Antonella Viola sotto scorta. "Chiunque mi si avvicini lo guardo con sospetto"

La virologa, dopo la terza busta con proiettili ricevuta, vive sorvegliata . "Non smetterò mai di dire che i bambini vanno vaccinati"

Coronavirus
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Viola: "Io e la mia famiglia viaggiamo su auto diverse. E' brutto"

La vita della dottoressa Antonella Viola è radicalmente cambiata da quando a causa delle minacce ricevute, tre buste con proiettili, è costretta a vivere sotto scorta, sorvegliata tutto il giorno e per ogni minimo spostamento da due carabinieri. "Non andrò mai in televisione - spiega la virologa al Corriere della Sera - a dire che i bambini non vanno vaccinati perché metterei a rischio le loro vite e per me è inaccettabile. Non saranno certo le minacce a farmi cambiare idea. Essere sempre accompagnata impatterebbe sulla vita di chiunque. Sulla mia che ero molto abituata a star sola, a fare lunghe camminate sull’argine, oppure sport, shopping, andare al lavoro da sola... Insomma: è tutto molto strano. Ma non sento addosso nessuna ansia. Ma non posso negare di aver modificato un po’ il mio atteggiamento".

"Cioè - prosegue la virologa Viola al Corriere - non posso fare a meno di notare il modo in cui guardano chiunque si avvicini a me come una possibile minaccia. E mi fa impressione fare lo stesso ragionamento per riflesso condizionato. È uno dei motivi per cui rinuncio a fare le passeggiate per Padova, dove oltretutto mi conoscono tutti. Forse è questa la cosa più brutta. Certamente per me è strano. Tornata dalle vacanze, sono scesa dall’aereo e con la mia famiglia ci siamo separati lì, loro facevano il percorso normale, io sono salita in macchina con i carabinieri. È stato un momento brutto, nonostante la loro gentilezza".

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