Francesca e il tumore raro a 10 anni, i genitori la ricordano con un evento

In ricordo della piccola Francesca Diletta Gobbi, si è tenuto, mercoledì 27 luglio, il Concorso nazionale di pittura e musica 2022

di Giusi Urgesi
premio Fdg
Buonasanità
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Francesca Diletta Gobbi, il ricordo della bimba morta per un raro tumore celebrale vive ancora in una masseria per giovani fragili

Nella splendida cornice della masseria "Le specchie" di Ceglie Messapica, in piena Valle d'Itria, alla presenza di artisti e critici d'arte si è svolto in data 27 luglio il concorso nazionale di pittura e musica 2022 dedicato a Francesca Diletta Gobbi, una bambina morta a soli dieci anni nel 2019 per una rara forma di tumore cerebrale.

Il premio indetto dall'Associazione FDG col patrocinio della Città metropolitana di Torino e della Regione Piemonte, destinato agli studenti delle Accademie di Belle Arti di tutta Italia e dei Conservatori musicali ha previsto quest'anno la selezione di cinque opere pittoriche e cinque composizioni musicali sul tema "La condizione delle bambine in Afghanistan. Identità, speranze e diritti negati".

Il premio è andato alla pittrice Silvia Capuzzo che ha voluto rappresentare nel suo dipinto un gioco diffuso tra i bambini afghani. I genitori di "Franceschina", Leonzio Gobbi e Loredana Ricci, proprietari della meravigliosa struttura tanto amata dalla bambina, elaborata la fase di comprensibile lutto per la perdita prematura dell'adorata figlia, hanno pensato di trasformare l'immane dolore nell'opportunità di aiutare giovani in difficoltà varie. Aiuto che si realizza dando loro ospitalità nei coloratissimi trulli contraddistinti dalle qualità caratteriali della bambina sempre protesa nella sua breve vita ad aiutare i bimbi meno fortunati… PUREZZA, ALLEGRIA, ENERGIA, AMORE, BELLEZZA, LEGGEREZZA, CORAGGIO.

La masseria si avvale di un'ex scuderia di cavalli dove i giovani concorrenti al premio possono esprimere la propria arte e di un orto da coltivare sin dal primo mattino imparando il contatto con la meravigliosa natura circostante.

Comprensibilmente emozionato, nel corso della serata il papà di Franceschina ha raccontato che alcuni genitori di ragazzi "difficili" del liceo artistico torinese in cui insegna lo contattano perché ospiti in masseria i loro figli, giovani "volontari" che soggiornano e lavorano in comunità per una settimana, per poi ripartire spesso trasformati per aver respirato l'aria permeata dall'anima della bambina tangibile nel luogo.

Preziosa la loro pur breve esperienza di vita in comune e grande l'emozione nel commiato per lasciare posto a chi come loro ha bisogno di ritrovare se stesso. Nelle ultime fasi della crudele malattia Franceschina chiedeva alla mamma di essere riportata appena stesse meglio nei trulli che tanto aveva amato ed è questo il motivo per cui adesso i suoi resti sono lì!

Impossibile arrivare nella bellissima struttura e non sentire la sua forte presenza in ogni angolo. L'esempio di come un grande dolore possa essere coraggiosamente tramutato nel bene verso gli altri! Ugo Foscolo recitava: “Nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta!” E Franceschina vive nel cuore di coloro che grazie a questa meravigliosa iniziativa ritrovano il sorriso e la strada perduta!