Aeroporti e compagnie in tilt, 7mln di passeggeri a rischio cancellazione volo

L'ad di Lufthansa: "Il peggio deve ancora arrivare". La pandemia ha costretto molti dipendenti a cambiare lavoro. "Sono andati tutti ad Amazon"

Cronache
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Cancellazione di 41 mila voli. Il dramma di chi deve prendere un aereo

Nuova emergenza a livello europeo. Gli aeroporti e le compagnie aeree sono entrati in crisi proprio quando il turismo, dopo due anni di pandemia, è ripartito ai massimi livelli. Per luglio, agosto e settembre le compagnie - si legge sul Corriere della Sera - hanno già tagliato 41 mila voli (coinvolte 7 milioni di persone). Hanno annunciato riduzioni Lufthansa, Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Air France-Klm, British Airways, EasyJet, Sas. Problemi ci sono anche in Canada e negli Usa. Airlines for America calcola che l’offerta delle principali aviolinee statunitensi è stata tagliata del 15% tra luglio e agosto. Carsten Spohr, l'ad di Lufthansa si dice molto preoccupato e annuncia un ulteriore peggioramento della situazione. "Le cose non andranno meglio nelle prossime settimane, il peggio deve ancora arrivare", ammette davanti ad alcuni giornalisti stranieri.

Lo scorso fine settimana - prosegue il Corriere - l’attesa media ad Amsterdam è stata di quattro ore. Voli annullati o in forte ritardo, decine di migliaia di bagagli smarriti anche per l’avaria dei sistemi di smistamento, centri di assistenza ai clienti in tilt, aerei che decollano senza cibo e bevande per problemi durante il rifornimento. Come se non bastasse si sono aggiunti anche gli scioperi: in Spagna, Francia, Italia, Belgio e Portogallo che riguardano soprattutto le low cost e che proseguiranno pure a luglio. "Tutti si chiedono dove siano andati i dipendenti e la risposta è sempre: "Amazon", dice Tim Clark, presidente di Emirates. Per far fronte all’emergenza la Germania "importerà" addetti dall’estero per dare una mano nei terminal. In Irlanda è stato allertato l’esercito che è pronto a intervenire all’aeroporto di Dublino.