Obbligo Green Pass, regole poco chiare: rischiano multe anche rider e tassisti

Da domani l'Italia è a rischio paralisi. Troppe le situazioni incerte sull'uso della carta verde in luoghi di lavoro

Coronavirus
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Obbligo Green Pass, rischiano multe anche smartworker e autonomi

Il Coronavirus in Italia continua a far paura, per questo il governo da domani farà scattare l'obbligo del Green Pass in tutti i luoghi di lavoro. Ma sulle regole da seguire - si legge sul Corriere della Sera - ci sono ancora diversi dubbi, non sono chiare la gestione di chi lavora da casa e le linee guida per gli autonomi. "Anche chi fa lavoro agile in smart working, deve essere controllato. Si può fare attraverso la condivisione a distanza del green pass", dicono in Assolombarda, la prima territoriale di Confindustria. «Secondo la nostra interpretazione il green pass può essere controllato solo all’ingresso di una sede aziendale, non a chi lavora da casa», valuta invece Mariano Corso, alla guida dell’Osservatorio sullo smart working del Politecnico di Milano. Su una cosa invece sono tutti d’accordo: chi dovrebbe lavorare nella sede aziendale e si dichiara senza green pass non può concordare con l’azienda la via d’uscita dello smart working.

L'altro problema - prosegue il Corriere - riguarda i lavoratori autonomi che sono «capi di se stessi» sono sì tenuti ad avere il green pass ma con loro di fatto bisognerà andare sulla fiducia: un tassista o un rider per quanto riguarda il green pass è controllore di se stesso. Come anche il proprietario di un piccolo negozio che è solo dietro il bancone. E nemmeno i clienti possono pretendere l’esibizione del certificato. «Il lavoratore autonomo o l’imprenditore individuale da domani avrà l’obbligo di detenere il green pass — dice l’avvocato giuslavorista milanese Cesare Pozzoli —, certo, se l’attività non è svolta al pubblico è più difficile che possano verificarsi controlli».