Ascolti tv e Gf - Signorine e Signorini: la strategia tossica del disgusto

Maurizio de Caro
(Per gentile concessione dell’ufficio stampa Endemol ShineItaly)
Il buono, il brutto e il cattivo
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C’è qualcosa di triste, quasi di mesto nell’agone-baraccone digitale riaperto in questi giorni dal Circo-Media-set, e visti gli opinionisti (sic!) non possiamo che affermare che i nani e le ballerine non funzionano come ai bei tempi dell’edonismo-onanismo degli anni scorsi. Uno spettacolo misero, da casa di riposo di provincia, che trova nel Direttore-intellettuale di Chi il suo Guru ibernato, scialbo, artefice di uno spot lunghissimo, francamente diseducativo per una società già fin troppo becera e maleducata.

La mala-gioventù e la peggio-rintronaggine si ritrovano a discutere del nulla, nella speranza di scandalizzare la massaia disperata, tra docce post-Fenech e letti tiepidi, ma è possibile che questo recital dell’orrore possa avere una pietistica audience da parte della parte peggiore del volgo?

Per fortuna la nostra Santa Heidi, pastorella scaltra e infelice, Greta ante-litteram li ha sbaragliati, definendone un piano di smaltimento nella in-differenziata spazzatura mediatica contemporanea.

Caro Signorini e opinionisti Pupo & Wanda, ma a quale pubblico vi rivolgete e che tipologia di cerebralità normodotate volete nutrire, con le forme over-sessanta della Rusic e con la deriva cialtronesca di Cucuzza? Pensate di dare svago esibendo il foto modello/a come un quarto di bue in quella che è la reale macelleria Italica?

PUPO, WANDA NARA E ALFONSO SIGORINI (GRANDE FRATELLO VIP 4)
 

Nel silenzio stupefacente degli esseri viventi e senzienti, l’abbrutimento cominciato qualche decennio or sono, continua ad ammorbare un’aria non particolarmente salubre, e naturalmente il danno continuo e generazionale verrà sanzionato da un banale: ”Non vi piace? cambiate canale”.

Che sarebbe come dire la tivvù “tette culi e parolacce”, esiste e resiste, facciamocene una ragione, e invece non riusciremo mai a farcene una ragione, perché questa patologia della civiltà presuppone che un mondo di tele-tossici ha rinunciato alla crescita civile, ha scelto il guano dell’ignoranza narcotizzante.

 

E’ la televisione marchetta, bellezza! Perché farne dunque argomento di critica antropologica, ma a questo punto perché prendersela con chi posta violenza sui social, o cerca di rifondare il partito nazista italiano? L’orrore ha molte facce, e quella imbellettata e stucchevole della tivvù-spot non è meno abietta e pericolosa di quella delle dark sides mediatiche.

Esigiamo dunque il diritto di indignarci e di invitare il Dirigente a far capire che il Reality non è certo la realtà ma che per qualche milione di nerd è già diventato, aspirazione di successo con poca fatica, esibizione di bizzarrie e squallori assortiti,senza censura

Potrebbe fare più danni il messaggio che queste figurine appiccicate nell’album pacchiano del Paese, inviano ignare, che altre manifestazioni indecorose in aule dove, alcuni di loro potrebbero sedere, anzi qualcuno c’è già arrivato, ma questo è un altro capitolo della tragedia italiana, un’altra versione del Grande Fratello.