Dopo Drusilla e Mahmood, Angelo: l'uomo con la gonna che ha conquistato TikTok

Non sono solo i divi dello spettacolo ad aver sdoganato questo capo tipicamente femminile: il 19enne di Forlì lo usa tutti i giorni

di Clara Ventura
Costume
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Intervista di Affaritaliani ad Angelo Ragazzini

E' sempre stata la protagonista indiscussa del guardaroba femminile: la gonna. Lunga, corta, al ginocchio o midi, a vita alta, a pieghe o a palloncino, questo indumento ha sempre avuto il suo fascino. Ma se la donna nel tempo ha saputo indossare anche i pantaloni, capo prettamente maschile, chi l'ha detto che l'uomo non possa indossare una gonna? In realtà l'invenzione di questo capo d'abbigliamento per uomini risale a molti secoli fa, anche se la nostra mente ci riporta immediatamente al kilt, famoso gonnellino a quadretti usato dal sesso maschile in Scozia durante cerimonie ed eventi. Sono però tanti gli uomini famosi che per una sera hanno sfoggiato le loro gambe virili, lasciando i pantaloni nell'armadio: dagli attori Sean Connery e Hugh Jackman, al campione di formula 1 Lewis Hamilton. Tra gli italiani i cantanti Ghali, Damiano dei Maneskin e, sul palco dell'Ariston al Festival di Sanremo 2022, anche Sangiovanni e Mahmood

La gonna quindi piace proprio a tutti. Ma se i vip maschi la indossano solo in rare occasioni, c'e chi nella quotidianità ne ha fatto il suo segno distintivo. Lui é Angelo Ragazzini, studente al liceo artistico di Forlì, che sta spopolando su TikTok per questo suo modo anticonvenzionale di indossare la gonna, non solo mentre passeggia, ma soprattutto quando va a scuola. Andando sul suo profilo, che conta ben 243.000 follower, non passano certo inosservati i suoi tanti outfit, rigorosamente minigonne colorate e a plissè. Angelo è un ragazzo di 19 anni al quale non è certo mancata la determinazione nel vestirsi senza badare al giudizio altrui. La sua autostima e la sua voglia di liberarsi dagli schemi della società, sono state certamente più forti degli insulti e delle pesanti offese ricevute sui social e nella vita di tutti i giorni. Se l'adolescenza dovrebbe essere un momento spensierato, il ricordo di una parte di questa vive ancora nella mente di Angelo. Più che per la sua sessualità, il giovane studente ha subìto, per lungo tempo, l’umiliazione del bullismo per via di un corpo “imperfetto”, ritenuto troppo magro. Denominato “body-shaming”, questo fenomeno, che colpisce 9 giovani su 10, ha fatto esplodere in Angelo la voglia di accettarsi e di amarsi per com'è. Studente in gonna durante la settimana e cubista in discoteca nel weekend, Angelo è sicuramente un ragazzo che di carattere ne ha da vendere. Persona sensibile ed intelligente come poche alla sua età, ha superato egregiamente la discriminazione sotto ogni punto di vista. Una scelta estrema o esibizionismo? Niente di tutto questo, Angelo è una persona straordinariamente unica.

A quando risale il tuo interesse nell'indossare una gonna?

"Ho iniziato ad avere quest'attrazione per le gonne, sin da quando ero molto piccolo. Ricordo infatti che, appena mia mamma usciva di casa per delle commissioni, io ne approfittavo per mettere mano al suo guardaroba, indossando questo capo insieme a scarpe con tacco ed altri oggetti. Mi sentivo felice di essere come volevo."

Quando l'hai sfoggiata esattamente per la prima volta e quali sono state le reazioni?

"La prima volta in assoluto risale a due anni fa, mentre mi recavo al mare insieme al mio ex ragazzo. In pubblico, invece, è stato durante un evento con musica, nella piazza della mia città a Forlì. Volevo celebrare quel momento in un modo del tutto singolare. In quell'occasione c'è stato chi mi ha fatto i complimenti, ma ho trovato anche tanti commenti inappropriati ed ingiusti. Da lì a pochi giorni ho iniziato a far sì che la gonna entrasse a far parte della mia vita scolastica. Nel liceo artistico che frequento, sono stati davvero tutti molto accondiscendenti. Compagni e professori hanno accolto questo mio modo di essere senza chiusura alcuna".

Ti hanno mai fatto sentire diverso?

"Non nego che ogni tanto leggo negli occhi della gente stupore e sconvolgimento, per lo più nelle generazioni adulte. Sicuramente ci sono state critiche e affermazioni poco carine, sfociate anche nella violenza verbale. Molte volte hanno cercato di farmi sentire diverso, sì, ma ho saputo comunque reagire agli attacchi imparando a vivere con leggerezza".

Come molti giovani anche tu hai sofferto per via del bullismo e del body-shaming, fenomeni purtroppo costanti nella nostra società: come hai reagito a queste provocazioni?

"Ho sempre cercato di nascondere questo mio modo di essere. Sono stato bullizzato inizialmente per il mio gusto sessuale, e successivamente per il capo che tutt'ora amo indossare. Quello che ha provocato più sofferenza in me sono state le umiliazioni e le battute sarcastiche riguardanti il mio aspetto fisico. Ero e sono tutt'ora abbastanza magro ed esile. Non ho reagito d'impulso alle loro provazioni, andavo semplicemente in palestra per incrementare la mia muscolatura. Perché cambiare me stesso? Mi sono detto che non dovevo più piacere agli altri, ma che era nella mia imperfezione la vera bellezza".

Pochi giorni fa uno dei vincitori del Festival di Sanremo 2022, Blanco, ha affermato: "Quando sul web ti vengono tutti addosso, ricordati di fare solo quello che va bene a te". Quanto ha contato il tuo coraggio, nell’essere chi sei adesso?

"Viviamo in una società in cui le persone hanno personalità differenti. Molte non hanno il coraggio che ho avuto e che ho io di espormi, di affrontare e di combattere tante ingiustizie. Se non avessi avuto questo carattere, oggi non sarei chi sono".

La gonna rappresenta per te una provocazione o un messaggio da diffondere?

"Voglio trasmettere semplicemente un messaggio di uguaglianza. Siamo tutti unici, dobbiamo solo aspettare quel momento in cui capiamo effettivamente qual è la nostra unicità, ed io penso che la mia sia quella di essere libero. Considero la gonna esattamente come un paio di pantaloni, non trovo stranezza in questo. Mostro alle persone che posso essere me stesso, anche se non proprio in linea con la ‘normalità’ che ci viene imposta".

Quali sono i tuoi obiettivi nel futuro prossimo?

"Prendere il diploma e subito dopo trasferirmi a Milano, per proseguire gli studi all'Università della Moda. Mi piacerebbe creare una mia linea d'abbigliamento per contrastare gli stereotipi e i canoni di bellezza perfetta. Il mio sogno resta quello di valorizzare le imperfezioni, vestendo in maniera unica qualsiasi persona".

Come diceva Frida Kahlo, "bellezza e bruttezza sono un miraggio, perché gli altri finiscono per vedere la nostra interiorità".


 

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