Ilaria Capua alle donne: "Per avere successo serve il fuoco della passione"

Ilaria Capua si racconta in un numero speciale di Grazia, il magazine diretto da Silvia Grilli, dedicato questa settimana alla libertà femminile

Costume
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Ilaria Capua: "Il mondo della scienza è ancora dominato dai maschi, le donne sono vittime di stereotipi ma la pandemia ha riconosciuto l'importanza della ricerca femminile"

Ilaria Capua, virologa italiana di fama internazionale, racconta a Grazia quanto sia stato difficile, nel suo campo, emergere in quanto donna: "È stata dura, ho avuto un percorso accidentato. Il mondo della scienza è ancora dominato dai maschi. Le donne sono vittime di stereotipi: si dice che siamo meno lucide, concentrate, meno brave con i numeri.

Certo, per arrivare ai grandi risultati scientifici bisogna avere il fuoco della passione che ti brucia dentro, impegnarsi tanto: quante notti ho passato accanto alla centrifuga (apparecchiatura da laboratorio, ndr), quanti sabati o domeniche ho lavorato?

La pandemia ha però riconosciuto finalmente l'importanza della ricerca femminile: il vaccino Astra-Zeneca è stato messo a punto da due donne e quello Pfizer-BioNTech da un uomo e una donna. Si è capito che ciò che rende forte un gruppo di ricerca è soprattutto la diversità, anche nei generi, dove ognuno dà il suo meglio", conclude Capua. 

Nel 2006 aveva scatenato un terremoto proponendo di rendere pubblica la sequenza del codice genetico di un virus importante, quello dell'aviaria, che si può trasmettere anche all'uomo. Anche la stampa internazionale aveva parlato di lei: un approccio rivoluzionario risultato vincente anche con il Sars-Covid 2. Di che cosa si tratta?

"Mi chiesero di mettere il codice genetico del virus dell’aviaria in un database ad accesso limitato: potevano studiarlo solo 15 laboratori. Mi rifiutai. Dissi: 'L’aviaria è un problema di salute pubblica globale. Dobbiamo trovare un modo per lavorare insieme con gli altri ricercatori'. Molti mi hanno criticata, ma ho avuto anche grandi riconoscimenti. Oggi, 15 anni dopo, quando è stato isolato il virus del Covid, il codice genetico è stato depositato in una banca dati aperta, seguendo l'approccio che avevo lanciato molti anni prima. Tanti ricercatori hanno lavorato insieme in tutto il mondo. Solo così siamo riusciti a sviluppare test diagnostici, farmaci e vaccini rapidamente, dando una risposta efficace all’emergenza".

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