Asti, faceva prostituire sue connazionali cinesi. Sequestrati 2 appartamenti e 50 mila euro in contanti, arrestata

La responsabile di questa organizzazione pubblicava diversi annunci su alcune riviste locali

di Filippo Santi
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Asti, faceva prostituire sue connazionali cinesi. Sequestrati 2 appartamenti e 50 mila euro in contanti

La Polizia di Stato di Asti, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Asti, nei confronti di una cittadina di origini cinesi titolare di un permesso di soggiorno per lavoro. La donna sarebbe responsabile di un importante giro di prostituzione di donne cinesi.

L’attività d’indagine è il frutto dei controlli incrociati espletati da personale dell’Ufficio Immigrazione e dell’attività info-investigativa dei poliziotti della Squadra Mobile.

Dopo diversi mesi infatti, gli investigatori hanno individuato il sistema utilizzato: la donna faceva usufruire due suoi appartamenti, situati in Asti, a delle connazionali non in regola con il titolo di soggiorno che dovevano prostituirsi e destinare a lei i proventi dell’attività di meretrici, le quali venivano controllate con telecamere gestite da remoto direttamente dalla tenutaria.

Per pubblicizzare “le sue ragazze” ed aumentare così il giro d’affari con un sempre crescente numero di clienti, la responsabile di questa organizzazione pubblicava diversi annunci su alcune riviste locali.

Sono stati rintracciati gli appartamenti utilizzati come case di appuntamento e, su disposizione della competente A.G., gli operatori di polizia hanno perquisito tutti i locali che a vario titolo erano nella disponibilità della “maitresse”, uno di questi risultato poi fittizio.

Infatti la donna aveva dichiarato un indirizzo non corrispondente al suo reale domicilio, presso l’abitazione di un cittadino italiano che per tale ragione è stato denunciato, per ottenere un permesso di soggiorno e regolarizzare così la sua posizione sul territorio italiano.

A conclusione delle perquisizioni locali, i poliziotti hanno sequestrato: i due appartamenti utilizzati per far prostituire le malcapitate, cinquantamila euro in contanti, due telecamere utilizzate dalla maitresse per controllare le donne e dispositivi elettronici per la gestione da remoto delle telecamere stesse.

Durante le operazioni svolte all’interno degli appartamenti utilizzati per lo sfruttamento ed il favoreggiamento della prostituzione, sono state identificate tre donne e un uomo tutti di origini cinesi non in regola con il permesso di soggiorno e per tale ragione deferiti all’A.G. e destinatari di provvedimenti espulsivi con relativi ordini di lasciare il territorio nazionale.

È doveroso rilevare che l’arrestata è allo stato gravemente indiziati dei delitti contestati, la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso delle successive fasi processuali e definita solo all’esito dell’emissione di sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

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