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Spalletti-Figc, Gravina in forcing. La nuova Italia? 4-3-3 con 'blocco Inter"
Luciano Spalletti, Figc in forcing per il nuovo ct (foto Lapresse)

Spalletti-Italia, Figc in forcing per il nuovo ct azzurro: il nodo clausola ancora non risolto

E' una corsa contro il tempo quella di Gabriele Gravina e della Figc per la nomina del nuovo ct della nazionale dopo le dimissioni di Roberto Mancini. La volontà sarebbe di chiudere entro il fine settimana la pratica per permettere al nuovo allenatore di iniziare a pianificare in vista dei delicati incontri contro Macedonia (a Skopje il 9 settembre) e Ucraina (12 settembre a Milano) valide per le qualificazioni a Euro 2024. C'è un uomo solo al comando nella corsa a commissiario tecnico azzurro: Luciano Spalletti. E' lui l'uomo designato a prendere in mano un'Italia che dovrà passare per la difesa del titolo europeo vinto nel 2021 a Wembley in finale contro l'Inghilterra, ma, soprattutto, ritrovare la strada del Mondiale di calcio dopo aver fatto flop nelle qualificazioni per Russia 2018 e Qatar 2022. Naturalmente il sogno è non solo rivedere in campo l'Italia nelle fasi finali della Fifa World Cup, ma anche ritrovarla protagonista (non dimentichiamo le cocenti eliminazioni al primo turno sia in Sudafrica 2010 che in Brasile 2014). Ecco perchè serve prima di tutto un ct carismatico e d'esperienza, ecco perchè il primo nome è quello di Luciano Spalletti.

Bisogna però risolvere il nodo della clausola che lega ancora l'allentore di Certaldo al Napoli: i 3,2 milioni (a scalare ogni mese di circa 250mila euro fino ad arrivare a zero fra un anno, ora siamo attorno a quota 2,6 mln) che devono essere pagati per liberarlo e permettergli di allenare un'altra squadra. Nazionale compresa? Qua molti esperti si dividono, alcuni ritengono che anche l'Italia faccia parte di questo accordo visto che non verrebbe fatta distinzione tra club e selezione azzurra, altri sottolineano la 'clausola' sarebbe un di 'non concorrenza' e diventare ct non violerebbe questo patto. L'avvocato Mattia Grassani non ha dubbi sul tema: «Spalletti è padrone del suo destino. Se si colloca in un club piuttosto che in una federazione, quella somma è dovuta. Oppure resta fermo. La clausola aveva lo scopo di ristorare il Napoli qualora Spalletti non avesse mantenuto la promessa di fermarsi per un anno, nella prospettiva che ci fosse una società concorrente. Nessuno pensava a una Federazione. E la Figc mai ha pagato un club per un allenatore. Questo è lo scoglio politico da superare», le sue parole all'Ansa.

Spalletti-Italia, Figc al lavoro ma la clausola non verrà pagata. Antonio Conte allertato

Trovare un accordo con Aurelio De Laurentiis (visto che la Figc non pagherà clausole) sarebbe dunque la strada migliore. "Ora si gioca tutto sul tempo: pochi giorni che serviranno al dialogo fra Gravina e De Laurentiis per accordarsi sul nulla osta. Il presidente del Coni Malagò è solo una delle personalità intervenute per ragionare con il patron del Napoli. La sensazione è che il via libera prima o poi arriverà", scrive Repubblica. E Antonio Conte? Gravina ha parlato anche con lui e l'ex tecnico del Tottenham - sempre secondo Repubblica - ha aperto alla trattativa, anche se “non c’è un’intesa su soldi né staff“.

Aspettando di capire se e come Spalletti verrà liberato, è interessante già andare oltre: che nazionale può nascere sotto la guida di mister Luciano?

La nuova Italia? Un 4-3-3 con Barella che guida il blocco Inter. Nodo attaccante

Difficile pensare a particolari rivoluzioni rispetto all'era Mancini. Di sicuro, ripensando al suo Napoli vincente la sensazione è che vedremo un'Italia strutturata su un 4-3-3 con gioco verticale e aggressivo. In porta ovviamente partirà in pole position Gigio Donnarumma (anche se sarà interessante capire la stagione di Vicario al Tottenham e non va dimenticato Meret del Napoli), la difesa a 4 dovrebbe poggiare a destra sulla certezza del "suo" Napoli,  Di Lorenzo. La retroguardia può trovare nel blocco Inter molte certezze (Bastoni, Dimarco, Acerbi Darmian).

A centrocampo, il Napoli aveva in Lobotka un play che dava grandi certezze: l'azzurro della nazionale può trovare nel granata Ricci o nel bianconero Locatelli l'interprete migliore. Le mezzali d'assalto? Qui Spalletti ha l'imbarazzo della scelta per non rimpiangere Zielinsky-Anguissa: dagli interisti Barella-Frattesi (dinamici e dotati di feeling in zona gol)  all'ex milanista Sandro Tonali (sta già scaldando i tifosi del Newcastle: tra un coro personalizzato e il primo gol segnato in Premier League) senza dimenticare l'esperienza e la qualità di Verratti (l'asso del Psg con tentazioni arabe).

Le ali? Anche in questo settore l'Italia è ben fornita: da Politano che Spalletti ha allenato fino a poche settimane fa a Napoli, a Domenico Berardi, passando per Federico Chiesa e Mattia Zaccagni (reduce da una grande stagione con la Lazio). Con il jolly Raspadori che può spaccare le difese avversarie, è il nome del centravanti il grande nodo che dovrà risolvere il nuovo ct: chi tra Ciro Immobile, Gianluca Scamacca (che punta all'esplosione con l'Atalanta di Gasperini) e quel Mateo Retegui 'scoperto' in Argentina da Mancini (e pronto alla sua avventura italiana con la maglia del Genoa).

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