto serra e degli aerosol all'osservazione delle coste e delle colture, toccando anche le esigenze in orbita e la scienza spaziale. Di recente l’ astronauta  ESA, Roberto Vittori, generale di Brigata Aerea dell'Aeronautica Militare Italiana, è stato presente ad un evento organizzato da Ugis e FAST in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, in collaborazione con l’ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna sul tema della ricerca spaziale e ha spiegato la sua esperienza tra cui la sua missione  dal 16 maggio al primo giugno 2011 di assemblaggio sulla Stazione Spaziale Internazionale, la STS-134, sua terza missione nello spazio. La possibilità di volo di Vittori derivava da un accordo bilaterale tra l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la NASA. La missione era nominata DAMA. Oltre alla consegna dell'Express Logistics Carrier, il principale obiettivo della missione era l'installazione sulla Stazione Spaziale dell'AMS-02, lo Spettrometro Alfa Magnetico per la rilevazione dei raggi cosmici e per esaminare le fondamenta della "materia oscura" e l'origine dell'universo. Uno dei compiti principali di Vittori era di agganciare, con il braccio robotico dello Shuttle, l'AMS-02 alloggiato nel vano di traporto e ancorarlo alla ISS per l'installazione. Questa è stata l'ultima missione dello Space Shuttle Endeavour, ma nuovi progetti ESA sono in atto per il presente e per il futuro.

Domanda: ci sono fondi europei per il settore audiovisivo? Valeria Stucchi

Risposta: sì. Ad esempio è aperto un bando entro il 25 aprile 2024 nell’ambito del programma Europa Creativa - Sezione Transettoriale denominato “Laboratorio dell’Innovazione Creativa”. Si punta a incoraggiare gli attori di diversi settori culturali e creativi, compreso l’audiovisivo, a ideare e testare soluzioni innovative aventi un potenziale impatto positivo a lungo termine su più settori culturali e creativi. Il bando ha un importo di 7 milioni e 482.102 euro. Ogni progetto può ottenere al massimo una copertura costi sino al settanta per cento dei loro costi ammissibili dal bando.

Domanda: ci sono studi  e monitoraggi europei condivisi sul covid 19 che diano un pò più di chiarezza anche sul long covid e le varianti? Erminio Faccario

Risposta: sì. Ad esempio c’è il progetto europeo ORCHESTRA (orchestra-cohort.eu), coordinato dalla professoressa Tacconelli e dal suo team dell’Università di Verona,  finanziato dal programma HORIZON 2020, iniziativa europea di ricerca e innovazione, iniziato a dicembre 2020 con l’obiettivo di comprendere diversi aspetti clinici della pandemia da SARS-CoV-2. Partecipano a questo progetto 37 partner da quindici Stati, che insieme hanno istituito un’infrastruttura di analisi con standard comuni. Tra i principali obiettivi, l’identificazione di predittori clinici e di laboratorio per ridurre ospedalizzazione e gravità di covid -19 e attività di analisi e prevenzione sul long covid. Poi ci sono altri progetti come END-VOC, un progetto finanziato dall'Unione Europea, che supporta la risposta globale al covid 19 valutando la circolazione e l'impatto della SARS attuale ed emergente; il progetto EuCARE finanziato dal programma di ricerca e innovazione Horizon Europe dell'Unione europea, che affronta le epidemie di covid-19 e in particolare le nuove varianti emergenti di SARS-COV-2 con il supporto di forti componenti immunovirologiche e di intelligenza artificiale.

Domanda: è vero che grazie a norme europee si ridurranno i consumi energetici degli asciugabiancheria? Milena Polisso

Risposta: sì, sono state adottate nuove norme europee sulla progettazione ecocompatibile e l’etichettatura degli asciugabiancheria per uso domestico e per facilitarne anche la riparazione. In base alle nuove norme, che si basano sui più recenti sviluppi tecnologici, nei prossimi anni solo gli asciugabiancheria più efficienti saranno autorizzati sul mercato dell'Unione Europea a partire dal primo luglio 2025 i consumatori dell'Unione Europea potranno essere guidati nelle loro scelte di acquisto da un'etichetta energetica rinnovata, in cui la classe A si applicherà solo ai prodotti migliori. I fabbricanti che immetteranno prodotti sul mercato dell'Unione Europea dovranno rispettare i criteri di sostenibilità richiesti.

