Green pass, Bombardieri: "Aziende paghino tampone per chi non si vaccina"

Il segretario generale della Uil a Radio 24 sui temi del green pass e delle pensioni

Pierpaolo Bombardieri (Lapresse)
Coronavirus
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Pierpaolo Bombardieri, il segretario generale Uil a 24 Mattino su Radio 24, sul green pass:  “Aziende paghino tampone per chi non si vaccina”. “Il tampone è una delle opportunità che riguarda una scelta singola in un campo, quello della salute, che è possibile", ha aggiunto. "C’è un principio: se riguarda la salute e la sicurezza sui posti di lavori, i lavoratori non devono sostenere costi. In questo periodo ci sono state scelte d’emergenza che hanno permesso alle aziende di defalcare i costi fatti sulla sicurezza, noi pensiamo che questa sia la strada giusta”.  

Pensioni, "All’Ocse diamo dati sbagliati, in pensione dopo 41 anni o a 62 di età”

“Bisognerebbe smetterla di fare un errore, finirla di mandare all’Ocse i dati della nostra previdenza mettendo insieme i soldi che noi spendiamo per l’assistenza, che sposta quasi 3 punti di PIL e ogni volta ci fa tirare le orecchie dall’OCSE e dalla Commissione Europea", ha dichiarato Bombardieri sul tema delle pensioni. "C’è un errore di fondo, noi non spendiamo per la previdenza quanto l’Ocse sottoscrive, perché noi stessi sbagliamo a comunicare i dati. Noi diciamo che bisogna programmare un’uscita condizionata utilizzando l’Ape social, opzione donna e i lavori usuranti, in maniera tale da uscire dal lavoro con 41 anni di contributi e a partire da 62 anni”.

Rdc, "Rivedere la scala di equivalenza e formazione obbligatoria per i percettori"

La sottosegretaria al Lavoro, Rossella Accoto, su Radio 24 ha invece parlato delle modifiche possibili per il Reddito di cittadinanza: “Gli interventi che bisogna fare riguardano soprattutto la scala di equivalenza (determinata dalla composizione del nucleo familiare, NdR), come aumentare il coefficiente da 2,1 a 2,3 e facendo rientrare anche i 240 euro dell’affitto. Punterei molto anche sulla formazione obbligatoria dei percettori del reddito,  - continua - sappiamo che il reddito non aumenta l’occupazione ma aumenta l’occupabilità, ci sono tutti gli strumenti nella legge per farlo. Ricordiamo che la maggior parte dei percettori sono persone al margine della società e per questo difficilmente collocabili per questo oltre a dare un sostegno e dignità mette a disposizione tutti gli strumenti delle politiche attive come la formazione e l’incontro di domanda e offerta”.