Vaccino Covid-19 in Italia, dai prezzi alle modalità: che cosa c'è da sapere

Prezzi, modalità di fruizione, rischi, benefici, numeri, dati e tanto altro: il punto sul vaccino contro il Covid-19

Coronavirus
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Vaccino Covid-19, tutto quello che c'è da sapere 

Vaccini, Covid-19, coronavirus, pandemia, lockdown e restrizioni: parole ormai all'ordine del giorno entrate  nel vocabolario comune di tutti gli italiani. 

Ma se da un lato sono chiare le precauzioni per prevenire e combattere il virus, come arieggiare gli ambienti chiusi, lavarsi spesso le mani, mantenere il distanziamento sociale e utilizzare la mascherina, sulla vaccinazione c'è chi ha ancora molti dubbi o (magari) semplici curiosità. 

Innanzitutto sui numeri: quanto sono i vaccinati in Italia? E il prezzo di ciascuna fiale? Mentre sul fronte più operativo: come funziona il vaccino, chi ha contratto la malattia deve vaccinarsi comunque? Ecco, cerchiamo allora di fare un po' di chiarezza sul vaccino Covid-19

(Segue il numero di vaccinati in Italia...) 

Quanti vaccinati in Italia 

Innanzitutto, partiamo dai numeri. Quante persone si sono vaccinate in Italia? Secondo i dati rilevati da Fondazione Gimbe nel consueto monitoraggio settimanale l'80,5% della popolazione in Italia è vaccinata, circa quindi 47.696.102 persone, con almeno una dose di vaccino. Rispetto alla settimana precedente il balzo è di 218.456 unità. Mentre il 77,6% della popolazione, circa 45.975.355 persone, ha completato l'intero ciclo vaccinale. 

Numeri in netto rialzo rispetto alla settimana precedente, 6-12 dicembre: il numero d'iniezioni, con una media mobile a sette giorni di oltre 460 mila somministrazioni giornaliere, è cresciuto dell’8,8%, soprattutto per le terze dosi. 

(Segue il costo dei vaccini anti Covid-19...) 

Quanto costa il vaccino Covid

In secondo luogo, veniamo al prezzo del vaccino Covid-19 in Italia. In realtà, per quel che riguarda il costo il discorso da fare non è di tipo nazionale, bensì europeo comunitario. "

Disporre di vaccini sicuri ed efficaci anti Covid-19 è il modo migliore per superare la pandemia", si legge sul sito ufficiale della Commissione europea. Per questo l'approccio adottato dall'intera Unione è stato "comune", garantendo le forniture e facilitando la distribuzione delle fiale. 

"Attraverso accordi preliminari di acquisto con singoli produttori di vaccini, spiega l'Unione, la Commissione Ue ha ottenuto il diritto di acquistare un determinato numero di dosi di vaccino in un determinato arco di tempo e a un determinato prezzo".

"In cambio, la Commissione ha finanziato una parte dei costi iniziali attraverso lo strumento per il sostegno di emergenza da 2,7 miliardi di euro":  questi finanziamenti sono considerati un acconto sui vaccini acquistati dagli Stati membri.

(Segue il funzionamento del vaccino Covid-19...) 

Come funziona il vaccino Covid

Arriviamo poi alle domande più tecniche. Molti di noi si chiedono come funziona il vaccino contro il Covid-19. La risposta arriva direttamente dal sito dell'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco che spiega in poche righe i passaggi del processo. Innanzitutto si parte da una premessa: il coronavirus, responsabile della patologia ad esso associata Covid-19, utilizza una proteina, denominata ‘Spike’, che sporge dal suo involucro per penetrare nelle cellule umane, in cui poi si riproduce.

Detto ciò, tutti i vaccini approvati (Pfizer, Moderna, AstraZeneca e il monodose J&J) agiscono per bloccare la penetrazione di tlae proteina, impedendo così al virus di infettare le cellule. In sostanza, i vaccini "introducono in alcune cellule dell’organismo umano non il coronavirus ma l’informazione genetica necessaria per produrre, per un breve tempo, la proteina Spike", spiega l'Aifa. 

Così, "la presenza di questa proteina estranea stimolerà il sistema immunitario a reagire contro di essa producendo anticorpi che, legandosi alla proteina Spike, impediranno al virus di entrare dentro le cellule e di infettarle".  

Chi ha avuto il Covid deve vaccinarsi 

Infine, chi ha avuto il Covid è "costretto" a vaccinarsi? Le recenti pubblicazioni confermano che "la risposta immunitaria evocata da una dose di vaccino a mRNA, nei pazienti con pregressa infezione da Covid, è robusta quanto quella di chi ha completato il ciclo vaccinale ma non è mai stato infettato".

Anche l'Iss, istituto superiore di Sanità, sollecita chi ha contratto il Covid a vaccinarsi. In uno degli ultimi rapporti sottolinea che “è possibile considerare la somministrazione di un’unica dose purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dall’infezione e entro i 6 mesi dalla stessa”.