A Militello i funerali di Pippo Baudo, il vescovo: "Ora splende come una stella". Folla in piazza per l'ultimo saluto
Personaggi dello spettacolo e semplici cittadini rendono omaggio al "Re dei presentatori"
L'ultimo saluto a Pippo Baudo, i funerali a Militello
Centinaia di persone si sono radunate oggi in piazza Santa Maria della Stella a Militello Val di Catania per seguire i funerali di Pippo Baudo attraverso un maxischermo allestito all’esterno della chiesa. Complice il grande caldo, la Protezione civile ha distribuito bottigliette d’acqua ai presenti. Durante la cerimonia, un carabiniere in alta uniforme ha accusato un malore ed è stato soccorso e trasportato in ospedale.
La celebrazione è stata officiata dal vescovo di Caltagirone, monsignor Calogero Peri, che ha aperto le esequie con parole intense e spirituali: “Carissimo ti auguriamo di splendere non solo nelPippo, firmamento degli uomini, ma anche in quello di Dio. Là si brilla solo per l’amore vissuto con concretezza. Il resto passa, solo l’amore resta ed è per sempre”.
Tra i tanti ricordi condivisi, toccante quello di Francesco Coniglione, compagno di scuola di Baudo fin dalle elementari: “Facevamo lunghe passeggiate di notte o all’alba, quando tornava a Militello. Rivedevamo i nostri luoghi, quelli dell’infanzia. Era legato a questa terra e si rifugiava qui per ricaricarsi, soprattutto dopo il Festival di Sanremo o altri impegni televisivi”.
Coniglione ha raccontato l'infanzia condivisa con Baudo: “Alle elementari organizzava teatrini parrocchiali, coinvolgeva tutti. Era già chiaro che voleva fare l’attore o il presentatore. Anche se poi ha studiato Giurisprudenza, quella vocazione non l’ha mai abbandonata”. Negli ultimi anni, racconta commosso, Pippo non poteva più tornare in paese nemmeno per votare. “Era puntuale, ci teneva. Ma le condizioni di salute glielo hanno impedito”.
Don Giulio Albanese, padre spirituale del conduttore, ha raccontato le ultime settimane di vita di Baudo come un tempo di sofferenza, ma anche di profonda lucidità: “Era sotto morfina, ma presente a sé stesso. Mi ha detto che per lui era un tempo di purificazione. Ha riflettuto molto, cercava una sintesi della sua vita. Diceva che il successo da solo non dà felicità”. Il sacerdote ha condiviso anche un messaggio lasciato da Baudo per i suoi figli: “Mi ha ripetuto più volte: ‘Di’ ai miei figli che ho voluto loro bene. Forse non sono sempre riuscito a dimostrarlo, ma è così’”. Baudo ha voluto concludere il suo viaggio terreno a Militello, dove tutto era cominciato: “Questa terra gli ha dato le radici, lo ha formato nei valori. Ne era orgoglioso. Sentiva il bisogno di ringraziare questa comunità. Credeva nel bene comune, nella fraternità, nell’importanza di dare più che ricevere. Questo è il vero testamento che lascia all’Italia”.