Assegno di mantenimento, buone notizie per i papà con redditi bassi: finalmente cambia tutto

La sentenza della Cassazione e la rivoluzione per il diritto di famiglia

di Redazione
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Assegno di mantenimento,  la sentenza: "Il genitore non va umiliato"

Una sentenza della Cassazione è destinata a fare giurisprudenza. Cambia tutto dopo questa decisione dei giudici in merito all'assegno di famiglia per il mantenimento dei figli in caso di separazione. Se il padre non riesce a mantenere i figli, perché il suo stipendio è troppo basso rispetto all’assegno mensile che deve corrispondere, - hanno stabilito i giudici e lo riporta Il Messaggero - l’assegno di mantenimento va ridotto. Soprattutto se il reddito del genitore è cambiato nel corso degli anni. I giudici hanno dato ragione a un padre separato, con uno stipendio che negli anni è sceso a 1.400 euro al mese. L'uomo era costretto a versare alla figlia 600 euro.

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Uno squilibrio troppo grande che non permetteva certo al padre di vivere in maniera dignitosa. L’assegno di mantenimento - specificano i giudici in questa sentenza - non è immutabile e neanche una punizione nei confronti del genitore che è andato via di casa. Ma, al contrario, un contributo che deve essere giusto, sostenibile e sempre proporzionato alle reali capacità economiche di entrambi gli ex coniugi in quel preciso momento.

La norma invocata dal padre nel ricorso stabilisce che, "salvo accordi diversi liberamente sottoscritti dalle parti, ciascuno dei genitori" deve mantenere i figli in base alle proprie entrate e che - conclude Il Messaggero - l’assegno deve essere determinato considerando le esigenze del figlio, il tenore di vita che aveva quando i genitori stavano insieme, il tempo che passa con ciascun genitore ma anche "la valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da ciascun genitore".

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