Acme, l’accademia diventa comunità di apprendimento relazionale all’insegna della contemporaneità
L’iniziativa rientra nel progetto ACME Remix, che segna il passaggio da istituzione formativa tradizionale a comunità di apprendimento relazionale e contemporanea
Acme, l’accademia diventa comunità di apprendimento relazionale all’insegna della contemporaneità
“Le condizioni delle arti contemporanee e le trasformazioni del mondo", con focus su formazione e Milano come laboratorio culturale. Questo il tema dell’incontro on line promosso dall’Acme, Accademia di Belle Arti Europea dei Media, che si terrà sabato 25 ottobre dalle 17.00 alle 18.30 (evento gratuito con registrazione obbligatoria: bit.ly/acme-openday-online).
L’iniziativa rientra nel progetto ACME Remix, che segna il passaggio da istituzione formativa tradizionale a comunità di apprendimento relazionale e contemporanea. Del resto, l’insegnamento in Italia ha necessità di rinnovarsi, all’insegna principalmente dell’inclusione e dell’attenzione alla contemporaneità (con una visione iconologica, potrebbero teorizzare alcuni semiologici) e l’Accademia dimostra, con questo progetto, di essere in prima fila nell’abbracciare questa visione.
L’appuntamento di sabato prossimo rappresenta la seconda tappa di questo processo di trasformazione, dopo un incontro “in presenza”, un Open day tenuto sabato 18 ottobre presso la sede milanese dell’Acme di via Cagnola 17. A intervenire nell’incontro on line saranno Enrico Bassi, progettista, maker e consulente per l'innovazione, Giulia Ferrari, Head of Corporate Strategy and Innovation di Balich Wonder Studio, Andrea Quartarone, autore televisivo e docente, Jan-Christoph Zoels, direttore di dipartimento, Lucerne University of Applied Sciences and Arts, Svizzera. Il ruolo di chairman è affidato al nuovo direttore dell’accademia Stefano Mirti.
L'evento è stato concepito come una combinazione di brevi interventi degli ospiti, di micro-sondaggi in tempo reale, con una Q&A aperta con il pubblico e una lecture finale ispirazionale. Riguardo all’attenzione all’inclusione, accennata prime, il pubblico non sarà un semplice spettatore passivo, ma interlocutore attivo del dibattito. Inoltre, un evento online abbatte le barriere geografiche: chiunque, da qualsiasi parte del mondo, può partecipare gratuitamente, trasformando l'Open Day in piazza pubblica di confronto culturale.