Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

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Pillole d'Europa
Identitá e cultura nell'Europa delle diversitá

 

Pillole d'Europa
di Cinzia Boschiero

IDENTITA’ E CULTURA NELL’EUROPA DELLE DIVERSITA’

Come coniugare identità e cultura nell’Europa delle diversità? Si segnala un bando (rif. REC-RPPI-EUDI-AG-2016) del progetto pilota “Europa delle diversità” all’interno del programma comunitario “Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza”, che intende contribuire a promuovere, soprattutto a livello locale e regionale, il motto adottato dall’Unione europea “Unita nella diversità”, dando la possibilità ai cittadini dell'Unione Europea che vivono in regioni caratterizzate da multiculturalismo e multilinguismo, o in cui sono presenti minoranze marginalizzate o discriminate, di comprendere più a fondo la cultura, la lingua e l’identità reciproca. Abbiamo chiesto all’on. Silvia Costa, parlamentare europea, che da sempre si occupa del tema cultura come e se uno dei punti di forza dell’Unione europea possa essere proprio la sua diversità. “Certo. E’ importante, teniamo presente che la parola Cultura non è inserita nel Piano Juncker e questo è da rilevare con preoccupazione. La cultura è alla base dello sviluppo europeo, dobbiamo sentirci sempre più cittadini comunitari dinanzi alle nuove sfide sia economiche che politiche” dice l’on. Silvia Costa, da sempre attiva sui temi della cultura e di recente presente a Milano per un evento relativo al tema ‘Sinergie tra industrie culturali, creative e turismo’ organizzato in Regione Lombardia,” tutti i cittadini europei devono essere consapevoli della qualità della cultura dei nostri 28 Stati e soprattutto i giovani devono poter comprendere appieno il valore aggiunto delle nostre radici storiche. Il bando che Lei ha citato cofinanzia conferenze, seminari, workshop, attività di formazione su come preservare l'unicità di un’ Europa delle diversità promuovendo allo stesso tempo la sua unità; azioni per lo scambio di buone pratiche sulla lotta alla discriminazione e sulla promozione della diversità a livello locale e regionale; attività per l’individuazione e il contrasto a pratiche discriminatorie a livello locale e regionale e la promozione della comprensione e del dialogo tra popolazione maggioritaria e minoranze. Si possono fare progetti nazionali o transnazionali con minimo due partner. Il budget totale ammonta a un milione di euro”. Quest’anno si sono celebrati anche i 30 anni di Erasmus e i 60 anni dei Trattati di Roma, in una Europa che si confronta con difficoltà economiche e occupazionali specie giovanili, crescenti disuguaglianze sociali, un diffuso senso di insicurezza che mettono a dura prova i valori fondativi della casa comune europea. “Il modo migliore per celebrare questo anniversario”, spiega l’on. Silvia Costa,” è rendere le generazioni Erasmus protagoniste nella grande missione di costruire anticorpi etici e culturali contro l’egoismo, i muri e le divisioni che stanno attraversando il nostro Continente. Si dice che servono nuovi Skills ma anche nella formazione non bisogna svilire la qualità dell’istruzione e della formazione europea per scimmiottare sistemi esteri che specializzano senza aprire la mente dei nostri giovani come invece la nostra cultura umanistica sa fare. Nel Parlamento europeo abbiamo svolto un ruolo decisivo nel nuovo programma Erasmus plus con un aumento del 50 per cento delle risorse fino al 2020, reinserendo Erasmus Mundus, difendendo lo specifico programma gioventù e l’importante novità del sostegno all’associazionismo sportivo”. Europa Creativa è l’unico programma diretto dell’Unione europea per il settore creativo, culturale e audiovisivo con un budget di 1 miliardo e 460 milioni per il 2014/2020 e 15mila progetti raccolti. “Oggi il programma è vittima del suo successo: per rientrare tra i vincenti, i progetti devono raggiungere votazioni altissime e spesso sono esclusi progetti di alta qualità per differenze di 0,50 punti”, dice l’europarlamentare Silvia Costa che ha presentato di recente la sua relazione su Europa Creativa votata a Bruxelles in Commissione Cultura con 24 voti a favore, 0 contrari e 4 astenuti. “Ho chiesto alla Commissione europea un’integrazione dei fondi in linea con le ambizioni del programma”, evidenzia Silvia Costa,” perché le risorse disponibili non hanno consentito di accogliere tutti i progetti che sarebbero stati utili alla Unione Europea per valorizzare la sua diversità culturale e linguistica e per rafforzare il settore della cultura e della creatività con dati sempre in crescita, ben superiori a quelli generali: parliamo di 12 milioni di posti di lavoro, 2,5 volte superiore al settore auto. Ritengo Europa Creativa un programma necessario: è positivo per raggiungere gli obiettivi della circolazione degli artisti, professionisti, creativi ed opere, della valorizzazione e implementazione delle Imprese Culturali e Creative e Audiovisive, della internazionalizzazione delle carriere e dei partenariati, della competitività e della promozione della diversità culturale e del Cultural heritage materiale e immateriale. Il programma però deve superare problematiche che rendono l’accesso al programma, le questioni amministrative, la burocrazia gestionale, l’insufficiente”. In sede comunitaria si sta lavorando per l’integrazione con altri programmi europei e l’apertura a partenariati con altri Paesi extra Ue, soprattutto quelli che si affacciano nell’area Mediterranea in vista della nuova strategia per la diplomazia culturale e della programmazione del 2018 Anno Europeo del Patrimonio culturale.

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