Sicilia: in vendita a 6 milioni il castello del film "Il Padrino parte III"

Prima di essere scelto da Francis Ford Coppola, ospitò il ministro del Reich Ulrich Von Ribbentrop - FOTO

di Francesca Lovatelli Caetani
Costume
Condividi su:

Nel terzo episodio de "Il Padrino" c'era un cast stellare: Al Pacino, Diane Keaton, Andy Garcia e Bridget Fonda

 

L’ennesima dimora storica finisce in vendita. Siamo ad Acireale (l’antica Jaci Riali) cittadina di cinquantamila abitanti distante una quindicina di chilometri da Catania. Il castello dei baroni Pennisi di Floristella è proprio quello dove trent’anni fa il regista Francis Ford Coppola decise di girare alcune delle scene del film Il Padrino (parte terza). Coppola, con origini italiane (il nonno era di Matera), scelse personalmente il castello.

La pellicola vantava un cast stellare da Al Pacino (che interpretava il boss Michael Corleone) a Diane Keaton, da Andy Garcia a Bridget Fonda. Sessant’anni prima, nel 1939, vi soggiornò il potentissimo Ministro degli Esteri del Reich Ulrich von Ribbentrop che, rimanendo suggestionato dalla magione, pare ordinò ad un generale “qualsiasi cosa accada, risparmiate questo luogo”. Ribbentrop finirà impiccato dopo la cattura e la successiva condanna al processo di Norimberga. Il castello fu voluto alla fine dell’800 dal barone Agostino Pennisi di Floristella, un ricco latifondista che possedeva anche una miniera di zolfo. Appassionato collezionista d’arte e numismatico, fu lui ha portare i bagni termali ad Acireale. Il progetto fu affidato all’architetto palermitano Giuseppe Matricolo e venne realizzato in stile neogotico, seguendo la moda del tempo.

"Troppo caro? Dipende da che uso se ne vuole fare", spiega l'esperto

La richiesta è di circa 6 milioni di euro. Per conoscere se si tratta di una valutazione congrua, ci siamo rivolti al barone Ivan Drogo Inglese, Presidente di Assocastelli e degli Stati Generali del Patrimonio Italiano, considerato uno dei massimi esperti del patrimonio italiano. “Siamo ormai abituati alla messa in vendita di questi edifici” spiega il Barone Ivan Drogo Inglese “il motivo è dovuto principalmente alla elevata onerosità di questi immobili e alla necessità di un continua manutenzione e restauro”.

“Quando si decide di vendere un immobile di questo tipo, e soprattutto di acquistarlo, vi è la necessità di individuare idonei asset di valorizzazione. Infatti non esistono più i cosiddetti cassettisti immobiliari. Oggi, in generale, quando si fa un investimento immobiliare, bisogna decidere a priori quale ne sarà il suo utilizzo". Drogo Inglese conclude che “Il cinema rappresenta certamente un asset di valorizzazione, ma non può essere l’unico”. L’anno scorso fu proprio Drogo Inglese ad assegnare il prestigioso Premio Cinema Patrimonio alla regista Cinzia Th Torrini che, quasi vent’anni fa, con la celebre serie televisiva Elisa di Rivombrosa, sensibilizzò le nascenti Film Commission a promuovere l’utilizzo delle dimore d’epoca per le produzioni cinematografiche e televisive.