Programmare il futuro

Massimo De Donno
Affari di Genio

Statisticamente la gran parte degli studenti, giunta alla maturità ed esaurito lo sforzo per superare l'esame, comincia un nuovo cammino: destinazione incognita. 

È una delle aree critiche del nostro sistema formativo, sebbene mitigato negli anni dall'avanzare forsennato delle nuove tecnologie. Capire che fare nel futuro prossimo ha in sè congenitamente un margine di aleatorietà pronunciato. La velocità con cui il progresso tecnologico attraversa la vita degli uomini infatti condiziona non poco l'esistenza di chi vuole tentare di programmarsi la formazione idonea ad affrontare il mercato. 

La velocità con cui cambia e si aggiorna  muta continuamente l'offerta producendo riflessi anche sulla domanda. 

A fronte di una complessità così ampia e variegata e apparentemente imponderabile, pare evidente invece un'altra cosa: che esiste un approccio razionale - emozionale rimasto intatto nel tempo. Per essere ancora più chiari: è vero, molte figure professionali con l'avanzata dell'intelligenza artificiale rischiano di essere sostituite o comunque fortemente ridimensionate. Lo vediamo già oggi nel settore bancario ed assicurativo, nei servizi, nel mercato automobilistico ed altri ancora. Vi è tuttavia una condizione che resta uguale a se stessa: ovvero la percezione che ciascuno deve imparare ad avere di sè. 

Questa percezione rappresenta la condizione esiziale affinchè il futuro prenda forma. Detta in altre parole: ci sono uomini e donne che sentono fortemente il bisogno di dare sè agli altri.  Di donare: e nel donarsi crescere intellettualmente ed emotivamente generando un valore umano difficilmente quantificabile sul piano economico. Pensate ai medici, ai chirurghi, agli psicologi.

Ci sono poi persone più inclini al racconto, come i giornalisti, gli attori, gli scrittori; uomini e donne dediti al rispetto della legge, che hanno delle  attitudini, come il senso della giustizia e del suo rispetto: per esempio  giudici e magistrati.

Un florilegio di professioni nascono da premesse caratteriali e valoriali che determinano le scelte professionali.  Sono la premessa fondamentale, gli sviluppi della tecnologia vengono dopo. Sono forme in sè del sapere, che possono essere attraversate o lambite della tecnologia ma non in grado di definire da sole lo statuto ontologico della forma del sapere prescelto.

Questa condizione definisce e circoscrive le basi del sapere, atte a permettere la costruzione di un futuro radicato nel presente con un orizzonte declinato a ciò che verrà. Un passo avanti fondamentale e di grande valore. 

Il futuro è scritto dentro di noi,  nelle nostre inclinazioni personali che vanno ascoltate e comprese. E che sono la premessa di ciò che non appare ancora nelle sue forme ma ha un divenire assicurato nelle istanze di potenza dentro di noi.

Questo insegna Genio nei suoi corsi e alla Soft Skills Academy in particolare. Ciò che diventiamo è ciò che siamo in potenza. L'importante è imparare ad ascoltarci. E a divenire. 

 

Max Rigano

 

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