Domanda: ci si lamenta dell’aumento degli Stati dittatoriali e del traffico dei migranti, ma cosa fa l’Unione europea per aiutare i popoli oppressi ? Marco Cuspolo

Risposta:   contro il traffico di migranti la Commissione europea ha rafforzato gli strumenti per contrastare le reti criminali che sfruttano la disperazione delle persone. Fondi sono destinati ad azioni di prevenzione e di lotta al traffico di migranti, nonché a progetti per contrastare la migrazione irregolare come deterrente fondamentale al traffico. E’ stata siglata di recente un'alleanza mondiale per contrastare il traffico di migranti e proposta una direttiva che stabilisce norme condivise da tutti gli Stati in materia di favoreggiamento dell'ingresso, del transito e del soggiorno illegali nell'Unione Europea e  un regolamento volto a rafforzare il ruolo di Europol e la cooperazione interagenzie nella lotta al traffico di migranti e alla tratta di esseri umani. Già il “Fondo europeo asilo migrazione e integrazione 2014-2020” (Fami)” è stato uno strumento finanziario istituito con Regolamento UE n. 516/2014 con l’obiettivo di promuovere una gestione integrata dei flussi migratori sostenendo tutti gli aspetti del fenomeno (asilo, integrazione e rimpatrio), ma molto si deve ancora attuare per consentire alle persone migrazioni “protette” e un inserimento (istruzione, formazione, lavoro, etc.) adeguato, evitando di creare ghetti, centri di puro e temporaneo contenimento forzato che potranno solo esasperare le situazioni già difficili di queste Persone. La dotazione originaria prevista per l’Italia era pari ad 310.355.777 euro. Attualmente le risorse complessive, riferite all’ultima versione approvata del piano nazionale ammontano a  399.075.470 euro di quota comunitaria, cui si aggiunge una pari somma di risorse nazionali. Per la democrazia e il dialogo tra i popoli e per dare impulso anche alla condivisione di valori europei in Stati extraeuropei ci sono i fondi del programma IPA III a favore dei Balcani occidentali e della Turchia nel quadro dello strumento per la società civile a favore di progetti per rafforzare le democrazie partecipative e il processo di cooperazione regionale rafforzata, relazioni di buon vicinato e riconciliazione; ci sono i fondi del programma CERV che ad esempio cofinanziano progetti di coinvolgimento e partecipazione dei minori; progetti territoriali per migliorare la comprensione dei diritti democratici negli Stati PTOM, negli Stati candidati e potenziali candidati; ci sono i fondi , con un bando aperto sino al 31 gennaio 2024 del Programma tematico per la democrazia e i diritti umani–EIDHR nel quadro dello strumento NDICI – Europa Globale, finalizzata a contribuire al pieno godimento dei diritti umani da parte di tutti e a collaborare con tutti gli attori chiave sul territorio per far avanzare la loro realizzazione.   

Domanda: leggo che si investe in armamenti, in difesa e non leggo impegni concreti per la ricostruzione in Ucraina, ci sono novità europee in tal senso? Romina Butteru

Risposta: sì. La Commissione europea ospiterà a Vilnius, Lituania, una conferenza ad alto livello sulla ripresa rispettosa dell'ambiente in Ucraina. Il Commissario Virginijus Sinkevičius, che rappresenterà la Commissione europea e intende sottolineare l'impegno a portare avanti l’assistenza e la cooperazione con l’Ucraina negli sforzi di ricostruzione sostenibile. La conferenza, che comprende una sezione dedicata alla strategia e una dedicata all’imprenditoria, è volta a fare il punto sulle sfide future e a discutere con i responsabili politici, i sindaci e le imprese ucraini le strategie e le soluzioni concrete alla base di una ricostruzione e di una ripresa verdi. Si intende inoltre dare impulso a un'elevata ambizione in materia di sostenibilità a beneficio di tutti gli ucraini. Oltre a sostenere la prospettiva europea dell'Ucraina, una ripresa e una ricostruzione sostenibili sono essenziali per garantire la prosperità e l'autonomia delle risorse dell’Ucraina e la qualità della vita degli ucraini al termine della guerra. In nessuna guerra ci sono mai vincitori, tutti siamo perdenti, perché i costi e i danni non solo per le Persone, ma anche per l’ambiente dovuti alle guerre elevatissimi.  

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